Architettura

Il teatro degli Arcimboldi di Milano: un progetto della Gregotti Associati International
di Filippo Palladino

Hermann Mathesius formulò il principio progettuale "dal cucchiaio alla città".
La Gregotti Associati International, come in ogni suo progetto, applica questo principio anche nella progettazione del nuovo grande teatro per Milano: il teatro degli Arcimboldi.
Ogni aspetto dell’attività teatrale e delle attività collaterali ed i relativi spazi e dettagli appaiono curati nei minimi particolari, dal contesto in cui sorgerà il teatro fino al suo graticcio.




Il progetto prevede l’inserimento di questa struttura, oltre che di una serie di servizi, nell’area a nord di Milano, individuata con il Progetto Bicocca, elaborato sempre dalla Gregotti Associati International. Questo nuovo progetto, oltre ad avere una autonoma valenza architettonica rispetto al contesto, si profila anche come un consistente intervento su scala urbana, in quanto è strategicamente collocato tra il centro urbano e l’area metropolitana milanese, che da Monza si estende fino a Lecco, Varese e Como; il teatro è stato volutamente posizionato nella parte dove sono presenti le principali reti infrastrutturali di trasporto dell’hinterland settentrionale di Milano. In questo modo tale struttura avrà un raggio d’azione tale da servire sia il centro della città che il suo hinterland.




Il teatro degli Arcimboldi avrà una capienza di circa 2400 spettatori, che potranno fruire dell’ampia platea suddivisa su due livelli collegati tra loro e con due sistemi di gallerie aggettanti. Il progetto prevede due sale di prova e tutti i servizi necessari per lo svolgimento di tutte le attività previste per il teatro e per gli spazi di ingresso e ristoro. Le più avanzate tecnologie di allestimento scenico ed acustico si uniscono ad una chiarezza formale di tutto l’impianto strutturale ed architettonico, sia nella composizione della sala che nella distribuzione degli spazi serventi. Le gallerie aggettanti rispetto alla platea, inoltre, sono servite da corridoi e foyer, a loro volta, aggettanti sul vestibolo e sugli ingressi.




Possiamo dire che in questo progetto esiste una volontà unitaria che ha strutturato l’interno della sala così come l’esterno secondo un’idea ed un impianto scenografici, definiti nei minimi dettagli, e secondo una concezione geometrica degli spazi realizzata con elementi geometrici semplici. La volumetria esterna è altrettanto risolta con un gioco di interazione di volumi semplici, che denunciano la chiarezza formale della distribuzione degli spazi interni: ingresso e foyer, platea e gallerie, palcoscenico e graticciata.




Il teatro degli Arcimboldi ospiterà musica classica e lirica. Esso diventerà, così, il secondo teatro lirico della città di Milano.