L'emozione dell'ombra architettonica
di Antonella Venezia
La mia ricerca è sull' EMOZIONE PRODOTTA DALL' OMBRA.
Nei due articoli che hanno preceduto questo, ho analizzato l'importanza
dell'ombra nel Design e nel Design orafo, ora invece mi soffermo su alcune
“sfumature” che la rendono indispensabile nell'architettura.
Il progetto architettonico si completa di molte fasi dall'osservazione, alla
tecnologia, alla luce e tant'altro, ma deve lasciar spazio al valore emozionale
che “l'oscurità” da esso prodotto, genera in chi l'osserva.
Per OMBRA s'intende una diminuzione della luce, che si ha quando un corpo di
natura opaca viene interposto tra una sorgente luminosa ed un piano illuminato;
da qui si diramano due ombre, una propria, che è quella che si forma
sull'oggetto e l'altra, più accattivante, quella portata, che è quella che
l'oggetto proietta a terra.
Talete di Mileto, primo scopritore greco della geometria, dimostrò che:
l'altezza dell'asta e quella della piramide stanno nella stessa proporzione in
cui stanno le loro ombre.
Questo, pur essendo un utilizzo strumentale dell'ombra, rappresenta un momento
quasi magico dell'osservazione della stessa. In molte culture l'oscurità e la
tenebra vengono associate al Male, in contrapposizione alla luce che
simboleggia il Bene.
Spesso questa ha un valore simbolico, esoterico, oscuro e religioso, molto
importante, che si differenzia a seconda delle civiltà.
Tra le costruzioni con grande rilevanza spirituale fondata sulla proiezione
dell'ombra sul terreno, c'è quella del Tempio di El Castiglio, al centro di
Chichén Itzà, nello Yucatan. Questo, a forma piramidale, eretto dalla civiltà
Maya tra l'XI e il XIII secolo, riflette durante gli equinozi di primavera ed
autunno, sul terreno circostante, al calar del sole, un ombra a forma di
Serpente Piumato lungo la scalinata Nord.
Tale Serpente è per loro il primo Maestro spirituale, che supera il peccato e
trascende la materia per ridivenire Luce, bruciando le radici dell'Ego. Ha lo
stesso significato del Cristo nel cristianesimo.
Non è a caso che la Sibilla Cumana, per enunciare i suoi oracoli, lo faceva nell'antro che porta il suo nome, dove l'importanza della scansione geometrica dell'ombra, in contrapposizione con la luce, conferisce al luogo una sorta di misticismo e forza, unico nel suo genere.
Quante volte in nostro sguardo si incanta su una parete chiara sulla quale
irrompe con forza il nero dell' ombra di una trave, di un arco, di uno
squarcio, dando profondità ad un ambiente, rendendolo vivo, pulsante di energia.
La Magia dell'ombra in architettura è che questa cambia a seconda delle ore del
giorno, passando da contorni netti e definiti a quelli sbiaditi ed incerti,
facendo mutare l'ambiente in ogni momento, come se ne scandisse un battito
cardiaco, sia temporale che meteorologico.
Tra i tanti architetti che fanno dell'armonia tra luce e ombra un elemento
primario della loro progettazione, trovo superlativo Luis Barragan, attivo
negli anni '20 in Messico, che evidenzia un senso di profondo misticismo nei
suoi progetti composti da grossi volumi colorati con toni pastello, sui quali
l'ombra e la luce sembrano inseguirsi alla continua ricerca dell'armonia.
Anche l'architetto giapponese Tadao Ando conferisce ai suoi progetti, realizzati per lo più in materiale cementizio, leggerezza alla vista di chi li osserva, facendo dell'ombra un elemento compositivo fondamentale della sua comunicazione.
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Maestri indiscussi dell'utilizzo dell'Ombra come elemento architettonico emozionalmente forte, sono Le Corbusier e Giuseppe Terragni, che sembrano “dialogare” con il chiarore e l'oscurità come se fossero disegnati dai loro sguardi e non dalle loro mani.
Oscar Wilde asserì: “Quando la luce è più forte, l'ombra è più nera”; quindi
più si accentuano i toni scuri più l'architettura brilla di luce.
ANTONELLA VENEZIA
Architetto-professore a contratto della S.U.N.
www.veneziatre.it
antonella@veneziatre.it
+39 0815789794
17 novembre 2014