Biografie

Jean Cocteau

Poeta, drammaturgo, romanziere, regista, pittore, ceramista, Jean Maurice Eugène Clément Cocteau nasce il 5 luglio 1889 a Maisons-Laffitte, presso Parigi.

Trascorre l’infanzia, segnata nel 1898 dal drammatico e misterioso suicidio del padre, in un ambiente raffinato che gli trasmette la passione per le lettere e le arti.

A soli 19 anni pubblica la prima raccolta poetica, La Lampe d’Aladin. Gli anni giovanili sono caratterizzati dal successo nei salotti dell'alta società e negli ambienti letterari accademici. Cocteau è in relazione con tutti i principali rappresentanti della Belle Époque parigina, da Gabriele d’Annunzio a Marcel Proust. Contemporaneamente frequenta la troupe dei Balletti russi, in particolare Diaghilev e Stravinsky, oltre a Marinetti, profeta del nascente futurismo.

Profil de jeune homme

Jean Cocteau
Profil de jeune homme

Le soleil de midi

Jean Cocteau
Le soleil de midi

Sodale di Apollinaire, è introdotto da Picasso nella cerchia degli artisti di Montparnasse, tra cui Modigliani, Man Ray, Jacob, Kisling. Nel 1917, insieme a Picasso e a Erik Satie, crea Parade, un balletto in cui si mescolano musica, poesia e arte figurativa, un evento che segna una tappa fondamentale nello sviluppo dell’arte moderna.

Nel 1923 la morte prematura di Raymond Radiguet, giovanissimo scrittore del quale aveva riconosciuto il talento e con cui intrattiene una tormentata relazione, getta Cocteau in un profondo sconforto e lo induce a rifugiarsi nella tossicodipendenza, di cui darà una lucida disamina nel diario Opium.

Tra gli anni Venti e Trenta si distingue per la sua attività di promotore culturale, a metà tra avanguardia e classicismo. Intrattiene relazioni amichevoli con de Chirico, Savinio, Prampolini, Carrà; collabora a diverse riviste e pubblica il romanzo Thomas l'imposteur (1923). Nel 1926, è il teorico del "richiamo all’ordine", superamento dell’Avanguardia e inedito connubio tra le spinte eversive di questa e la rilettura delle radici classico-romantiche della cultura europea. Il 1928 è l’anno de Le Mystère laïc, apologia di de Chirico attaccato dai surrealisti, e de Le livre blanc, romanzo di formazione omoerotico che, pubblicato anonimo, provocherà scandalo nell’ambiente letterario. L’anno seguente pubblica Les Enfants terribles, romanzo che segnerà un’intera generazione e che, tradotto in moltissime lingue, gli vale ancora oggi la notorietà internazionale.

Dopo la prima prova come regista cinematografico, Le Sang d’un poète (1930), è a partire dal 1933 che Cocteau si consacra soprattutto al teatro e al cinema. Orphée è la sua opera fondamentale, in cui espone la propria concezione estetica: per nascere come poeta, l’uomo deve oltrepassare metaforicamente lo specchio che separa il mondo quotidiano da quello oscuro e sotterraneo, la realtà dalla poesia. Il 1943 è l’anno dell’Eternel Retour, film che genera polemiche ma porta Cocteau alla ribalta della scena artistica di Parigi sotto l’Occupazione. Nasce in questi anni il rapporto con Jean Marais, attore in numerose sue pièces e film e per molto tempo suo compagno di vita, e quello con Jean Genet, di cui illustrerà magistralmente il capolavoro, Querelle de Brest, con raffinati e audaci disegni omoerotici. L’attività teatrale e cinematografica lo mette in relazione con registi come Rossellini (che porta sul grande schermo La Voix humaine con Anna Magnani), Visconti, Fellini ed esercita una profonda influenza sulla Nouvelle Vague, in particolare su Truffaut.

Il secondo dopoguerra si caratterizza per i successi mondani e i riconoscimenti accademici, tra cui l’ingresso all’Académie française, il 20 ottobre 1955.

Soprattutto a partire dagli anni Cinquanta, Cocteau affianca al disegno la pittura a olio, la ceramica, l’affresco, il vetro artistico. È del 1959 uno dei suoi lavori grafici più originali, l’album Gondole des morts, edito parzialmente e solo in Italia da Scheiwiller a cura dell’artista e amico Fabrizio Clerici, che illustrerà anche con i suoi bozzetti l’edizione della pièce teatrale di Cocteau intitolata Les Chevaliers de la Table ronde (1963).

Dopo aver sigillato la sua lunga carriera con il film Le Testament d'Orphée (1959) e con la raccolta poetica Le Requiem (1962), Cocteau muore nel 1963 nella sua casa di Milly-la-Forêt, alle porte di Parigi.