Biografie

La biografia di Josef Maria Auchentaller
Josef Maria Auchentaller (1865-1949). Un Secessionista ai confini dell'Impero
Scoperto a Treviso un altro capolavoro di Auchentaller. E' un manifesto su Grado del 1922

Josef Maria Auchentaller
(1865 - 1949)

Dal 1886 al 1889 è iscritto al Politecnico di Vienna. Dopo il servizio militare frequenta dal 1890 l'Accademia di Arti figurative ottenendo premi e riconoscimenti. Nel 1897 compie un viaggio in Italia, documentato da una notevole quantità di disegni e studi. Tra il 1892 e il 1896 è a Monaco di Baviera dove entra in contatto con la Secessione della città tedesca: collabora con la famosa rivista Jugend e completa quella maturazione artistica che lo vedrà protagonista nel nascente movimento viennese.

E' membro della Secessione Viennese sin dalla fondazione ricoprendo - dalla V esposizione (1899) alla X (1901) - un ruolo anche nella commissione organizzativa e abbandonando il movimento nel 1905 con gli artisti del Klimt-Gruppe. Per le mostre della Vereininung der bildenden Künstler Österreichs, che rivoluzionarono i rapporti di Vienna con l'arte contemporanea, realizza il manifesto e la grafica di copertina del catalogo della VII esposizione (1900) e molte illustrazioni per il catalogo dell'VIII. Alla XIV mostra (1902) - in cui Max Klinger presenta la statua di Beethoven - Auchentaller realizza il grande fregio Freude der schönen Götterfunken che si contrappone al Beethovenfries di Gustav Klimt. Sue opere sono ancora presenti all'esposizione del 1909. La ricca produzione ritrattistica, che si protrae per tutto l'arco professionale, è ben rappresentata dal ritratto a figura intera della moglie Emma che espone alla V esposizione nel 1901.

Collabora attivamente alla prestigiosa rivista Ver Sacrum, prendendo parte al comitato di redazione nel 1900 e 1901, e per la quale realizza alcune copertine e un cospicuo numero di illustrazioni ispirate principalmente a motivi floreali e sempre più caratterizzate dalla tendenza ad una stilizzazione bidimensionale influenzata dalla grafica giapponese. L'ottavo numero della quarta annata (1901) è interamente dedicato a opere di Auchentaller, non solo come grafico ma anche per il suo attivo ruolo nelle arti applicate.

Nel 1901, con la moglie Emma Scheid e con i figli Maria e Peter, si trasferisce a Grado (Trieste) contribuendo in maniera determinante allo sviluppo turistico e alla promozione della località balneare della Costa Adriatica. Su progetto dell'architetto Julius Mayreder viene costruita le Pensione Fortino che la famiglia Auchentaller gestisce con spirito imprenditoriale e che in breve diventa un punto di riferimento per le vacanze della borghesia viennese. L'edificio viene decorato con graffiti dallo stesso Auchentaller. Per il centro turistico realizza nel 1906 il celebre manifesto stampato a Vienna da A. Berger Seebad Grado. Österreichisches Küstenland, mirabile esempio di atmosfere e suggestioni Jugendstil.

Fondamentali sono anche i rapporti di parentela con le famiglie Scheid e Thonet, per le quali Auchentaller realizza numerose opere e per il clima di internazionalità e di scambio culturale che questo sodalizio viene a creare. Per la ditta Georg Adam Scheid, produttori di lavori in metallo, l'artista crea, attorno al 1900, vari gioielli dai forti accenti Jugendstil.

Attento all'arte del cartellonismo - di cui coglie appieno la forza sociale per la diffusione di idee, messaggi e prodotti - progetta e realizza numerosi  manifesti pubblicitari nei quali è percepibile il linguaggio base del Plakatstil, contraddistinto da una forte stilizzazione e sintesi grafica: Aureol (1898); Schott und Donnath, Styria-Fahrräder, Kathreiners Kneipp Malzkaffee (1899); Continental Pneumatik (1900); Internationale Fischereiausstellung, G. A. Scheid (1902).

Dal 1902 soggiorna stabilmente a Grado nel periodo estivo. Già a quella data i contatti con l'ambiente artistico e i colleghi viennesi si vanno affievolendo, compensati dalle occasionali visite degli amici pittori Carl Moll, Alfred Roller, Wilhelm List e Maximilian Kurzweil. Da quel momento la sua produzione artistica - caratterizzata da uno stile che conserva stilemi grafici legati alla lezione secessionista - si rivolge prevalentemente al ritratto e alla pittura di paesaggio.


I MANIFESTI
L'attitudine alla grafica, favorita dall'esperienza di Monaco (1892-1896) e arricchita dai contatti con gli artisti partecipi all'esperienza della rivista Jugend, proiettano l'artista, al rientro a Vienna, ad esprimersi compiutamente e con continuità anche nel settore del manifesto. A dimostrazione del suo forte impegno per l'arte del cartellonismo, il fascicolo nove di «Ver Sacrum» dell'annata 1898 pubblica - come illustrazione a corredo dell'articolo «Farbige Lithographien für die Schule» - la fotografia del suo primo manifesto per «Aureol» (cat. 5.4).
Tra il 1898 e il 1906, Auchentaller realizza almeno 14 manifesti pubblicitari molti dei quali sono da considerare come preziose testimonianze dell'evoluzione del cartellonismo negli anni a cavallo del secolo.
Impostate con una visione «figurativa», dominate quasi sempre dalla figura umana, le sue opere si contrappongono al geometrismo che contraddistingue ad esempio molti dei lavori della fortunata serie di 21 affissi prodotti dagli artisti secessionisti per le loro mostre tra il 1898 e il 1905. Per una di queste (la settima del 1900), Auchentaller è autore del manifesto e, con lo stesso soggetto - l'immagine fortemente simbolista di un giovane che si fa strada tra i rovi -, della copertina del catalogo.
Rispetto al manifesto commerciale, cui si dedicarono saltuariamente e senza convinzione, gli artisti secessionisti non seppero sviluppare un'autonoma creatività e continuità di produzione. Tra le poche eccezioni Alfred Roller, Kolo Moser e lo stesso Auchentaller. Molti dei suoi manifesti sono realizzati per aziende - Aureol, Gebrüder Popoff, Schott & Donath, Styria-Fahrräder, Kathreiner's Kneipp Malzkaffee (due diverse versioni), Continental Pneumatik, G. A. Scheid, Dampf-Wäscherei Grado - segno della consapevolezza di voler trasmettere canoni artistici e nuovi modelli di comunicazione anche verso il mondo produttivo.
Nell'archivio dell'artista sono conservati alcuni bozzetti di studio (confronta 5.3, 5.5, 5.11/5.13, 5.29) e fotografie di lavoro con modelli in posa, materiali fondamentali per comprendere il processo di creazione grafica dei manifesti molti dei quali vennero realizzati dalle stamperie viennesi A. Berger e J. Weiner.
Per l'ampia diffusione e per il soggetto trattato, la sua ultima opera documentata Seebad Grado sembra restituire appieno la qualità del segno grafico e dello stile di Auchentaller, qui influenzato anche dai rapporti personali con Grado dove era trasferito nel 1901 con la moglie Emma e i figli. Le due donne avvolte in candidi abiti, fanno da quinta ad una composizione connotata da forti accenti Jugendstil, perfetta rappresentazione della ricca borghesia viennese che grazie agli Auchentaller aveva iniziato a frequentare la località balneare adriatica.