Architettura

A Salerno, rivolta contro il Crescent: "È ecomostro". Il progetto di Bofill nel mirino degli ambientalisti. L'edificio, alto 28 metri, sorgerà vicino al mare

Salerno - Sorgerà in quella che sarà la piazza sul mare più grande d'Europa. Ma ha già scatenato proteste e accesi dibattiti tra i cittadini di Salerno, organizzatisi sul web, per contrastare il progetto. Il pomo della discordia non è la monumentale e futura «Piazza della libertà» che sarà estesa più di 27.500 metri al centro della città, ma il grande edificio a mezzaluna chiamato "Crescent", un'immensa costruzione semicircolare che delimiterà la piazza. La struttura, alta 28 metri ed estesa per 300 metri, nascerà nella storica area di Santa Teresa. I suoi detrattori l'hanno già comparata ai più celebri ecomostri del nostro recente passato: c'è chi, per la sua vicinanza al mare, la paragona a Punta Perotti, mentre altri notano somiglianze con il famigerato Fuenti, abbattuto alcuni anni fa.





PRESENTAZIONE - Presentato in pompa magna lo scorso 18 marzo dal sindaco Enzo De Luca e dal progettista catalano Ricardo Bofill, il "Crescent" si è subito guadagnato le critiche degli ambientalisti e di un ampio numero di tecnici e di ordini professionali. Una parte di questi si è organizzata su Facebook con gruppi che superano i duemila iscritti, altri hanno costituito il comitato "No Crescent" che in poche settimane ha raccolto centinaia di sostenitori. Chi si oppone al Crescent contesta sia il pesante impatto ambientale (il Piano Territoriale di Coordinamento adottato dalla Provincia nel gennaio 2009 prevede che gli edifici nell'area di Santa Teresa siano alti al massimo 10,5 metri) sia la presunta speculazione edilizia che potrebbe seguire alla costruzione e proprio per questo il comitato ha inviato una lettera al ministro dei Beni Culturali affinché usi i suoi poteri per non far partire i lavori. Inoltre la stessa organizzazione chiede al dicastero di esercitare un controllo «sull'ingiustificato silenzio della Soprintendenza» che ha fatto decorrere i 60 giorni previsti dalla legge per esprimere il parere tecnico sull'impatto paesaggistico.

IMPATTO AMBIENTALE - Il comitato "No Crescent" in uno dei suoi comunicati sostiene che l'edificio «stravolgerebbe per sempre l'armonia artistica più pregiata della città». Inoltre, continua l'annuncio, «tratti emblematici del lungomare cittadino e del centro storico vedranno chiudersi la visuale verso il mare e verso la Costiera Amalfitana dall'enorme costruzione di cemento». «Sono sconcertato - ha dichiarato il professore Alberto Cuomo, della Facoltà di Architettura di Napoli - per il parere positivo del Soprintendente ai Beni Culturali offerto ad un progetto che, creando una diga di cemento tra il centro storico ed il mare, annulla l'antico rapporto, presente anche in altre città di mare e testimoniato dall'iconografia, tra la parte costruita lungo la collina ed il suo affaccio sullo specchio marino antistante, eliminando l'immagine consolidata di Salerno, che è essa stessa bene culturale». L'assenza di verde e di zone di svago -secondo i critici - trasformeranno questa grande area della città in una zona morta. La costruzione occuperà «un'area di sedime di 4.000 mq, con circa 14.800 metri quadrati superficie residenziale e 80.000 metri cubi di volumetria». Ad appoggiare la battaglia del Comitato "No Crescent" c'è anche l'associazione ambientalista Italia Nostra che sottolinea le «devastanti conseguenze» che tale struttura produrrebbe alla città.

SPECULAZIONE AMBIENTALE - Il Comune ha acquistato dal Demanio il territorio su cui nascerà Piazza Della Libertà e finanzierà l'opera con Fondi Europei. Diverso discorso per il Crescent: la struttura dovrebbe nascere attraverso il finanziamento dei privati e la maggior parte dell'edificio, circa 14.800 mq di superficie, sarà destinato ad abitazioni private. «Il Comune di Salerno ha ottenuto la sdemanializzazione dell'area e lo svincolo dell'inalienabilità dall'Agenzia del Demanio pagando oltre 10 milioni di euro» sostiene Pierluigi Morena, presidente del Comitato "No Crescent". «Per far cadere i vincoli, il Comune ha accentuato un presunto interesse pubblico della struttura. Tuttavia non si capisce quale interesse pubblico possa avere un edificio dove sorgeranno lussuose abitazioni private e parcheggi, oggi in verità già esistenti in superficie. Non comprendiamo quale beneficio possano avere i cittadini da questa costruzione». Dello stesso avviso Raffaella Di Leo, presidente della Sezione di Salerno di Italia Nostra. In una lettera indirizzata all'Agenzia del Demanio sottolinea che «l'interesse pubblico è letteralmente annientato con perdita della valenza paesaggistica del sito prima godibile da pressoché tutto il versante marino dell'abitato cittadino».

LE ALTERNATIVE - L'area destinata al Crescent è oggi abbandonata. Al di là di una zona dedicata ai parcheggi pubblici, in tutta la superficie regna il degrado. Il Comitato "No Crescent" vorrebbe che questa fetta di città fosse riqualificata, ma per finalità alternative, come strutture destinate all'arte e alla cultura. «Noi non vogliamo che questo territorio sia abbandonato» afferma l'architetto Renato Giordano, animatore del Comitato. «Tutt'altro! Desideriamo però che qui, al posto di un grande condominio anacronistico, sia costruito un edificio di interesse pubblico. Una grande opera di architettura contemporanea che non sia fuori scala. Prendiamo come esempio il Museo Guggenheim di Bilbao: questa straordinaria struttura ha ridisegnato il volto della città basca e ha rappresentato il volano per il rilancio dell'economia locale». A dividere la popolazione è anche il destino della storica spiaggia di Santa Teresa. Oggi è l'unico litorale balneabile del centro storico. Con la costruzione di Piazza della Libertà sarebbe ridimensionata e alcuni cittadini temono che diventi una sorta di spiaggia privata per chi acquisterà le abitazioni del "Crescent".

LA DIFESA DEL SINDACO - Vincenzo De Luca, al terzo mandato da sindaco di Salerno (è stato già primo cittadino dal 1993 al 2001, poi deputato dei DS fino al 2006, anno in cui è stato rieletto sindaco) difende il progetto e contesta le critiche. Il primo cittadino definisce il progetto di Piazza della Libertà «uno straordinario intervento di trasformazione urbanistica» e bolla i suoi denigratori «amici delle baracche», sottolineando l'attuale stato di degrado in cui versa il quartiere al centro della città. Inoltre contesta i fotomontaggi usati dal Comitato per rappresentare la futura immagine della piazza: «Registriamo e segnaliamo una nuova falsa rappresentazione di Piazza della Libertà in un fotomontaggio irreale» puntualizza il sindaco De Luca in una nota che appare anche sul sito web del Comune di Salerno.
«Sbagliate le proporzioni. Falsata la prospettiva. Si cancellano le porte urbane dell'edificio. Si cancella il contesto per rendere non percepibili proporzioni reali. Si cancella la profondità della piazza. Si rappresenta addirittura il pavimento della piazza obliquo rispetto al Lungomare. Lo scopo è sempre quello di dare l'immagine di una muraglia diritta». Intanto però anche il nuovo presidente della Provincia Edmondo Cirielli, eletto nelle file del Pdl, ha bocciato il progetto: «Ritengo che sia una struttura troppo grande dal punto di vista architettonico e sicuramente stravolgerà il paesaggio e la bellezza della città di Salerno» dichiara il neoeletto al sito del comitato "No Crescent". «È assolutamente sbagliato sul piano dell'impatto ambientale e porterà un grande disagio ai cittadini».

Corriere della Sera - 12 giugno 2009