Architettura

arflex

L’imbottito di comunità con tessuti di S.Leucio
di Claudio Gambardella

Quando, in occasione del Salone del Mobile del ’99, incontrai Fausto Colombo, nello stand dell’arflex, per parlargli di una collaborazione con il corso di Disegno Industriale, ebbi la netta sensazione di trovarmi di fronte l’azienda "giusta", un’eredità accumulata negli anni, grazie all’incontro con alcuni grandi esponenti della cultura del progetto del ‘900, come Marco Zanuso e Franco Albini, ed un’apertura al nuovo, una ricettività, una disponibilità a fare che sintetizzano alcune delle qualità dello spirito imprenditoriale di quelle piccole e medie imprese, che hanno contribuito a fare dell’Italia una potenza industriale.

Progetto selezionato di Andrea D'Alterio

È proprio questo che fa presa al Sud, dove la specificità della cultura "napoletana" e meridionale, più orientata alla teorizzazione ed alle ricerche di carattere speculativo, è attratta fortemente da un’altra cultura, più allenata a passare dalla zona del pensiero a quella della concretezza.

Da questo reciproco attrarsi si è venuto così a creare come un arco voltaico, che ha messo in moto soprattutto gli studenti che hanno accettato di provarsi in un non facile confronto con l’industria, non avendo affrontato mai, prima di allora, un progetto di design.

Questa "corrente" ha aiutato tutti - la Seconda Università di Napoli, l’arflex e l’Alois, la più antica industria di San Leucio, coinvolta per il tessuto di rivestimento - ad abbandonare la certezza dei propri percorsi abituali e del proprio status, impegnandosi a costruire ipotesi di lavoro non ancora sperimentate. E questo lanciarsi - seppure attraverso una pianificazione step by step - verso una situazione non conosciuta, ha sprigionato delle energie creative.

Progetto selezionato di Francesco Pirozzi

L’idea si è andata formando anni fa, nel corso di alcuni tentativi di avviare un rapporto con le aziende di San Leucio, il principale centro italiano della produzione di tessuti in seta per l’arredamento, come il Distretto di Como lo è per l’abbigliamento.

L’industria serica è il vanto dell’antica tradizione produttiva di Terra di Lavoro, l’area geografica in cui sorge la Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli, con le due sedi di Aversa e Marcianise.

Un primo riuscito coinvolgimento di un’azienda del polo serico di San Leucio, Tesseci, avvenne in occasione dell’edizione del 1998 delle Giornate Napoletane del Design, promosse dall’Istituto Italiano del Design, nella mostra "Appunti di viaggio/souvenir per Napoli".

Qualcuno ricorderà le cravatte e le borse realizzate con i tessuti "pulcinella" disegnati da Luca Scacchetti.

Con quegli imprenditori, dialogando su una possibile collaborazione con un corso universitario, emerse chiaramente un problema specifico: come uscire da una tipica nicchia di mercato, senza tradire una prestigiosa tradizione artigianale come quella del tessuto leuciano? Come sostenere il confronto con il passato, se il prodotto è ancora realizzato, in larga misura, sulla base di riproduzioni di antichi documenti dell’archivio borbonico?

L’idea di progettare una nuova serie di tessuti, da rivestimento, per imbottiti da collocare in spazi pubblici di attesa, per usare un materiale ignifugo, sembrò una buona strada. Così venne l’idea di chiedere la collaborazione di arflex, grazie all’amico Andrea Balia, uno dei suoi consulenti più bravi.

Progetto selezionato di Massimo Rossi

Il corso è stato impostato come un workshop, articolato secondo due specifici percorsi di ricerca: il progetto dell’imbottito, partendo da due prodotti fortunati, T-LINE (1984) e FELIX (1985) disegnati per arflex da Burkhard Vogtherr, e da concepire con i materiali utilizzati solitamente da arflex (il poliuretano espanso indeformabile senza CFC a densità differenziate o le schiume poliuretaniche a stampo, indeformabili e senza CFC, con strutture in legno massello o profilati di acciaio); il progetto del tessuto, un Jacquard non stampato, come è nella tradizione leuciana, estremamente articolato dal punto di vista delle tecniche produttive.