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Articoli riguardanti Adolf Loos
La biografia di Adolf Loos
Le opere di Adolf Loos
Adolf Loos. Architettura. Utilità e decoro
Adolf Loos. Architettura. Utilità e decoro [Richard Bösel, Vitale Zanchettin]
Le metamorfosi dell'ordine. Principi e pratica nella prima attività di Adolf Loos [Vitale Zanchettin]
Per una morfologia degli esterni - Le conseguenze del Raumplan [Richard Bösel]

Adolf Loos

di Maddalena Scimemi

Il 10 dicembre 1870 a Brunn, in Moravia (oggi Brno, Repubblica Ceca), da Adolf Loos e da Maria Hertl nasce Adolf Franz Karl Viktor Maria Loos, primogenito di tre figli.

Adolf Loos durante un'intervista a Pilsen, 1930

Adolf Loos durante un'intervista a Pilsen, 1930
Cat.A.13 ALA2103

Il padre, scultore e scalpellino nel laboratorio artigianale Adolf Loos Grabsteine und Kreuze, muore nel marzo 1879 all'età di quarantotto anni, segnando bruscamente la fine dell'età felice dell'infanzia del figlio, trascorsa fino ad allora tra le pietre, i calchi in gesso e gli strumenti dell'officina. Nell'attesa che l'unico figlio maschio raggiunga la maggiore etä, la madre si assume la gestione del laboratorio, dovendo mantenere Adolf e le sorelle Hermine1 e Irma.

Villa Karma, Clarens presso Montreux, 1903

Adolf Loos
Villa Karma, Clarens presso Montreux, 1903
Sala da pranzo

Da adolescente Loos riceve un'istruzione discontinua, dovuta al traferimento in diversi istituti scolastici: è uno studente capace ma dal rendimento incostante, soprattutto per la profonda insofferenza nei confronti del ménage familiare sottomesso all'autoritä materna, al quale non giovano i caratteri remissivi - oltre che la fragile costituzione - di entrambe le sorelle.
Nel 1880-81 frequenta il primo anno dell'Ober-Gymnasium di Brunn, ma dopo l'estate viene trasferito al liceo di Igiau, in Moravia (oggi Jihlava, Repubblica Ceca), dove conosce Josef Hoffmann. Nel 1882 si manifestano i primi sintomi della sorditä, ereditata dal padre, ma, a parte questo, cresce con una corporatura solida e slanciata e un carattere vivace e socievole. Nel 1883-84 ritorna a frequentare la scuola a Brunn (fino all'agosto del 1884, quando la madre lo trasferisce nel liceo benedettino di Meik. Un pessimo esordio nel nuovo collegio determina l'abbandono di Melk nel febbraio del 1885 senza aver terminato il quarto anno. Loos si iscrive alla imperial-regia scuola professionale (k.k. Staats-Gewerbeschule) di Reichenberg in Boemia (oggi Liberec, Repubblica Ceca), seguendo i corsi di meccanica al primo anno e di elettrotecnica al secondo; solo al terzo anno (1886-87) si dedica all'architettura e durante le vacanze estive lavora come muratore apprendista per l'impresa Czapka & Neusser in Moravia.

Servizio di cristalli, Lobmeyr, Vienna, 1931

Adolf Loos
Servizio di cristalli, Lobmeyr, Vienna, 1931
Cat. F.09.01

Al termine del 1887 lascia Reichenberg per trasferirsi nella k k. Staats-Gewerbeschule di Brunn, dove risulta iscritto anche Hoffmann. Diplomatosi nel settembre del 1889, si reca a Dresda per frequentare come uditore due semestri della Königliche Sächsische Technische Hochschule, l'istituto nel quale aveva insegnato Gottfried Semper quarant'anni prima. Non avendo pagato la retta, viene radiato dalla scuola senza aver sostenuto gli esami di fine anno, necessari per iscriversi per coloro che possedevano un titolo di studio professionale.
Nel 1890-91 Loos decide di arruolarsi come volontario nella polizia militare a Vienna, ottenendo dalla madre il pagamento della retta per un anno di corsi ed esercitazioni. Il 30 settembre 1891 viene ammesso come luogotenente della riserva, avendo dato prova di buona preparazione tecnica, di notevoli capacitä fisiche - è particolarmente dotato nel ciclismo, nel nuoto e nella ginnastica , di gioviale intraprendenza di carattere e di ottemperanza della disciplina: è un giovane abituato a rispettare le regole e la vita dell'esercito gli risulta più accettabile di quella con la madre.
Il felice periodo a Vienna si conclude in seguito alla visita a un bordello in compagnia del patrigno, che gli procura una grave malattia venerea e lo costringe a una lunga e sofferente convalescenza nella casa materna di Briinri, dopo la quale guarisce ma rimane sterile2.

Manifesto per la conferenza Mein Haus am Michaelerplatz, 11 dicembre 1911

Adolf Loos
Manifesto per la conferenza Mein Haus am Michaelerplatz, 11 dicembre 1911
Cat. H.04

Nel 1892-93 si iscrive nuovamente alla Hochschule di Dresda, diviene membro della confraternita studentesca Cheruscia3 e vive in ristrettezze economiche disegnando l'architettura della città sassone, resistendo alle continue pressioni della madre die lo vorrebbe più responsabile a Brunn, ad assumersi il ruolo di capofamiglia lasciato dal padre.
Nell'estate del 1893, malgrado l'ignoranza della lingua inglese e la riluttanza della madre, parte per un viaggio negli Stati Uniti, intenzionato a visitare l'esposizione universale colombiana di Chicago, inaugurata il primo maggio per celebrare il quattrocentesimo anniversario della scoperta del Nuovo Mondo. Il 2 luglio 1893 salpa da Amburgo e compie la traversata a bordo della SS Wieland, giungendo il 14 a New York. La meta è Philadelphia, dove è atteso dallo zio Frederick Loos, fratello del padre e orologiaio in Chestnut Street. Poco dopo si reca a Chicago, dove si trattiene per una settimana visitando la città e l'esposizione, della quale registra con orgoglio la superioritä degli articoli di lusso in oreficeria e cuoio di manifattura tedesca4.
Una tragedia familiare e il conseguente trasloco dei parenti in provincia portano Loos, dopo alcuni faticosi mesi, ad abbandonare i suoi ospiti per trasferirsi a New York nell'inverno del 1893: qui comincia il periodo di libertä sul suolo americano, anche se continuano le ristrettezze economiche.
Loos vive nel deposito di un sarto ebreo e si mantiene con umili lavori occasionali, facendo il garzone di un parrucchiere nella 14th Street, il lavapiatti di notte, il disegnatore e l'apprendista posatore in un laboratorio di intarsi; nei periodi di crisi si avvale dell'assistenza delle grandi catene commerciali che distribuiscono ai disoccupati pane, caffè e zucchero.
A New York, dove sono numerose le comunitä di immigrati europei, comincia a collaborare con riviste in lingua tedesca scrivendo vivaci recensioni di teatro dell'opera e di prosa, le prime testimonianze della sua ambizione letteraria. Dalla fine del 1894 risulta assunto come disegnatore in uno studio di architettura, ma un ricatto della madre - che lo minaccia di metterlo sotto tutela per dilapidazione dell'ereditä - e il periodico rientro per le esercitazioni militari lo costringono a tornare in patria nel maggio del 18%; da allora Loos rifiuterà ogni rapporto con la madre5.
Nell'anno e mezzo che precede il suo ritorno a Vienna, Loos aveva lavorato e guadagnato bene, tanto da potersi pagare il viaggio in nave e da mantenersi per qualche tempo a Londra, dove approfitta per rifarsi il guardaroba prima di rientrare in Austria.

Adolf Loos e ignoto seduti nella filiale Knize a Parigi, 1927

Adolf Loos e ignoto seduti nella filiale Knize a Parigi, 1927

Dai rapporti militari sul servizio prestato dal luogotenente Loos nell'estate del 1896 si apprende che egli è sordo dall'orecchio destro e che compensa l'handicap con quello sinistro. Rientrato a Vienna al termine delle esercitazioni, trova lavoro nello studio dell'architetto Cari Mayreder, da tre anni impegnato anche come docente allaTechnische Hochschule.
Le serate trascorse nei caffè e a teatro inseriscono Loos nel cuore della società viennese di fine secolo, pulsante di artisti, musicisti e letterati. Al Cafè Griensteidl e al Cafè Central, entrambi sulla Herrengasse, Loos conosce due avventori destinati a costituire un imprescindibile riferimento per la sua maturazione intellettuale: Peter Allenberg (pseudonimo di Richard Englander), un eccentrico letterato di dieci anni più vecchio di Loos, e il coetaneo Karl Kraus, proveniente da una facoltosa famiglia ebrea di industriali della carta ed editore della rivista "Die Fackel", con i quali in breve stabilisce una formidabile "alleanza tripartita"6.
Nel 1897, dall'unione infelice di Irma Loos con un uomo di nazionalitä ceca, presto dileguatesi, nasce Walter Pirschl, il nipote che Loos adotterä in seguito alla precoce morte della sorella. Il 27 ottobre dello stesso anno esce il suo primo articolo sul quotidiano "Die Zeit": il testo è polemico nei confronti di un'esposizione di lavori della scuola dell'Òsterreichisches Museum fur" Kunst und Industrie. Fin da questo primo scritto, Loos si propone come un nuovo profeta del gusto moderno, avversatore dell'accademismo delle scuole d'arte in nome "dell'artigianato tradito"7. In questo periodo collabora come consulente con la ditta viennese di mobili di Friedrich Otto Schmidt, specializzata in copie di arredi d'epoca, e realizza il primo progetto per la sartoria di Ernst Ebenstein al piano ammezzato di un palazzo sul Kohlmarkt.
Nel maggio del 1898, con il testo Die alte und die neue Richtung in dei- Baukunst8, vince il premio letterario indetto dal periodico viennese "Der Architekt" e nel luglio successivo pubblica due articoli su "Ver Sacrum", la rivista della Secessione9; poco dopo escono le sue recensioni in merito all'esposizione del cinquantenario del regno di Franz Joseph I su "Dekorative Kunst" e sulla "Neue Freie Presse", un giornale destinato a un pubblico più vasto che gli riserva una rubrica domeniCafè fino all'ottobre dello stesso anno.
Si offre di progettare e realizzare la sartoria maschile Goldman & Salatsch sul Graben, a pochi passi dal negozio di Ebenstein; dello stesso anno è l'incarico della sistemazione interna dell'appartamento di Eugen Stössler sulla Landesgerichtstrasse, con mobili siglati dal suo monogramma, le cui fotografie compaiono l'anno seguente sulle pagine della rivista "Interieur"10.
Nel 1899 realizza il Cafè Museum su Karlsplatz e gli interni della casa del dottor Hugo Haberfeld in Alserstrasse. Nel 1900 esegue la ristrutturazione di una casa a Brunn e l’elegante sistemazione del Wiener Frauen-Club a Vienna, al primo piano di un palazzo sul Graben, con pareti colorate di verde e di rosso chiaro.
È in questo periodo che i rapporti con Karl Kraus e con la sua cerchia, animati dalla condivisione di ideali e dall'impegno preso nel reagire all'anacronistica e bigotta società asburgica, gli procurano importanti committenti e amici. Realizza gli arredi dell'appartamento in Wohllebengasse, per Gustav e Maria Turnowsky - rispettivamente cognato e sorella di Kraus - e in Gumpendorferstrasse, per Hugo Steiner, amico di Kraus dai tempi di scuola. Sempre tramite Kraus ottiene l'incarico di progettare le abitazioni di Otto Stössl, due case per Chlotilde Brill Schweiger, Elisabeth Reitler e successivamente gli appartamenti per i fratelli Alfred e Rudolf Kraus11.
All'età di trent'anni si innamora di Lina Obertimpfler (1882-1950), la figlia del gestore del Cafè Casa Piccola su Marialiilferstrasse, conosciuta al banco del padre: una fanciulla graziosa e di corporatura minuta, sorella dell'attore teatrale Karl Forest ed ella stessa aspirante attrice, ambiziosa ma poco dotata12.
Nel 1901 realizza l'agenzia della k.k. Priv. Allgemeine Verkehrsbank sulla Singerstrasse.
Nell'estate del 1902, l'annuale rapporto sulle prestazioni di Loos come luogotenente denuncia che la sorditä si è aggravata tino a comprometterne il servizio. Il 21 luglio 1902 Loos e Lina si sposano in chiesa, con Max Schmidt come testimone: in viaggio di nozze attraversano la Dalmazia, la Bosnia e l'Erzegovina, la Grecia e la Turchia13. A dicembre prendono in affitto una casa al quinto piano di un edificio in Giselastrasse (oggi Bosendorferstrasse), nelle vicinanze dell'Opera: un piccolo appartamento che nell'arco di sei mesi viene arredato da Loos, con la camera da letto rivestita in batista bianca alle pareti e il materasso appoggiato su un grande tappeto d'angora chiara e con l'inglenook, l'angolo per la conversazione - o il suo "Nischerl" (nicchietta), come egli amava chiamarla14 - in soggiorno, dove campeggia un caminetto di mattoni faccia a vista sormontato da un'imponente cappa in rame.
Nel gennaio del 1903 il Filologo viennese Theodor Beer, collaboratore come Loos della "Neue Freie Presse", lo invita a recarsi a Clarens, sul lago di Ginevra, dove gli commissiona il restauro di una sontuosa villa, la cosiddetta "Karma"15.
La camera da letto di Lina Loos appare nelle pagine della rivista "Kunst" di Peter Altenberg, alla quale, l’1 ottobre 1903, viene allegato un supplemento interamente redatto da Loos e intitolato Das Andere. Ein Blatt zur Einfuhrung abendländischer Kultur in Osterreich (L'Altro. Foglio per la diffusione della cultura occidentale in Austria). Loos spiega che la rivista ha lo scopo di "facilitare la propria attivitä professionale", tuttavia "Das Andere" si conclude giä il 15 ottobre con il secondo numero, nel quale è inserito un polemico editoriale contro la Wiener Sezession16.
Nel 1903 progetta le residenze di Essling e di Vienna per il consigliere imperiale Leopold Langer, oltre che l'appartamento di città del fratello di quest'ultimo, Jakob; nel 1904 Langer, membro del consiglio di amministrazione della k.k. Priv. Allgemeine Verkehrsbank, incarica Loos di progettare una grande agenzia della banca sulla Mariahilferstrasse (angolo Kaiserstrasse); contemporaneamente Loos realizza, sulla stessa strada, il portale del negozio di piume ornamentali di Sigmund Steiner e su Schwindgasse la casa di Ferdinand Rainer, proprietario del Cafè Museum. A partire dallo stesso anno è documentata la sua corrispondenza con la ballerina americana Isadora Dunean17.
L’1 ottobre 1904 muore Hermine, la maggiore delle due sorelle di Loos.
Nel gennaio del 1905 Lina parte per gli Stati Uniti, dove matura la decisione di separarsi dal marito: il loro rapporto si era deteriorato per la relazione di lei con Heinz Lang, poi suicidatesi; il divorzio viene firmato il 19 giugno dello stesso anno. Esce, nella rivista di Darmstadt "Innen-Dekoration" e per opera di un critico ex redattore di "Ver Sacrum", la prima recensione sull'architettura di Loos, priva di fotografie18.
Nei mesi successivi Loss fa la conoscenza di Elisabeth Bruce, eletta Bessie (1886-1921): una ballerina londinese arrivata in tournée a Vienna e presentatagli da Altenberg in una delle frequenti serate che i due amici sono soliti trascorrere al Cabaret Tabarin. La relazione con l'innamoratissima Bessie, appariscente e disinvolta in societä, di umili origini ma proveniente dalla città che per Loos è capitale della cultura occidentale, inaugura una stagione felice che durerä nove anni: la sua "Belle Epoque"19.
In questa decade egli elabora progetti impegnativi e provocatori, che gli causano infinite polemiche da parte della convenzionale società viennese e conduce un'intensa vita mondana al fianco dell'elegante Bessie, tra ristoranti e cabaret, andando a teatro e all'opera ad assistere a drammi di Wedekind e alle esibizioni del balletto russo, spostandosi frequentemente per soggiorni a Semmering, per vacanze in Italia e per visite alla madre di Bessie a Londra.
Grazie a Helene Scheu, Loos fa la conoscenza di Hermann e di Eugenie Schwarzwald, per i quali realizza l'appartamento in Josefstädterstrasse. Loos da allora risulta frequentare assiduamente i coniugi Schwarzwald, affascinato in particolare dalla figura carismatica ed emancipata di Genia che nel 1901, a Vienna, aveva fondato un liceo privato femminile di stampo progressista, ispirato ai più avanzati metodi educativi anglo-tedeschi20.
Tra il 1906 e il 1907 Loos è impegnato con il secondo negozio di piume ornamentali per Sigmund Steiner sulla Kärntnerstrasse, "la prima entrata in marmo di Vienna" e con tre sontuosi appartamenti: per Arthur e Leonie Friedmann in Bellariastrasse, con largo impiego di marmi nei rivestimenti e di opere d'arte provenienti dalla collezione dei proprietari; per Wilhelm e Martha Hirsch a Pilsen/Plzen, con un salone da musica loggiato in facciata, e per Arnold e Julius Bellak, ancora a Vienna sulla Kohlmessergasse, che completerä solo nel 1913 per la difficoltä di reperire il marmo cipollino scelto per il salone. Tra il 10 e 1'11 dicembre del 1907 Loos organizza una serie di visite a pagamento alle sue realizzazioni (in totale due negozi e tredici appartamenti), fornendo anche un piccolo catalogo21.
Presenzia alla prima assemblea generale del Deutscher Werkbund, indetta a Monaco tra il 10 e 1'11 luglio del 1908, e ne visita l'esposizione; a partire dall'agosto del 1908 quattro articoli di Loos sono pubblicati dalla rivista tedesca di avanguardia "März". "Deutsche Kunst und Dekoration" gli dedica un'entusiasta recensione di Richard Schaukal22. Gli effetti del dibattito di Monaco e la visita all'inaugurazione della Kunstschau di Vienna dei lavori di Hoffmann e della Wiener Werkstätte - durante la quale Loos conosce il ventiduenne Oskar Kokoschka - ispirano a Loos il saggio Ornament und Verbrechen (Ornamento e delitto), nella prima delle sue numerose versioni23. Nell'autunno viene ricoverato per una settimana di riposo (dal 9 al 15 ottobre) nella clinica del dottor Goldstem, a causa di un esaurimento e delle sofferenze provocate da un'ulcera gastrica.
Partecipa al suo primo concorso per la nuova sede del Ministero della Guerra sullo Stubenring, con esito negativo; realizza il Kärntner Bar a Vienna, un minuscolo locale pubblico che sarà uno tra i suoi capolavori più noti.
Il 26 giugno del 1909 Robert Scheu pubblica un diffuso apprezzamento di Loos sulle pagine del quotidiano "Die Fackel"24; da agosto è impegnato nel progetto della nuova sede della sartoria Goldman & Salatsch su Michaelerplatz (Loos-Haus), il cui cantiere terminerà con infinite polemiche nel 1911. Alla fine dell'anno porta Bessie e Kokoschka in montagna sul lago di Ginevra, nel sanatorio di Leysin: Loos affida Bessie, malata di tubercolosi ma troppo indisciplinata per seguire le cure, al vigile affetto di Kokoschka e si accorda con il direttore della clinica affinché il giovane pittore paghi la retta della pensione ritraendo i facoltosi pazienti.
Il 21 gennaio del 1910 rielabora il testo di Monaco sul tema Ornament und Verbrechen per una conferenza all'Akademischer Verband fur Kultur und Musik di Vienna25; alcuni suoi vecchi articoli vengono ripubblicati dalla rivista berlinese "Der Sturm"; in primavera compie un viaggio in Nord Africa, in Grecia e in Italia per acquistare i marmi necessari alla sartoria Goldman & Salatsch su Michaelerplatz e al Cafè Capua. Nel giugno del 1910 presenta il progetto della villa per Hugo e Lilly Steiner nel sobborgo viennese di Hietzing; contemporaneamente realizza le residenze di Leopold Goldman e di Ernst Epstein a Döbling, rispettivamente committente e direttore di cantiere della sartoria. In seguito alla polemica esplosa sulla stampa in merito alla facciata su Michaelerplatz, la polizia blocca i lavori nel settembre del 1910 e ne decreta la riapertura in ottobre senza tuttavia che il dibattito si spenga26.
Loos si reca a Berlino, dove assiste alla rappresentazione del poema Pelleas und Melisande di Arnold Schönberg e tiene, alla Architektenhaus, una conferenza intitolata Architektur27.
L'intensa attività professionale e la costante esposizione alle provocazioni che minano la sua reputazione professionale aggravano le condizioni di salute di Loos, affetto da ulcera da anni28, mentre Bessie, da parte sua, trascura le cure del sanatorio svizzero per stargli vicina. Il viaggio di distensione che si concedono nel gennaio del 1911, diretti all'oasi di Biskra, nel nord del Sahara, passando per la Francia, la Corsica, la Sardegna e la Tunisia, viene interrotto per due volte a causa del cantiere in Michaelerplatz, che costringe Loos a tornare a Vienna senza Bessie a marzo e a maggio. L'8 aprile del 1911, nella Karlskirche, Loos è padrino di battesimo di Karl Kraus, convertitosi al cattolicesimo; poco dopo Peter Altenberg viene ricoverato in una clinica di Inzersdorf per disintossicarsi dall'alcolismo. A luglio anche Loos viene ricoverato in una clinica fuori Vienna per problemi di stomaco.
A settembre inizia un corso di storia dell'arte, dalle origini all'età contemporanea, per le allieve della scuola di Eugenie Schwarzwald, che dura per tutto l'anno scolastico 1911-12. L'11 dicembre del 1911 Loos tiene la celebre conferenza Mein Haus am Michaelerplatz, alla Sophiensaal, in presenza di quasi tremila persone29.
All'inizio del 1912 Karl Kraus presenta a Loos Ludwig von Ficker, direttore della rivista di Innsbruck "Der Brenner"30; i ritratti di questo periodo lo mostrano con baffi e barba; in primavera è a Semmering, dove elabora il primo progetto per la nuova sede suburbana della Schwarzwaldschule e i lavori avanzano al punto che, in giugno, Loos organizza una visita al cantiere per le allieve.
Del settembre del 1912 è la fondazione di una scuola privata di architettura, con programma triennale impostato su esercitazioni pratiche e viaggi di studio: la didattica della Adolf-Loos- Bauschule sfrutta i locali della Schwarzwaldschule, mentre la sede ufficiale è nello studio di Loos su Beatrixgasse, al Palais Modena. Il primo semestre della scuola si apre con una decina di iscritti, tra i quali Paul Engelmann e Giuseppe De Finetti; a questi successivamente si aggiungeranno Richard Neutra e Gustav Schleicher31. La scuola verrà chiusa in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale.
Tra il 1911 e il 1913 realizza le case per il poeta Otto Stössel, per Helene Horner e per l'avvocato Gustav Scheu, oltre che il Cafè Capua. La malattia di Bessie, sempre più grave, la costringe a lunghi periodi di degenza nel sanatorio di Leysin: la lontananza da Adolf fa esplodere in lei la gelosia, che la riporta a Vienna malgrado le precarie condizioni di salute.
Compaiono in traduzione francese alcuni scritti di Loos, che - come era avvenuto a Berlino e come sta avvenendo a Praga - gli aprono la strada europea a Parigi32. In questo periodo entra in contatto con il giovane poeta Georg Trakl, con il quale stabilisce una profonda amicizia.
Il 23 febbraio del 1913 tiene la celebre conferenza Ornament und Verbrechen all'Akademischer Architekten-Verein; all'inizio di marzo è a Praga e durante le vacanze di Pasqua raggiunge Bessie per partire insieme alla volta del Marocco: visitano Montecarlo, Barcellona, Madrid - dove Loos dà prova della sua bravura nella danza - Lisbona, Gibilterra e Tangeri. In maggio Loos porta Altenberg a Venezia, dove vengono raggiunti da Kraus e Bessie: trascorrono insieme l'estate al Lido e nella città lagunare, dove soggiornano anche Georg Trakl e Ludwig von Ficker.
Nell'aprile del 1914 parte con Bessie alla volta di Algeri; sulla via del ritorno passano per Napoli, Genova e si fermano sulla riviera di Levante; l'invito a esporre al Salon d'Automne di Parigi non può essere accettato per l'entrata dell'Austria in guerra, in seguito all'omicidio dell'erede al trono Francesco Ferdinando d'Este, a Sarajevo il 28 giugno 1914. Loos viene selezionato da Ludwig von Ficker insieme a Kokoschka, Trakl e altri artisti, affinché possano beneficiare di una cospicua somma di denaro che il filosofo Ludwig Wittgenstein intende donare alla causa dell'arte in Austria; nell'ottobre Georg Trakl muore.
Durante gli anni della guerra Kokoschka, von Ficker e Wittgenstein sono chiamati all'esercito; Loos rimane a Vienna fino al 1917, quando malgrado la sordità quasi completa deve prestare servizio a St. Pölten: per l'occasione si fa confezionare dalla sartoria Kniz'e un'uniforme disegnata da lui stesso33. Nonostante in questi mesi Loos sia malato, spesso costretto a ricoverarsi nella clinica del dottor Goldstern e benché tutti i cantieri siano bloccati dalla rovinosa guerra, Loos riesce a realizzare l'appartamento-studio di Grete Hentschel, una ex allieva della Schwarzwaldschule a lui particolarmente cara34; la villa di Wilibald Duschnitz, un industriale del feltro arricchitosi con la guerra; la casa per Erich Mandl e la mensa Akazienhof, inaugurata nel marzo del 1917. Nel frattempo Bessie vive nel sanatorio di Leysin - nello "Zauberberg" - e Loos, per sostenere la retta della clinica, scrive alla direzione di prendere a garanzia le sue pellicce e i gioielli.
All'età di quarantasette anni conosce e si innamora della ballerina diciassettenne Elsie Grunfeld Altmann, figlia di un avvocato ebreo: per sposarsi devono entrambi ottenere il divorzio dai rispettivi consorti e incaricano delle pratiche l'avvocato Ludwig Altmann, zio di Elsie. Nel maggio del 1918 un violento malore porta Loos a scoprire un divorante cancro allo stomaco, dal quale si salva grazie al tempestivo intervento di un chirurgo svizzero, rimettendosi completamente nell'arco di sei mesi35.
Realizza la villa del proprietario dello zuccherificio Viktor von Bauer a Rohrbach in Moravia e la bigiotteria Spitz sulla Kärntnterstrasse. Il 3 novembre viene firmato l'armistizio che sancisce la fine dell'impero austro-ungarico e la separazione dall'Austria delle ex province non germanofone: Loos, sino ad allora domiciliato a Brunn, diviene cittadino ceco e il 28 dicembre si fa adottare da Ferenc Obermetter per poter sposare Elsie36; il matrimonio viene celebrato il 4 luglio del 1919, testimoni sono gli amici Hugo e Lilly Steiner, committenti della villa di Hietzing, e lo zio di Elsie37.
L'8 gennaio del 1919 Peter Altenberg muore di polmonite in ospedale: Loos scrive in suo ricordo un sentito necrologio38 e realizza la sua tomba nello Zentralfriedhof di Vienna. In febbraio pubblica il manifesto Richtlinien fur ein Kunstamt, con il quale intende ispirare la nuova nazione affinché promuova l'avvicinamento dell'arte al popolo39; in giugno comincia la collaborazione con il giornale "Neues 8-Uhr Blatt" rispondendo ogni domenica alle domande dei lettori, mentre è impegnato con il cantiere della casa Strasser a Hietzing. Alla fine dell'estate prende servizio la governante Mitzi Schnabl, che gli rimarrà fedele fino alla morte.
In autunno riapre la sua scuola di architettura, alla quale si iscrive - tra gli altri - Heinrich Kulka, in seguito collaboratore di Loos e curatore del primo libro sull'opera dell'architetto40.
Nell'aprile del 1920 Loos porta con sé Elsie a Parigi, su invito di un giovane intenzionato a commissionargli la casa dei genitori41 : l'accoglienza nella capitale francese è calorosa e promettente e Loos incontra tra gli altri Charles Edouard Jeanneret (Le Corbusier), e riceve l'invito a pubblicare su "L'Esprit Nouveau".
Al ritorno da Parigi, trova il manoscritto di Louis Sullivan Kindergarten Chats, inviategli da Rudolf Michael Schindler - un allievo di Otto Wagner che si era trasferito in America prima della guerra - con la preghiera di aiutarlo nella pubblicazione, ma non riuscirà nell'intento. Invitato al Salon d'Automne di Parigi, progetta di stabilirvisi e di trasferire nella città anche la sua scuola, confidando di chiamare Sullivan a insegnare; in ottobre inaugura l'esposizione - nella quale viene esibito il grande plastico dell'Hotel per vacanze invernali sul Semmering (1913) - riscuotendo un buon successo di stampa e pubblico, tuttavia non ancora sufficiente a giustificare il trasferimento42.
Nel 1921 Bessie, che da anni vive isolata in un sanatorio svizzero, riceve da Loos il denaro per pagarsi un viaggio a Londra, dove, pochi mesi dopo e a soli trentacinque anni, si spegne tra le braccia della madre.
In febbraio deposita il brevetto per la casa a un solo muro43, un sistema costruttivo economico per materiali e tempo di realizzazione, destinato a manodopera non specializzata. La casa editrice parigina Georges Crès & Cie accetta di pubblicare una raccolta di scritti di Loos, che esce in ottobre con il titolo Ins Leere Gesprochen 1897-1900; il miliardario Samuel Bronner gli commissiona una serie di appartamenti e case, tra cui il progetto per una villa monumentale a Modenapark. Il 23 maggio del 1921, supportato dall'appoggio di Gustav Scheu, viene nominato architetto capo dell'ufficio per l'edilizia popolare della Città di Vienna, con un salario retroattivo per i progetti delle Siedlungen di Lainz e Hirschstetten44 e con l'incarico per la Siedlung di Heuberg.
Nell'estate dello stesso anno i Loos partono per la Germania, dove visitano Amburgo, Hannover, l'isola di Sylt e Berlino, pagandosi il viaggio di ritorno con alcune serate di Elsie nei cabaret.
Il 7 ottobre muore la madre di Loos, designando come erede universale il nipote Walter (figlio di Irma) e lasciando una modesta somma di denaro al primogenito.
Nel febbraio del 1922 i coniugi soggiornano ad Agram (Zagabria, nella Repubblica Croata), dove Elsie guadagna danzando nei cabaret e Loos lavora in collaborazione con Hugo Ehrlich e Victor Kovacic al progetto per l'Hotel Esplanade, una stazione termale; al ritorno passano per Trieste, Venezia, Rapallo, Sanremo e in marzo raggiungono Nizza, da dove Loos parte per partecipare alla Garden City Conference di Londra, alla quale è stato invitato come delegato austriaco.
Benché contrario ai concorsi, si iscrive a quello per la nuova sede del "Chicago Tribune" e vi lavora assiduamente nell'ottobre del 1922. In dicembre Loos e Elsie partono per Nizza: la stagione invernale sulla Costa Azzurra si traduce per la ballerina in un successo che perdura sino a marzo del 1923. In estate Loos soggiorna a Berlino e a settembre espone il lavoro di urbanista e architetto capo a una esposizione a Vienna45. In novembre viene incaricato dall'Associazione degli architetti di Vienna di elaborare un piano per la capitale insieme a Peter Behrens, Josef Hoffmann, Oskar Strnad e Josef Frank.
Nell'ottobre del 1923 viene invitato a esporre al Salon d'Automne di Parigi e nominato socio onorario; durante la permanenza in Francia si scatena la prima crisi coniugale, in seguito alla perdita di un contratto di Elsie con il Casino di Parigi, provocata dall'intromissione di Loos nella trattativa.
Tornato a Vienna, realizza il progetto per lo chalet di Carla Spanner a Gumpoldskirchen, immerso tra le vigne delle colline viennesi.
Nel maggio del 1924 muore Aaron Altmann, il padre di Elsie; in giugno Loos decide di trasferirsi stabilmente a Parigi: si dimette dalla carica di architetto municipale lasciando i progetti intrapresi alla collega Margarethe Lihotzky, affida il cantiere di casa Spanner a Leopold Fischer e la gestione del suo studio al croato Zlatko Neumann, il suo più fidato collaboratore.
Dall'estate del 1924 per i successivi quattro anni vivrà a Parigi, viaggiando frequentemente in Costa Azzurra, Austria, Germania e Cecoslovacchia.
Nell'agosto del 1924 è il rappresentante parigino della ditta di arredamento U. P. Werke di Brno, un impiego che gli garantisce il sostentamento; in settembre torna in Austria per cercare di convincere la moglie a seguirlo, ma Elsie è impegnata a Vienna e Loos in ottobre rientra a Parigi da solo; in autunno si reca ripetutamente a Berlino per realizzare la succursale tedesca della sartoria Knize in Wilhelmstrasse.
A Parigi frequenta Jan Slivinski (pseudonimo di Hans Effenberger), scrittore e libraio, e la sua cerchia di profughi polacchi intellettuali e artisti46. Nel gennaio del 1925 si reca in Cecoslovacchia per parlare a Brno e a Praga, insieme a J. Piet Oud, Walter Gropius e Le Corbusier, in un ciclo di conferenze47.
In agosto ottiene l'incarico di progettare la casa parigina del poeta rumeno Tristan Tzara (pseudonimo di Samy Rosenstock), uno dei fondatori del movimento dadaista, completandola l'anno successivo; in novembre notifica alla polizia di Vienna il suo trasferimento in Francia e annuncia la sua intenzione di chiudere lo studio viennese, bruciando tutte le carte48.
Nel febbraio e nel marzo del 1926 tiene un ciclo di conferenze in tedesco alla Sorbonne, dal titolo Der Mensch mit Modernen Nerven (L'uomo con i nervi moderni)49 e riscuote un grande successo; la partenza in marzo di Elsie per gli Stati Uniti, assunta dallo Schubert Theatre di New York, coincide con l'avvio delle pratiche di divorzio, ottenuto dai Loos il 28 ottobre successivo50; nello studio di Parigi, intanto, Loos ha fatto venire i migliori tra gli ex allievi della sua scuola, ovvero Wilhelm Kellner, Norbert Krieger e Zlatko Neumann. Tra i progetti elaborati vi sono la filiale parigina di Knize, realizzata per conto di Fritz Wolff e destinata a essere diretta da Hugo Steiner, e quello rimasto senza esito per la nuova casa della ballerina di charleston Joséphine Baker, la celebre Venere nera americana animatrice delle notti parigine.
Nel febbraio del 1927 si reca a Zurigo e poi a Berlino, dove si trattiene fino a primavera; torna a Vienna per una serie di conferenze delle quali la più celebre, tenuta il 20 aprile, è intitolata Das Wiener Weh (Il male viennese) 51; in maggio è a Strasburgo, poi nuovamente a Parigi, dove lavora con Zlatko Neumann alla casa di Hans e Anny Moller a Pötzleinsdorf.
Durante l'estate viene inaugurata a Zurigo una grande personale di Kokoschka con molti quadri di Loos; Kulka viene chiamato a Parigi a occupare il ruolo di Neumann, costretto a ritornare a Zagabria per assolvere gli obblighi del servizio militare; in autunno continuano frequenti i viaggi a Vienna, per le conferenze e il cantiere di casa Moller.
In dicembre è con Kokoschka e Schönberg a Parigi e nel gennaio del 1928 segue il compositore a Londra, dove assiste al suo concerto organizzato dalla BBC: di questo periodo sono i ritratti fotografici di Loos e Schönberg a opera di Man Ray e gli studi di Loos per un grande teatro dell'opera di musica dodecafonica52.
Nella primavera del 1928 Loos è spesso a Vienna: in una serata a teatro, conosce Claire, ovvero Klara Franziska Beck (1905-42), figlia di Otto Beck, suo cliente e grande estimatore, mentre assistono alla straordinaria danza di Joséphine Baker, in tournée in Europa53.
Viene invitato al congresso preparatorio dei CIAM in Svizzera, tenutosi nel castello di Hélène de Mandrot a La Sarraz (26-28 giugno 1928), ma non vi partecipa; nel corso di quell'anno viaggia frequentemente in Cecoslovacchia, dove Otto Beck gli procura alcuni incarichi. Realizza, tra il 1928 e il 1930, l'immobile residenziale Brummel a Plzen, la casa di villeggiatura per l'industriale Paul Khuner a Kreuzberg presso Payerbach al Semmering, assistito da Heinrich Kulka; il suo ultimo capolavoro è la villa per Frantisek, Milada e la figlia Eva Muller a Praga, il cui cantiere è diretto da Karel Lhota e realizzato dall'impresa edile del committente Muller & Kapsa (1928-30).
Ormai stabilitesi nuovamente a Vienna nel suo vecchio appartamento, viene investito da uno scandalo la cui eco arriva sino a Parigi: arrestato il 5 settembre del 1928 con l'accusa di pedofilia e rilasciato tre giorni più tardi dietro pagamento di una cauzione di ventimila scellini - raccolti dai suoi amici con una colletta -, il 4 dicembre viene condannato a quattro mesi di prigione54. Per riscattare l'amico da questa vicenda, Karl Kraus dedica a Loos la commemorazione del decimo anniversario della morte di Peter Altenberg, 1'8 febbraio 192955.
Nonostante l'appoggio della sua cerchia, egli è sempre più isolato: la sordità è aggravata dalla lontananza di Claire, che ritorna a Plzen dalla famiglia, poco favorevole alla relazione di lei con un uomo tanto più anziano.
L'architetto viennese Karl Jaray rileva le edizioni Brenner di Ludwig von Ficker e decide di risollevare le sorti della casa editrice pubblicando il seguito degli scritti di Loos, che uscirà due anni più tardi a cura di Franz Glùck56.
Da giugno a settembre del 1929 Loos è in cura a Bad Gleichenberg, dove segue una dieta e si sottopone a trattamenti per cardiopatici; nel frattempo Claire ritorna e il 18 luglio 1929 si sposano57.
Il 24 ottobre 1929 il "Frankfurter Zeitung" pubblica Ornament und Verbrechen58; in autunno Loos, su richiesta della moglie, rinnova gli interni dell'appartamento viennese a spese del genero Otto Beck, ma in novembre la sua salute è peggiorata al punto che deve ricoverarsi in clinica59 e al suo ritorno non può più fare le scale di casa; l'appartamento viene dunque affittato al cognato di Claire.
Nel febbraio del 1930 è terminata villa Muller; su invito di Josef Frank, il successore di Hoffmann alla presidenza del Werkbund austriaco, Loos viene chiamato a progettare alcune case alla Werkbundsiedlung a Vienna, delle quali si occupa con l'aiuto di Heinrich Kulka; Kurt Unger lo assiste nel progetto per Leopold Eissner a Plzen; in aprile viene ricoverato in una clinica specializzata in malattie nervose, cardiache e gastriche a Zuckmantel; a quest'epoca risale l'incarico al fotografo Martin Gerlach di realizzare un reportage fotografico sull'opera di Loos, in vista di una pubblicazione a cura di Heinrich Kulka.
Loos è ormai totalmente sordo: tutti i suoi contatti professionali dipendono da Claire e i cantieri dai suoi collaboratori; in agosto si reca a Parigi con Claire e in settembre fa una cura a Karlsbad.
In occasione del suo sessantesimo compleanno, gli amici raccolgono una serie di scritti in suo onore60 e il 10 dicembre 1930 lo festeggiano a Praga: un tè allo Spolecensky Klub, dove si ritrovano personalità importanti e gli amici più cari e, in seguito, un ricevimento a villa Muller; il governo cecoslovacco gli dona una cospicua somma di denaro. In concomitanza dei festeggiamenti, vengono inaugurate due mostre personali: una ridotta a Milano e una a Vienna, a cura dell'Associazione degli artisti Hagen, nella quale sono esposte trentacinque opere61.
Da gennaio del 1931 risiede a Praga e collabora con Kurt Unger; a metà febbraio intraprende i contatti con la ditta di vetri Lobmeyr62; intanto a Vienna Heinrich Kulka è impegnato nella realizzazione delle unitä della Werkbundsiedlung e, con Franz Gluck, nella pubblicazione di un libro su Loos per le edizioni Schroll.
All'inizio di marzo del 1931 parte con Claire alla volta di Parigi: durante il viaggio si fermano in Germania e in Svizzera, poi a Milano, dove incontrano Elsie al termine di un suo spettacolo al Piccolo Teatro; trascorrono l'estate in Costa Azzurra, ospiti del Grand Hotel di Cap d'Antibes e a Juan-les-Pins. A quel tempo il giovane scultore viennese Francis Wills realizza la testa di Loos63.
Nel luglio del 1931 viene inaugurata l'internationale Raumausstellung alla Zeppelinhaus di Colonia, con due ambienti realizzati da Loos per la ditta di mobili berlinesi Schurmann: egli sceglie fino all'ultimo dettaglio del corredo, compreso un servizio di bicchieri in vetro della ditta Lobmeyr, tuttavia non prodotto in tempo64. I coniugi lasciano la Costa Azzurra per tornare a Parigi, ma le speranze di ottenere delle commissioni nella capitale svaniscono portando Loos alla depressione; poco dopo torna in Austria, abbandonato dalla moglie e assistito dal fedele Kurt Unger. L'aggravarsi delle sue condizioni di salute gli impongono il ricovero al castello di Weleslawin, vicino a Praga: completamente sordo, depresso, ormai cammina a fatica. In novembre sono inaugurate le due case modello della Werkbundsiedlung di Vienna, senza che Loos possa partecipare. In dicembre Claire propone a Loos le sue condizioni per il divorzio.
Nel marzo del 1932 ottiene l'annullamento della pena per buona condotta; trascorre i mesi successivi in diverse cliniche, nei pressi di Kub, a Karlsbad e a St. Margarethenbad in Boemia, finché, alla fine di novembre, apparentemente ristabilito, è in grado di tornare a Vienna; appena arrivato un attacco cardiaco lo colpisce, costringendolo alla sedia a rotelle e al ricovero nella clinica Rosenhugel. In luglio, viene trasferito nel sanatorio del dottor Schwarzmann a Kalksburg, presso Vienna, dove si spegne la sera del 23 agosto 1933, all'età di sessantadue anni. Sua erede universale è ancora Elsie Altmann, tuttavia le spese della clinica e la sepoltura nel cimitero di Kalksburg vengono pagate grazie al contributo dei suoi amici; Adolf Rainbauer realizza una maschera mortuaria, rimasta a Karl Kraus.


ADOLF LOOS 1870-1933
Vita e opere
1870
Adolf Loos nacque il 10 dicembre 1870 a Brunn / Brno in Moravia (oggi Repubblica Ceca), primogenito di uno scultore scalpellino. Crebbe nel laboratorio di marmi del padre, stabilendo fin da bambino un primo importante contatto con i mestieri legati alla costruzione.

1880-89 La sua formazione scolastica si svolse nei licei di Melk, Iglau / Jihlava, Reichenberg / Liberec e Brùnn / Brno, dove ottenne il diploma di studi superiori presso la k.k. Staatsgewerbeschule, un liceo tecnico-professionale frequentato negli stessi anni anche da Josef Hoffmann, Leopold Bauer e Hubert Gessner, alcuni tra gli architetti di maggior talento della stessa generazione.

1889-93 Si trasferì a Dresda per studiare architettura presso la Königlich-Sächsische Technische Hochschule, il rinomato politecnico dove, quarant'anni prima, aveva insegnato Gottfried Semper, il teorico ottocentesco che più d'ogni altro avrebbe influito sul suo pensiero architettonico. Tra il 1890 e il 1891 trascorse un primo breve periodo a Vienna, che divenne in seguito sua città d'adozione.

1893-96 Deciso a visitare l'esposizione universale di Chicago, Loos partì per un prolungato soggiorno negli Stati Uniti d'America, durante il quale visse a Boston e a New York, mantenendosi con umili impieghi e con recensioni di spettacoli pubblicate da riviste locali in lingua tedesca. La permanenza americana avrebbe profondamente influenzato la sua concezione della vita dell'uomo moderno.

1896 Tornato a Vienna, venne assunto come collaboratore dallo studio dell'architetto Cari Mayreder. Nella capitale asburgica entrò a contatto con l'avanguardia intellettuale e artistica, e prese a frequentare una cerchia di industriali e imprenditori emancipati e culturalmente esigenti, che presto divennero suoi committenti. Tra i più affezionati furono i letterati Karl Kraus e Peter Altenberg, la pedagoga riformatrice Eugenie Schwarzwald, il pittore Oskar Kokoschka e il compositore Arnold Schönberg.

1898-99 Le sue prime autonome realizzazioni furono il Café Museum e il salone di moda maschile Goldman & Salatsch sul Graben, accolto favorevolmente dalla critica tedesca nelle pagine di "Decorative Kunst" (1901).

1902 Il 21 luglio sposò in chiesa Lina Obertimpfler, per la quale arredò il loro appartamento in Giselastrasse; tre anni più tardi, Lina chiese ed ottenne il divorzio.

1903 In autunno uscì abbinato alla rivista bisettimanale "Kunst" di Peter Altenberg il primo numero del supplemento "Das Andere" interamente curato da Adolf Loos, al quale seguì la pubblicazione autonoma del secondo e ultimo numero. Lo stesso anno, il celebre fisiologo viennese Theodor Beer incarica Loos di trasformare in una sontuosa villa la sua casa sul Lago di Ginevra. L'edificio, chiamato "villa Karma", permetterà all'architetto di mettere in pratica per la prima volta in una costruzione importante la propria concezione di confort moderno e la sua sensibilità nell'utilizzo di materiali preziosi.

1908-12 Nel corso della prima decade del XX secolo, ebbe occasione di costruire alcuni dei suoi interventi più noti, suscitando un immenso scalpore nella società viennese conservatrice, soprattutto in relazione al cantiere dell'immobile commerciale Goldman & Salatsch sorto sulla Michaelerplatz (1909-12). Il "caso Loos", sollevato da queste polemiche, varcò i confini nazionali, estendendo la sua notorietà in Germania, Polonia e Francia. Nell'intensa mondanità viennese di quegli anni, nei suoi frequenti viaggi all'estero e nelle innumerevoli controversie che lo investivano ad ogni ritorno, fu sempre accompagnato dalla fedele Bessie Bruce, una ballerina inglese di cabaret che restò al suo fianco fino al 1915. Negli ultimi anni che precedono la Prima Guerra Mondiale Loos costruisce a Vienna una serie di importanti case unifamiliari: le ville Steiner (1910), Horner (1912) e Scheu (1912).

1913-14 La carica programmatica del suo approccio in architettura, oltre che una indiscutibile convinzione nella propria esperienza e nell'esigenza di rinnovamento della società, portarono Loos a fondare una scuola di avviamento professionale per architetti, la "Adolf Loos- Bauschule", nella quale si formarono i suoi più affiatati collaboratori.

1914-18 Gli anni di febbrile attività professionale e di feroci contestazioni si ripercossero sul suo stato di salute, già affetto da una forma progressiva di sordità fin dalla gioventù. Loos soffriva di un'ulcera gastrica che lo costringeva a frequenti ricoveri e periodi di convalescenza; nel maggio 1918, in seguito alla diagnosi di un tumore, subì un tempestivo intervento chirurgico che gli salvò la vita.

1919 In estate sposò Elsie Altmann, una ballerina diciannovenne di origine ebrea conosciuta due anni prima.

1920 Riprese l'attività della sua scuola di architettura, interrotta durante gli anni di guerra. In uno dei frequenti viaggi che intraprendeva con Elsie diretto ad Occidente, venne a contatto con l'ambiente vivace di Parigi, che gli riservò una calorosa e promettente accoglienza.

1921 Venne nominato Architetto Capo dell'Ufficio per l'edilizia popolare della municipalità di Vienna, senza tuttavia che questo riconoscimento gli procurasse adeguate soddisfazioni professionali. In autunno uscì a Parigi e Zurigo la sua prima raccolta di scritti, intitolata "Ins Leere Gesprochen" (Parole nel vuoto).

1922 Durante i suoi sempre più frequenti soggiorni in Francia, Loos disegna alcuni progetti che, pur non realizzati, consolideranno la sua fama internazionale. Partecipa infatti al concorso per la costruzione della sede amministrativa del "Chicago Tribune", uno dei maggiori quotidiani americani, proponendo un grattacielo a forma di colonna dorica rivestita di granito nero. L'anno seguente elabora due progetti di grandi dimensioni - per il municipio di Città del Messico e per il Grand Hotel Babylone - per i quali prevede un'ingegnosa interpretazione di strutture piramidali a gradoni.

1923-27 Invitato nel 1923 a partecipare al Salon d'Automne, la prestigiosa esposizione d'arte e architettura francese, Loos prese in considerazione l'eventualità di spostarsi definitivamente a Parigi, dove si trasferì con Elsie nel 1925. Sperò, senza tuttavia riuscirci, di dare principio ad una nuova fortunata fase della propria carriera, contando sull'appoggio di personalità del mondo dell'arte e dello spettacolo, tra le quali Man Ray, la ballerina Josephine Baker e il poeta dadaista Tristan Tzara, per il quale realizzò una delle sue più celebri residenze. Pur soggiornando a Parigi, accetta l'incarico di realizzare alcuni edifici a Vienna, tra cui la villa Moller (1927 ) che va considerata uno dei capolavori della sua maturità.

1928 Tornato a Vienna da solo - Elsie due anni prima aveva ottenuto il divorzio e si era trasferita a lavorare a New York - riprese a vivere nell'appartamento di Giselastrasse.
Fu invitato a presenziare alla prima riunione dei CIAM a La Sarraz, ma decise di non parteciparvi.

1929 Contro il parere della famiglia di lei, sposò Claire Beck, la figlia di un suo committente cecoslovacco.

1930 In occasione del suo sessantesimo compleanno, i suoi estimatori ed amici lo festeggiarono pubblicando un volume di scritti in suo onore e la sua città natale, Brunn / Brno, gli concesse un vitalizio in segno di stima.

1930-33 Negli ultimi anni di vita, salvo le due case modello della Werkbundsiedlung e lo chalet Khuner nelle montagne a sud di Vienna, condusse la propria attività professionale quasi esclusivamente in Cecoslovacchia, dove portò a compimento il suo ultimo capolavoro: la villa Muller a Praga.

1933 Sempre più isolato dalla sordità ormai assoluta e dai ricoveri in case di cura, Loos si spense in una clinica di Kalksburg all'età di 62 anni, il 23 settembre 1933.


1 Nelle memorie di Elsie Altmann, moglie di Loos dal 1919 al 1926, la sorella si chiama Hedwig.
Vedi Altmann Loos 1968, p. 10 sgg.

2 Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 20.

3 Ivi, p. 21, nota 26.

4 Adolf Loos, Das Andere: Ein Blatt zur Einfuhrung abendländischer Kultur in Osterreich, 1, in "Kunst", 1° ottobre 1903, p. 1; trad. it. in Cacciari 1981, p. 53. Per il periodo americano vedi soprattutto Schachel 1989, pp. 17-29; Stewart 2000, pp. 44-51.

5 Rukschcio, Sehachel (1982) 1987, pp. 28-29, 106 e la nota 63.

6 Ivi, p. 36. Nel 1929, giä gravemente malato, si rivolgerà alla moglie Claire definendo se stesso e Kraus "parenti d'elezione". Cfr. ivi, p. 355.

7 A. Loos, Das Osterreichische Museum, in "Die Zeit", 27 novembre 1897, ripubblicato in Konfrontationen 1988,p. 11.

8 A. Loos, Die alte und die neue Riehtung in der Baukunst, in "Der Archilekt", 4, 1898, ripubblicato in Loos Die Potemkinsche Stadt (1983) 1997, pp. 62-68. Sull'idea di classico in Loos e sulla fortuna di questo articolo vedi in particolare Schachel 1995, pp. 60-69.

9 Il testo Die Potemkinsche Stadt verrà ripubblicato in Loos Ins Leere Gesprochen (1921) 19811, 19972: trad. it. in Loos Parole nel vuoto (1972) 19922, pp. 103-107. Invece Unsere jungen Arehitekten non verrà mai più pubblicato.

10 Vedi Rukschcio, Schachel (1982) 1987, pp. 61 e 63; anche la sartoria sarà pubblicata nel 1901,cfr. ivi, p. 64.

11 Per il catalogo dell'opera di Loos si fa qui riferimento a Opel 1989b, in part. pp. 85-88. Sul rapporto tra Loos e Karl Kraus vedi Tirnms 1983, p. 9.

12 Allmann Loos 1968, p. 3 1. Sul rapporto tra Loos e Lina vedi anche Schachel 1989, pp. 32-36.

13 Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 43. In realtà Loos chiede a Peter Altenberg di fargli da testimone, ma egli non si sveglia in tempo e così chiamano Schmidt all'ultimo momento.

14 Altmann Loos 1968, p. 32. Per l'origine inglese di questo angolo intimo (inglenook), spesso caratterizzato da bow-window e per la sua diffusione in ambienti domestici alla fine del XIX secolo vedi Franklin 1986, pp. 128-135 e in particolare p. 132.

15 Nella primavera del 1904 Beer è costretto all'espatrio da un'accusa di pedofilia, che si concluderà l'anno seguente con la condanna e la perdita del titolo. Laura Beer, distrutta dallo scandalo che ha investito il marito, si suicida nel 1906 e poco dopo i lavori alla villa vengono interrotti per l'inadempienza nei pagamenti e l'incrinarsi dei rapporti tra Loos e Beer. Dopo il suicidio di Beer nel 1919, la villa sarà terminata da Hugo Ehrlich sulla base del progetto di Loos.
Vedi Altmann Loos 1968, p. 38; Behal 1989.

16 Rukschcio, Schachel 1982, p. 84; vedi la riedizione dei due numeri di "Das Andere" con traduzione italiana in Cacciari 1981, pp. 35-90, e in particolare p. 81.

17 Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 78.

18 Schölermann 1905, ripubblicato in Kontroversen 1985, pp. 18-19.

19 Altmann Loos 1968,p.43.

20 Hermann Schwarzwald, direttore dell'Handelsmuseum, era anche rappresentante della Anglo- Osterreichische Bank, per la quale Loos progetta due sedi sulla Mariahilferstrasse, ai nn. 13 e 70 (1913-14). Vedi Rukschcio, Schachel (1982) 1987, pp. 99-100.

21 Adolf Loos, Wohnungswanderungen, 1907, ripubblicato in Loos Uber Architektur, p. 59; frontespizio riprodotto in Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 110.

22 Schaukal 1908, ripubblicato in Konfrontationen 1988, pp. 32-35.

23 Vedi Loos Ornament und Verbrechen 2000, p. 202.

24 Scheu 1909, ripubblicato in Kontroversen 1985, pp. 25-33.

25 Così in Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 147; diversamente in Sarnitz (2003) 2004, p. 10, l'evento è riportato a ottobre e organizzato al Salon Cassirer dalla Verein fur Kunst di Herwarth Walden.

26 Questa feroce polemica sulla "sua casa" avrebbe provocato la malattia di Loos secondo Sarnitz (2003) 2004, p. 37; diversamente in Altmann Loos 1968, p. 40 e in Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 155 sgg-, che ipotizzano all'origine dell'ulcera il processo contro Theodor Beer.

27 Due estratti appaiono in "Der Sturm", 42, 15 dicembre 1910 (Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 154); ripubblicati in Loos Trotzdem (1931) 1982 e tradotti in Loos Parole nel vuoto (1972) pp.241-256.

28 Loos viveva con un pezzo di prosciutto di maiale in una tasca della giacca e nell'altra un flacone di panna. Vedi Altmann Loos 1968, p. 46.

29 A. Loos, Mein Haus ani Michaelerplatz, conferenza, Vienna, Il dicembre 1911, ripubblicata in Konfrontationen 1988, pp. 55-71.

30 Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 163.

31 Ivi.pp. 169-171.

32 La traduzione in francese è a cura di Marcel Ray: vedi Rukschcio, Schachel ( 1982) 1987, p. 181.

33 Altmann Loos 1968, p. 28.

34 A febbraio del 1916 Loos aveva chiesto la sua mano e commissionato il ritratto proprio e quello di Grete a Kokoschka. Vedi Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 208.

35 Ivi, p. 220.

36 Ivi, p. 227.

37 Altmann Loos 1968, p. 77.

38 A. Loos, Abschied von Peter Altenberg, in "Der Morgen", 8 gennaio 1919, trad. it. in Loos Parole nel vuoto (l972) pp.293-296.

39 A. Loos, Richtlinien fur ein Kunstamt, Wien 1919; Loos Uber Architektur 1995, pp. 133-136.

40I Kulka(1931) 1979.

41 Un'ipotesi sull'identità di questo committente- forse il giornalista Henry Burke, corrispondente in Francia del "Chicago Tribune"- è formulata in Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 242.

42 Ivi, p. 246.

43 A. Loos, Das Haus mit einer Mauer, descrizione per brevetto, Il febbraio 1921, ripubblicato in Loos Ùber Architektur 1995, pp. 142-146.

44 Vedi un elenco dei progetti elaborati in Opel 1989b, pp. 93-94.

45 Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 283.

46 Slivinski sosteneva di esser stato fautore dell'invito di Loos a partecipare al Salon d'Automne.
Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 287, nota 867 e p. 688.

47 Ivi, p. 304 e nota 943.

48 Tale proposito verrà fortunatamente impedito da Heinrich Kulka e da Grete Hentschel (ivi, pp.
312-313).

49 In parte ripubblicato in Loos Die Potemkinsche Stadt (1983) 1997, pp. 219-220.

50 Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 320.

51 Adolf Loos Uber di Wiener Werkstätte, in "Neue Freie Presse", 21 aprile 1927 (in Loos Die Potemkinsche Stadt (1983), 1997, pp. 221-224).

52 Rukschcio, Schachel (1982) 1987, pp. 333-334.

53 Otto Beck conosceva le idee di Loos fin dagli anni dei primi articoli usciti sulla "Neue Freie Presse", ed essendo socio dell'industriale del ferro Wilhelm Hirsch, dal 1909 era divenuto suo cliente (cfr. Rukschcio, Schachel 11982) 1987, pp. 50, 107 e 335).

54 Ivi, p. 340.

55 Riguardo al processo vedi gli articoli di Alfred Polgar, Heinrich Eduard Jacob e Arthur Rundt ripubblicati in Kontroversen 1985, pp. 117-127; il discorso pronunciato da Kraus e pubblicato qualche mese dopo col titolo Fur Adolf Loos in "Die Fackel", 806-809, maggio, 1929 è citato in Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 343.

56 Il titolo del volume deriva da una frase di Nietzsche "ciò che è decisivo arriva nonostante": Trotzdem - Aufsätze aus den Jahren 1900-1930, Brenner, Innsbruck 1931, trad. it. in Loos Parole nel vuoto (1972), pp.157-373.

57 Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 349.

58 Ripubblicato in Loos Ornament und Verbrechen 2000, pp. 192-202.

59 Nello stesso sanatorio Loos era stato operato e salvato dal cancro dieci anni prima (cfr. Rukschcio, Schachel (1982J 1987, p. 353).

60 Adolf Loos zum 60. Geburtstag (1930) 1985, ripubblicato con traduzione italiana in Cacciari 1981, pp.93-114.

61 Vedi Markowitz 1930, ripubblicato in Konfrontationen 1988, pp. 133-135.

62 Rukschcio, Schachel (1982) 1987, p. 367.

63 Ivi, p. 373; per il carattere di Wills vedi p. 376.

64 Vedi la lettera di Loos a Stelan Rath della ditta J. & L. Lobmeyr del 31 maggio 1931, in ivi, p. 375.