Architettura

Villa CD Passive House
di Federico Cappellina

Il progetto nasce con l'obiettivo di ri contestualizzare il concetto di casa rurale con un consumo energetico tendente a zero.
La tipologia storica di partenza è quella simmetrica, con asse centrale ed accessi opposti, frontale e retro.
Questo concetto viene mantenuto ma con un'interpretazione diversa, il concetto funzionale di comunicazione tra interno ed esterno, ora diviene un dialogo, come diceva Mies, un filtro che dialoga con la natura.

Villa CD Passive House

Villa CD Passive House

Villa CD Passive House

Villa CD Passive House

Villa CD Passive House


Villa CD Passive House

Villa CD Passive House

Villa CD Passive House

Villa CD Passive House

Villa CD Passive House


Il porticato di un tempo viene svuotato delle sue funzioni antiche e reinterpretato in chiave moderna. Diventa il luogo del dormire, le stanze traslano dal piano superiore della casa di un tempo, per trovare luogo al piano terra, per cui ora, tutto il vivere è in relazione con la natura.

La Corte, un tempo luogo di distribuzione e deposito delle merci, dove trovava luogo il grande spazio pavimentato in mattoni di cotto, il “SILOS”, ora diventa il luogo del vivere privato, lo spazio raccolto dove vivere il proprio tempo.

La Corte assume un significato più alto, è uno spazio con cui si vuole comunicare, è la quinta in un dialogo con la natura, diviene il perno su cui si crea questo nuovo modo di vivere.

Analizzando nel dettaglio il prospetto in basso, la porta rispetto alla tipologia antica diventa l'apertura, e a questa grande apertura corrisponde il soggiorno, il dentro e il fuori sono divisi solo da un diaframma trasparente.

Le tende esterne automatizzate fungono da separatori con il modo esterno e assumono anche un'importanza all'interno del controllo del risparmio energetico.

Il risparmio energetico modifica, oggi, anche il modo di pensare la casa.

Un tempo la finestra doveva essere piccola per trattenere il più possibile il caldo dentro la casa, ora l'apertura diventa grande per utilizzare i raggi del sole come energia naturale e le tende automatizzate concorrono a regolare queste funzioni a seconda che ci troviamo d'inverno o d'estate.

Il lato sinistro diventa il lato di ingresso alla casa .L'ingresso è segnato e valorizzato da una rientranza che segna un invito di percorso privilegiato. Una specie di portale in negativo.

In questo lato, trovano posto le camere dei bambini e la lavanderia. Il volume sporgente con il diaframma trasparente riprende nuovamente il concetto di un cannocchiale sulla natura.

Nel lato superiore, trova spazio la cucina che non è solo il luogo del cucinare, ma anche delle relazioni famigliari, vive un rapporto di totale simbiosi con l'esterno e d'estate il mangiare fuori concretizza a tutti gli effetti questo dialogo con la natura.

Il lato destro, è quello della casa e del porticato. Su questo lato trova posto la finestra della cucina, un diamante incastonato, questo accento diventa l'unico elemento di rottura con un linguaggio minimale del progetto. È un frammento che nella sua piccola dimensione assume diversi significati, sia formali che di linguaggio.

Dal punto di vista funzionale, diventa per la cucina un occhio che guarda la natura, il lavoro del cucinare diventa un percorso, cucino con natura e nello stesso momento la posso guardare, la natura e il dialogo è un tutt'uno.

Federico Cappellina Federico Cappellina
Architetto Veronese (nasce nel 1971), già da alcuni anni inserito nel panorama della progettazione di contenuto. Si forma presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove si laurea con il massimo dei voti con Giusa Marcialis e Armando Dal Fabbro presentando un progetto che parte dall'arte per trasformarsi in un progetto compositivo di architettura e di riqualificazione urbanistica. Fresco di laurea inizia alcune collaborazioni con importanti studi di Milano, tra cui lo studio Caruso - Torricella, per la competizione internazionale: Egyptian Museum e per la cura dell'immagine della Dalmine-Tenaris S.P.A. Non sazio dell'esperienza di Milano ed ancora affamato di voglia di sapere si trasferisce negli Stati Uniti. A New York inizia una collaborazione con lo studio di Peter Eisenman, per la Città della Cultura di Galicia - Santiago di Compostela – Spagna e con Gianluca Milesi, con cui ha partecipato al concorso internazionale di Design per Strutture Effimere in Atene. Una volta rientrato in Italia, organizza la mostra “Il Giardino dei Passi Perduti” di di Peter Eisenman, realizzata nella suggestiva ambientazione scarpiana del Museo di Castelvecchio a Verona, di cui è anche ideatore dell'evento. Grazie all'esperienza negli Stati Uniti, il pensiero accademico si declina in una visione del costruire maggiormente consapevole e personale. Tra gli interventi di progettazione e di recupero dal 2004, anno di apertura dello studio veronese, intrapreso in prima persona, vanno annoverati il delicato restauro conservativo della cinquecentesca Villa Negri De' Salvi di Albettone.
Attualmente, lo studio si trova a Verona con un continuo scambio con New York. Lo studio copre, anche con l'utilizzo di figure esterne, tutti gli ambiti di scala, ovvero, architettura,interior design, restauro ed urbanistica. L'approccio ha sempre un valore artistico e multidisciplinare, dove l'idea o il concetto sono la parte più importante del lavoro, sempre, legato ai modi, alle condizioni e alle tecniche dell'architettura. Negli ultimi anni la direzione dello studio ha anche intrapreso un percorse approfondito nell'ambito della bioedilizia volto al raggiungimento di tutti gli standard e certificazioni, tra le quali la Leed Americana, la Passive Hous Tedesca e Casa Clima Italiana.