Architettura

Studio Valle (1957-2007). Cinquanta anni di architettura
Monumento alle vittime di Auschwitz Birkenau, Polonia (1958 - 1959)
Padiglione Italiano Expo 70 di Osaka, Giappone (1968 - 1970)
Sede del Consiglio dell'Unione Europea a Bruxelles, Belgio (2005, in corso)
Concorso internazionale di progettazione per la nuova sede del Consiglio Europeo a Bruxelles
Intervista a Franco Purini [Alessandro d'Onofrio]

Sede del Consiglio dell'Unione Europea a Bruxelles, Belgio (2005, in corso)

Concorso Internazionale bandito dal Consiglio dell'Unione europea, I premio
Committente: Régie des Bàtiments - Belgio
Credits of the winning team for the competition “New headquarters of the Council of the European Union”
Team:
Philippe Samyn & Partners,
Studio Valle Progettazioni (mandatario) - architects;
Buro Happold Ltd - engineers
Partners:
Philippe Samyn, Tommaso Valle, for architecture
Nick Nelson, for engineering
Principal team members: Piera Bisignani (director), Alessandro Amoroso, Massimiliano Celani, Marco Garofalo, Carlo Marani, Marta Scuncio, Paolo Vacatello, (STUDIO VALLE PROGETTAZIONI). Benedetto Calcagno (partner in charge), Federica de Costanzo, Ronny Fichant, Hayriye Öztürk, Anne Remue, Ruben Van Colenberghe, Kay Verkaik, (SAMYN and PARTNERS). Bo Ascot (project leader), Hazel Dalton, Neil Fletcher,  Neil Francis, Mick Green, Bob Holmwood, Gavin Jones, (BURO HAPPOLD)
Dati:
Superficie fuori terra: 46.900 mq
Superficie interrata: 15.900 mq


Il progetto per la Sede del Consiglio Europeo a Bruxelles si inserisce all'interno del tessuto urbano consolidato. Si tratta di un intervento di riqualificazione dell'esistente, non estraneo all'attività dello Studio che, precedentemente, per il progetto di restauro del Museo dell'Istituto Geologico a Roma, aveva condotto un intervento di accostamento di manufatti storici con strutture afferenti alla tecnologia più recente.


A Bruxelles, la conformazione dell'area di intervento, di forma pressoché quadrata su cui insiste un manufatto a “L”, il Residence Palace, suggerisce un approccio progettuale guidato dalla volontà di regolarizzazione del fronte strada su Rue de la Loi tramite la geometrizzazione dell'impianto originario: una doppia facciata di nuova realizzazione trasparente su due lati ortogonali ricompone il perimetro dell'area e si accosta al complesso storico.


L'intervento appare mediare la leggerezza e trasparenza del nuovo alla gravità dell'esistente dando vita ad un complesso che muta la propria consistenza al mutare del punto di vista dell'osservatore. Nuovo ed esistente appaiono convivere in un equilibrio messo in tensione dal suo interno con l'intromissione di un terzo elemento: una “lanterna”. Questo oggetto organico trasparente comprime lo spazio in maniera disomogenea e ne turba la staticità tramutandolo in dinamico.
La “lanterna” è l'elemento contenitore di una successione di sale conferenze, che si sovrappongono in maniera dimensionalmente non uniforme, conferendo al volume il proprio profilo irregolare ed organico.


L'involucro trasparente esterno, dalla forte valenza simbolica perché costituito da infissi di recupero provenienti da edifici storici dei paesi comunitari, lascia intravedere il volume aggiunto delle sale conferenze: la “lanterna” appare quale elemento silenzioso e destabilizzante che si svela progressivamente con l'avvicinarsi delle ore notturne.