Biografie

Carlo Bugatti

Carlo Bugatti, nato a Milano nel 1855, mostra fin da ragazzo spiccate dosi creative. Nel 1875 il padre Giovanni lo iscrive all’Accademia di Brera e, in seguito, per completarne la formazione, all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi. Verso la fine degli anni Settanta, Bugatti lavora presso l’ebanista Mentasti, proprietario del Piccolo Stabilimento di Lavorazione del Legno in via San Marco a Milano. Gli esordi di Bugatti come ebanista sono segnati dalla presenza di Giovanni Segantini, compagno di studi a Brera e marito della sorella Bice che, nel momento iniziale della produzione, avrebbe decorato per il cognato alcuni mobili.

A partire dal 1888 si hanno notizie di un laboratorio Bugatti in via Castelfidardo 6 a Milano. Nello stesso anno Carlo si afferma come ebanista all’Esposizione Italiana di Londra. Oltre a Segantini, anche Emilio Longoni (1859-1932) protagonista della pittura divisionista ed Eugenio Quarti (1867-1929), ebanista liberty di grande raffinatezza, lavorarono per Carlo Bugatti. Pezzi unici e costosissimi sono i suoi mobili per i quali vengono utilizzati legni pregiati oltre ad avorio, rame, madreperla, pelle di cammello e di daino. Creazioni particolarmente apprezzate che ben si armonizzano con le inclinazioni di gusto esotico-moresco tipico dell’epoca. Fin dal 1890 il celebre ebanista aveva aperto uno studio-laboratorio a Parigi dove, all’Esposizione Universale del 1900 i suoi mobili vengono premiati con una medaglia che sancisce il trionfo internazionale dell’Art Nouveau.

Stabilitosi a Parigi nel 1903, vi incontra il mercante e fonditore artistico Adrien A. Hèbrard (1865-1937) che lo convince a misurarsi con la scultura commissionandogli oggetti e soprammobili tra cui un fantastico bestiario che nel 1907 Hèbrard esporrà nella sua galleria. Lasciata Parigi nel 1910, Bugatti si trasferisce a Pierrerfonds nell’Oise dove diventerà sindaco. Eventi drammatici segneranno gli ultimi anni della sua vita come il suicidio del figlio Rembrandt nel 1916, la morte della figlia Deanice e, infine, quella della moglie Teresa. Nel 1935 decide di trasferirsi in Alsazia, a Molsheim, dove il figlio Ettore aveva aperto la famosa fabbrica di automobili Bugatti e dove morirà nell’aprile del 1940.

L’opera di Carlo Bugatti e della sua importante bottega segna in Italia il passaggio dalla cultura del mobile di fine Ottocento al moderno concetto di design. Questa nuova concezione trova nell’attività di Bugatti uno dei più abili interpreti, capace di anticipare, in certe sperimentazioni di inizio secolo, soluzioni di grande modernità, che entreranno nella produzione corrente soltanto a metà del Novecento.