Architettura

Carlo Scarpa e l'origine delle cose. Progetto espositivo per Biennale Architettura 11. Mostra Internazionale di Architettura, Out There: Architecture Beyond Building

Venezia - Padiglione Venezia, Giardini della Biennale
Dal 14 settembre al 23 novembre 2008
Inaugurazione: giovedì 11 settembre ore 15.30

Rendering dell'allestimento (di Scandurrastudio)

Rendering dell'allestimento (di Scandurrastudio)

Rendering dell'allestimento (di Scandurrastudio)

Se pensavate di sapere tutto su Carlo Scarpa, questa mostra vi sorprenderà.
Innanzitutto per il tema, inedito, dei rapporti fra Scarpa e gli architetti e artisti contemporanei: dai sofisticati newyorkesi Diller+Scofidio, dal madrileno Baldeweg al milanese Umberto Riva. Il tratto comune non è tanto nelle forme e negli esiti formali dei progetti, quanto nell'affinità delle origini, dei punti di partenza. Comune a tutti è la mancanza di un orizzonte di riferimento, della fiducia nell'ideologia del progetto e la conseguente necessità di costruire un proprio orizzonte di riferimento che riparte dall'origine delle cose, dal momento in cui esse nascono, e prendono forma, dall'energia che sprigionano nell'atto della creazione.

Inedita anche la concezione dell'allestimento della mostra, disegnato da Scandurrastudio, che è uno strumento per il viaggio nella mente di Carlo Scarpa, una macchina per guardare che mette in relazione l'osservatore con l'orizzonte della mostra, che è quello dell'origine, della ricerca di senso, dei rituali della creazione. Lungo tutto il Padiglione Venezia, su un binario idealmente senza un inizio e una fine, i disegni di Carlo Scarpa possono slittare, variando il punto di vista e lasciando aperte le possibili sequenze ("io non finisco mai i miei lavori", ripeteva Scarpa) ma anche sovrapporsi, conservando la memoria del particolare modo di progettare di Scarpa che sovrapponeva uno sull'altro sottili fogli di carta velina. Il continuo slittamento tra osservatore e osservato ci pone in uno stato incerto, indeterminato che corrisponde alla modalità con cui Scarpa inizia la sua ricerca: dovendo dare forma al proprio mondo, il progetto diventa un procedimento critico, una ricerca, una struttura aperta che riconsidera perché le cose esistono. Sulle pareti del padiglione, è ricostruito un paesaggio mentale: le riproduzioni digitali in grandezza naturale di quadri che Scarpa conosceva per averli allestiti in mostre e musei, parzialmente velati ad isolare frammenti di paesaggio, forme o campiture di colori; scorrono anche i video di quattro elementi: il fuoco delle vetrerie di Murano, l'acqua della laguna, l'oro che si fonde nel crogiolo, e la pietra delle cave delle colline vicentine. Accompagnano e guidano il visitatore le videointerviste degli autori contemporanei che si confrontano con il lavoro di Scarpa.

"Carlo Scarpa e l'origine delle cose" è una mostra promossa dalla Regione Veneto in collaborazione con la PARC/Direzione Generale per la qualità e tutela del paesaggio l'architettura e l'arte contemporanee del Ministero per i beni e le attività culturali, e realizzata dal centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio. Ha luogo nel Padiglione Venezia nell'ambito della collaborazione in atto fra La Biennale di Venezia, Regione del Veneto, il Comune e la Provincia di Venezia, che nel 2007 ha portato alla realizzazione della mostra su Emilio Vedova. Mostra e catalogo sono a cure di Guido Beltramini e Alessandro Scandurra.

"Carlo Scarpa e l'origine delle cose" è parte di un progetto di ricerca dedicato a Carlo Scarpa e la scultura del Novecento, che prevede la realizzazione anche di due progetti editoriali, che completano l'orizzonte della mostra. La PARC pubblica per l'occasione il catalogo completo dei disegni di Scarpa per l'allestimento della Partigiana di Murer, e il CISA Andrea Palladio un volume dedicato a Carlo Scarpa e la scultura del ’900, frutto del lavoro di un gruppo di studiosi fra cui Ilaria Abbondandolo, Guido Beltramini, Alba Di Lieto Miriam Ferrari, Fulvio Irace e Anna Cimoli, Paola Marini, Marco Pogacnik, Nico Stringa, Stefania Portinari e Vitale Zanchettin. In mostra saranno presentati gli sviluppi dei recenti restauri effettuati dal Comune di Venezia (Assessorato alla casa, patrimonio, politiche della residenza, lavori pubblici) sui monumenti scarpiani presenti in mostra e localizzati nell'area della Biennale: i due monumenti alla Partigiana di Murer e Leoncillo e il giardino delle Sculture.