Architettura

Officine Panerai. Progetto di Dante Benini

Anno: 2008
Località: Neuchatel
Nazione: Svizzera
Superficie lorda: 10.000 mq
Intervento: concorso per nuova fabbrica

La fabbrica, che oggi si trova "fronte lago", sarà spostata, con la vista a Nord su di una bellissima collina e con la vista a Sud, monte/lago, occultata da edifici senza importanza architettonica. Il nostro compito era quindi quello di spostare le persone da uno "stato di grazia" ad un'altro, seppure con caratteristiche diverse.












Se è vero che la prima ricchezza per un'impresa è la soddisfazione del materiale umano, la qualità architettonica, lo spazio emozionale e il comfort ambientale rappresentano una "responsabilità di impresa" inderogabile nel terzo millennio. Queste caratteristiche portano il senso di appartenenza e di identità con cui affrontare orgogliosamente il proprio quotidiano.

I principi base del nostro "lay out" sono:
- facile comunicazione produttiva ed informazione - divisione pubblico/privato - rappresentanza - aggregazione sociale
I principi base dell'architettura sono:
- costi come da budget, quindi processi costruttivi di alta industrializzazione impiantistica e competitivi sul mercato.
- L'inserimento del complesso architettonico nell' environment circostante con grande personalità pur senza prevaricazione sul territorio: Landmark, certo, ma senza arroganza.
- Espansione dei nuclei produttivi nelle varie fasi e degli uffici, oltre che dei servizi generali/facilities, con il minimo impatto sull'equilibrio delle attività in essere: quindi aggregazioni senza (o con poche) interferenze fino alla deflorazione dell'ultimo diaframma.
- La sostenibilità a impatto "zero" "classe A", richiesta nel bando, e la produzione di energia, se l'investimento lo consentirà, saranno garantite da una esperta ed evoluta progettazione "ultimate generation" di tubi termodinamici che si sposano con la copertura, diventandone parte integrante e forse caratteristica peculiare.

Lo scenario architettonico è pieno di punti focali: - Elementi di fabbrica convenzionali - Copertura di raccordo dei corpi - Blocco uffici e facilities a totale proiezione verso il lago e le montagne circostanti - Inserimento con integrazione sociale nel parco con la parte pubblica che attraversa un mega-screen in led, così che la visione diurna offra alla città un punto di attrazione ed aggregazione, che serva per messaggi promozionali, culturali ed informativi. L'interno della reception offrirà in uno show room attraverso una "banca" di vetro trasparente, la vista delle origini fiorentine di Panerai, i modelli storici e il motivo per cui erano stati creati, fino alla "final evolution". Molto più di una fabbrica quindi, ma un modo di raccontare in maniera competitiva ed aggressiva l'interpretazione di un processo produttivo che non lede l'essere umano, diventa polo di attrazione di interessi culturali e motivo di integrazione con la città, landmark territoriale e, rappresenta un esempio di architettura comparabile solo a quella industriale significativa della nostra epoca, non tradendo ne l'investimento economico ne quello umano, che molto si aspettano da una imprenditoria evoluta e dalla professione di architetto, finalmente riconosciuta come un "dovere" per le future generazioni del terzo millennio, a prosecuzione di una tradizione rinascimentale "solo" italiana.