Architettura

Corso Marche: Il progetto di Studio Amati Architetti

Il progetto contempla due interventi distinti. Il primo riguarda il Distretto Aerospaziale, un centro di ricerca e sviluppo di 25.000 metri quadrati, concepito per circa 1.000 addetti e destinato ad accogliere imprese partecipi nella produzione aerospaziale e operanti in sinergia con Thales Alenia Space. Si tratta di un edificio particolarmente avanzato sotto il profilo tecnologico e dei servizi complementari che comprendono in particolare una nursery e un fitness center.

Galleria d'immagini:

Il viale pedonale di Corso Marche, centro del progetto e luogo di incontro e di relazione © StudioAmati

Il nuovo parco e la torre di Corso Marche simbolo dell'intervento © StudioAmati

Planimetria di Corso Marche. Il progetto di riconversione dell'area © StudioAmati

Il Distretto Aerospaziale, centro di ricerca e sviluppo © StudioAmati


© Render di progetto StudioAmati

© Render di progetto StudioAmati

© Render di progetto StudioAmati

Architetto Alfredo Amati © StudioAmati

Il secondo intervento riguarda la realizzazione di un quartiere di nuova concezione nel quale verde, viali e piazze interamente pedonali integrano armonicamente differenti funzioni e tipologie edilizie.
Un quartiere senza traffico veicolare con molteplici ed ampi spazi di relazione che derivano dalla presenza di una straordinaria quantità di parcheggi interrati e dalla scelta di concentrare parte della densità edilizia in verticale.
Caratterizza il progetto infatti una torre che ospita al suo interno un albergo di livello internazionale e spazi adatti ad accogliere uffici di grandi società, importante contributo per esaltare la vivacità del luogo.
Un quartiere che si pone come polo attrattivo alternativo al centro della città, funzione favorita da una posizione strategica all'incrocio di Corso Marche e Corso Francia, due importanti assi viari, ed in corrispondenza di una fermata della Metropolitana.
Il progetto raccoglie così la sfida eco-sostenibile del XXI secolo: la proposta di una progressiva densificazione delle città e la riduzione dello spreco di territorio e di energie disponibili.


Ecologia e sostenibilità del progetto
Nel panorama europeo dell'architettura contemporanea le problematiche legate alla sostenibilità fanno capo alle direttive sancite dal protocollo di Kyoto, un documento che riporta gli impegni di limitazione e riduzione delle emissioni convenuti da numerosi Stati.
L'edilizia è uno dei principali settori su cui occorre intervenire: quasi un terzo dei consumi energetici del paese serve infatti a scaldare, raffrescare ed illuminare gli ambienti costruiti.
L'intervento di Corso Marche, progettato da Studio Amati Architetti, rivela un'attenta sensibilità nei confronti del risparmio energetico e più in generale dell'ambiente, e ricerca una piena integrazione e complementarietà tra ambiente e architettura, attraverso soluzioni particolarmente avanzate in cui la tecnologia viene usata per ricreare un nuovo rapporto tra uomo e natura.
Un alto tasso di innovazione caratterizzerà tutti gli edifici del complesso e si esprimerà attraverso lo studio, la progettazione e l'adozione di tecniche costruttive, materiali, impianti intelligenti ed efficienti per il riscaldamento, condizionamento e controllo dell'ambiente interno.
Applicare i principi dell'edilizia sostenibile significa modificare radicalmente il bilancio energetico degli edifici che, da consumatori passivi, diventano sistemi complessi ed efficienti di produzione, utilizzo e gestione del calore, dell'elettricità, dell'acqua e del clima interno.
L'uso di materiali naturali, il ricorso a fonti energetiche rinnovabili abbinato a sistemi elettronici intelligenti di controllo degli apparecchi e degli impianti garantiranno una elevata efficienza energetica degli edifici.

In particolare, in relazione alle differenti destinazioni d'uso, saranno adottati i seguenti sistemi:

- studio razionale della mobilità incentivando l'uso del mezzo pubblico o la logica delle "piccole distanze" (collegando i diversi servizi mediante aree pedonali);
- limitazione dell'inquinamento acustico attraverso una attenta programmazione delle operazioni di carico e scarico nelle aree commerciali e mediante la limitazione del traffico veicolare a poche aree;
- raccolta differenziata e distribuita dei rifiuti mediante isole ecologiche;
- criteri di bioclimatica per sfruttare in modo ottimale la luce ed il calore naturale grazie al giusto orientamento dei corpi di fabbrica;
- impiego di materiali edili eco-compatibili;
- impianti solari termici per il riscaldamento e raffreddamento interno e dell'acqua;
- impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica;
- impianti ad alto rendimento energetico come le caldaie a condensazione che consentono una riduzione delle emissioni in atmosfera;
- sistema domotico per il controllo delle luci e delle temperature degli ambienti interni e per l'ottimizzazione dell'energia combinando le fonti naturali ed artificiali;
- gestione intelligente ed efficiente dell'uso dell'acqua con sistemi di riduzione dei consumi, riciclo delle acque per usi secondari, recupero delle acque piovane e depurazione degli scarichi;
- sistema per la gestione dell'energia che verifica i consumi degli edifici e la convenienza delle soluzioni adottate consentendo di controllare il funzionamento dell'impianto, il monitoraggio delle prestazioni energetiche, la gestione dei consumi;
- contabilizzazione dell'energia a servizio delle diverse unità abitative o commerciali premiando i soggetti che consumano meno.

L'intervento di Corso Marche nasce quindi come progetto "ecologicamente corretto", in grado cioè di fornire soluzioni tecniche ottimali, che rispondano a requisiti di qualità del costruire capaci di tradursi in una migliore qualità della vita.


La riconversione delle aree ex industriali in Italia
Il fenomeno della progressiva de-industrializzazione e decentramento delle aree destinate alla produzione caratterizza in maniera rilevante i processi di trasformazione più recenti in atto nelle principali città europee.
Una serie di condizioni spinge a promuovere l'idea di riconvertire aree oggi dismesse, che un tempo erano alla periferia della città e che ora invece si trovano in posizione centrale o semi-centrale.
Con il progressivo espandersi delle città sono sorti problemi di compatibilità ambientale e di funzionalità legati alla produzione. In questo contesto le industrie si sono orientate per una delocalizzazione delle loro attività mentre le amministrazioni pubbliche hanno visto nuove occasioni per riqualificare le città.
Questa tendenza interessa oggi molte città italiane, con il coinvolgimento di architetti di fama nazionale ed internazionale, alle prese con aree di varia dimensione da rigenerare.

Tra queste:
- "Santa Giulia" a Milano Rogoredo (ex Montedison e Redaelli), 120 ettari, l'area dismessa più grande d'Europa, progettata da Norman Foster;
- le ex acciaierie Falck a Sesto San Giovanni, 118 ettari, dove Renzo Piano ha proposto un modello insediativo fondato su residenze a torre inserite nel verde;
- le aree Ex Innocenti-Maserati, 61 ettari, e Ex Alfa Romeo, 38 ettari, a Milano;
- le ex officine meccaniche Ansaldo, 17 ettari, e l'area ex FIT, 13 ettari, entrambe a Genova;
- le ex acciaierie Ferrero a Settimo Torinese, 18 ettari
- l'area ex Michelin a Trento, 11 ettari e mezzo,
- lo stabilimento ex Zanussi a Conegliano (TV), 18 ettari
- le Ex Acciaierie Bertoli a Udine, 32 ettari;
- il zuccherificio Eridania e pastificio Barilla a Parma, 13 ettari;
- l'ex fabbrica Orsi Mangelli a Forlì, 13 ettari
- l'ex zuccherificio di Cesena, 22 ettari;
- le ex officine meccaniche Breda a Pistoia, 21 ettari;
- l'ex FIAT di Firenze-Novoli, 32 ettari;
- l'ex stabilimento chimico Siri di Terni, 44 ettari;
- le ex officine meccaniche Cecchetti di Civitanova Marche, 10 ettari;
- l'ex Molino De Cecco a Pescara, 28 ettari, progetto di Massimiliano Fuksas.

Anche Torino conosce importanti interventi di trasformazione urbana, in buona parte attuati, il più importante dei quali è rappresentato dalle Spine, esempio significativo di gestione delle problematiche dell'era post-industriale.
Il progetto di Corso Marche, elaborato da Studio Amati Architetti, che riqualifica l'area Alenia Aeronautica, di 24 ettari, si colloca quindi in questa scia proponendo un quartiere pedonale a misura d'uomo, ove coesistono funzioni residenziali con quelle terziarie e commerciali, modello di un nuovo modo dell'abitare, "città nella città", nodo emergente di una dinamica urbanistica policentrica.


Finmeccanica consolida la propria presenza aeronautica in Piemonte e insieme al Comune di Torino presenta il "Progetto Corso Marche"
Finmeccanica conferma la propria strategia industriale di espansione in Piemonte attraverso il trasferimento delle attività torinesi di Alenia Aeronautica da Corso Marche a Caselle e, insieme al Comune di Torino, presenta il progetto per la riqualificazione dell'area di Corso Marche che continuerà ad ospitare gli stabilimenti di Thales Alenia Space (joint venture tra Thales e Finmeccanica). Questo progetto è la testimonianza delle capacità tecnologiche presenti sul territorio torinese e la conferma della forte presenza del Gruppo Finmeccanica in Piemonte.

Il piano prevede il trasferimento delle attività progettuali di Alenia Aeronautica da Corso Marche a Torino Caselle (sede produttiva, di integrazione, ingegneria e prove di volo), dove saranno realizzati anche nuovi edifici e potenziati quelli esistenti. Il trasferimento risponde all'esigenza del Gruppo Finmeccanica di completare il proprio percorso di unificazione dei processi industriali: Caselle sarà quindi il "Polo Tecnologico Produttivo Integrato" con il quale Alenia Aeronautica intende rafforzare ed ottimizzare il proprio apparato industriale in Piemonte, in una logica di forte integrazione e complementarietà, creando una continuità tra simulatori e velivoli, progettisti e piloti.

Contemporaneamente è prevista la riqualificazione e valorizzazione dell'area dimessa da Alenia Aeronautica in Corso Marche attraverso un percorso compatibile con l'esigenza di decongestione industriale delle aree urbane. Il nuovo quartiere, promosso da Finmeccanica con il supporto dello Studio Amati architetti, è frutto di una innovativa operazione industriale ed urbanistica, coprirà un'area di circa 250.000 mq e sarà una realtà "originale" per concezione architettonica: un' "area urbana duale" con un polo tecnologico industriale, un centro universitario, una zona residenziale e commerciale, valorizzata da ampi spazi pubblici pedonali ed aree verdi. Concepito come luogo di aggregazione e di incontro, il nuovo quartiere accoglierà edifici multifunzionali e rappresenterà un'occasione straordinaria per Torino e per la sua vocazione di città-capitale. Il "distretto aerospaziale", con un superficie di circa 25.000 mq, accoglierà imprese aerospaziali che opereranno in sinergia con Thales Alenia Space, che conserverà i propri stabilimenti in Corso Marche.

Il Presidente e Amministratore Delegato di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, ha così commentato: "Questo progetto è un'ulteriore conferma della presenza industriale del Gruppo in Piemonte e della volontà di Finmeccanica di "dialogare" e di vivere un proficuo rapporto di scambio con le città, il territorio e le comunità che ospitano gli stabilimenti delle proprie aziende. Il progetto di Corso Marche dimostra anche come la vocazione all'innovazione tecnologica del Gruppo si coniughi con la tradizione e con la presenza storica di Finmeccanica a Torino e nella regione: il rinnovamento delle strutture aziendali, necessario per competere a livello internazionale, favorirà la valorizzazione, la rivalutazione e la "restituzione" alla città dei vecchi quartieri industriali".

Il trasferimento delle attività di Alenia Aeronautica da Corso Marche a Torino Caselle dovrebbe essere completato entro il 2010, mentre le opere di riqualificazione dell'area di Corso Marche dovrebbero terminare nel 2015-2016.


Studio Amati Architetti - Profilo
Lo Studio Amati Architetti è una realtà professionale con 45 anni di esperienza, composta da oltre 40 professionisti coordinati dall'Architetto Alfredo Amati.
Le differenti competenze specialistiche sono condivise secondo la formula del lavoro in equipe, che integra responsabili di consolidata esperienza con la presenza di giovani professionisti.
L'attività si sviluppa prevalentemente su tutto il territorio nazionale attraverso interventi di nuova costruzione ma anche di restauro e di ristrutturazione edilizia assolvendo allo svolgimento di un ampio spettro di prestazioni professionali: studi di fattibilità, progettazione architettonica e urbanistica, direzione lavori, project & construction management.
Nel tempo lo Studio ha consolidato rapporti con numerosi clienti tra cui Amministrazioni pubbliche comunali, provinciali e regionali, Università, Autorità Portuali e Consorzi Industriali, i Ministeri dell'Economia, della Difesa e delle Infrastrutture, il gruppo Sviluppo Italia, la Banca d'Italia, la Banca Nazionale del Lavoro, la Consip e diverse società del gruppo Finmeccanica.
Le linee di ricerca progettuali si sviluppano anche attraverso la partecipazione a Concorsi e Premi nei quali lo Studio ha trovato brillanti affermazioni tra cui il primo Premio al Concorso del Waterfront di Alghero e il Premio "Enti Locali per Kyoto" assegnato al nuovo Municipio di Formigine (Mo), uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale sui temi ambientali.


Dati essenziali
Località: Torino e Collegno - Italia
Committente: FINMECCANICA GROUP REAL ESTATE S.p.A.
Progettazione: STUDIO AMATI ARCHITETTI, Roma - Arch. Alfredo Amati
Partners Progettazione: Prof. Arch. Bernhard Winkler - Monaco di Baviera (urbanistica e mobilità), PROAP Estudos, Prof. Arch. Joao Ferreira Nunes - Lisbona (paesaggismo), AT Studio Associato - Torino (urbanistica), Arch. Paola Rossi - Roma, SMT STUDIO - Roma, Arch. Nigel Ryan - Roma, AICOM Ingegneria - Firenze (infrastrutture), IBB Studio - Torino (supporto operativo)
Superficie lotto: 240.000 mq