Architettura

Coffee Break: due domande a Benedetta Tagliabue
Miralles Tagliabue EMBT (Barcellona) in mostra a Napoli, fino al 15 gennaio 2008
Benedetta Tagliabue dello Studio EMBT: "Metterò un vulcano tra i grattacieli" di Paola Del Vecchio

Miralles Tagliabue EMBT (Barcellona) in mostra a Napoli, fino al 15 gennaio 2008

10 anni di grandi tradizioni del fare, per uno dei più quotati ed internazionali degli studi europei di architettura Miralles Tagliabue EMBT Arquitectes Associats (Barcellona), fondato nel 1991 da Enric Miralles e Benedetta Tagliabue.

Galleria d'immagini:

Benedetta Tagliabue

Mercado Santa Caterina, Barcellona

Padiglione Spagnolo, World Expo del 2010 a Shangai

Stazione della nuova linea 1 della Metropolitana, Centro Direzionale Napoli


Quartier generale della Società del Gas, Barcellona

Quartier generale della Società del Gas, Barcellona

Quartier generale della Società del Gas, Barcellona

Studio Work team

Raccontato in 18 progetti selezionati, il decennio 1997-2007, appena trascorso, diventa una mostra monumentale che si apre il 14 dicembre 2007, a Napoli, su oltre 200 metri quadrati di esposizione della Sala delle Prigioni di Castel dell'Ovo, fino al 15 gennaio 2008.

I progetti selezionati, scelti da Benedetta Tagliabue a rappresentare anche gli altri in cantiere o terminati nello stesso decennio, sono stati progettati sia con sia senza Enric, scomparso improvvisamente nel 2000. In ogni caso essi sono il manifesto della continuità: la mostra si guarda indietro e racconta al grande pubblico, con semplicità e con dedizione, la grande cifra sperimentale ed innovatrice dello studio spagnolo, immutata nel tempo.

Insieme alle più importanti sfide già edificate o progettate da Miralles Tagliabue EMBT Arquitectes Associats dal 1997 al 2007, EMBT racconta la sua storia, fatta di amore per il progetto, con pochi cedimenti verso l'architettura mediatica.
Una dedizione assoluta verso la condivisione manuale del progetto, che viene fuori dai collage, dai plastici perfetti, dal disegno. E da un'osmosi con le generazioni più giovani: oltre ai 21 senior, 19 praticanti architetti affollano le ali della practice, una cui cospicua porzione è dedicata proprio a quella sala del progetto e della modellazione in trasferta a Castel dell'Ovo per un mese.
Lo stesso principal dello studio, Benedetta Tagliabue, alterna la direzione di Miralles Tagliabue con una intensa attività di lectures, partecipazione a tavole rotonde, insegnamento universitario nei principali atenei del mondo.
Un grappolo di curiose coincidenze riescono a spiegare perché Napoli tiene a battesimo la mostra internazionale che nei prossimi mesi toccherà altre città italiane e che si chiude il 15 gennaio 2008, ad ingresso gratuito.
Il capoluogo partenopeo - che è il più grande attrattore italiano, negli stessi anni che costituiscono il periodo di riferimento della mostra, di progetti architettonici ed urbanistici firmati da studi internazionali - ha più di una radice in comune con Benedetta Tagliabue in particolare.
Proprio qui, due anni fa, nasceva una collaborazione tra progettisti internazionali sul recupero della Valle dei Mulini (Amalfi) che ha vinto il più prestigioso e più ricco premio di architettura dedicato alla sostenibilità (Holcim Foundation for Sustainable Construction 2006) insieme ad un pool di colleghi coordinati dal salernitano Luigi Centola.
Per Bagnoli, Benedetta Tagliabue ha firmato uno dei più intensi e discussi progetti di riqualificazione in campo europeo: un parco naturale che si arricchisse della varietà geografica, botanica e paesaggistico/industriale del tratto di costa più ferito e più bello al mondo. E che riuscisse a restituire, come un contagio positivo, la natura ed il contesto più caratterizzante la città: una sorta di humus vulcanico, irrefrenabile negli odori, nei paesaggi, nei comportamenti.
Quel progetto, rimasto tale, è stato trasfuso in un altro, del pari in mostra, che sarà consegnato ai cittadini napoletani nel 2011. Una stazione della nuova linea 1 della Metropolitana. Catturando e trasferendo nel contesto costruttivo della parte orientale della città - il Centro Direzionale - quello stesso humus vulcanico che sotteso a Bagnoli, riappare verso il vulcano Vesuvio.
La omonima stazione firmata Miralles Tagliabue EMBT, la cui cifra costruttiva predominante è il legno e la ceramica, restituisce - pur nuotando nella pelle anni '80 sovrastante: la city napoletana progettata da Kenzo Tange - un impianto architettonico in legno lamellare e aree disponibili a supportare degli elementi sospesi. Una nuova, grande piazza per Napoli.
All'inizio il progetto si è rivolto soprattutto alla piazza coperta e ai suoi pavimenti in lava, eppure anche le volte di legno sono un luogo di approccio significativo al contesto "antico" della città, visto che il non-luogo Centro Direzionale è affollato di grattacieli sebbene sia a pochi metri dal corpo antico della città (il quartiere di Poggioreale e, in fondo, i decumani) e dominato alle spalle dal Vesuvio.

Benedetta Tagliabue dichiara: "Il principale scopo del progetto è di rompere le barriere fisiche e mentali tra la mappa urbana sviluppata anonimamente in quegli anni ed il cambio storico della città di Napoli."
Oltre al parco di Bagnoli e alla stazione Centro Direzionale di Napoli, gli altri 16 progetti in mostra si trovano nello spazio di due continenti, l'Europa e lAsia.'
Spaziano dall'housing sostenibile (Casas en Madrid/Case popolari), al disegno di grandi aree pubbliche (Hafencity, fronte del porto di Amburgo; Parc Dels Colors, Barcellona; Mercado Santa Caterina, Barcellona; Trinity Shopping Center, Leeds) ed edifici master piece delle città che li ospitano (il Parlamento Scozzese, Edimburgo, il Comune di Utrecht, il quartier generale della Società del Gas, Barcellona; la biblioteca pubblica di Palafolls, il Campus e Rettorato di Vigo, lo IUAV a Venezia).
Fino ad importanti progetti no profit, come una scuola per i piccoli orfani della casta degli intoccabili che Miralles Tagliabue EMBT sta regalando al Nepal, dal pre-progetto all'edificazione.
La mostra si conclude con una importante anteprima internazionale: il nuovissimo progetto del Padiglione Spagnolo della World Expo del 2010 a Shangai, il cui concorso è stato appena vinto da Miralles Tagliabue EMBT (2007).
Idealmente il testimone per il prossimo Expo che forse l'Italia, e la sua Milano, si aggiudicheranno per la successiva edizione, Benedetta Tagliabue esprime nel padiglione spagnolo la sua convinta attrazione per le forme naturali e per la sapienza del fare antico.
A Shangai EMBT porterà la principale tradizione tra le varie culture regionali spagnole e mondiali, il vimini: il padiglione è un grande cesto che accoglie, che illumina delicato nei volumi interni un solo deciso argomento: guardare al futuro sostenibile del mondo. Se il vimini che EMBT ha stimato necessario per costruire il padiglione non potesse essere prelevato tutto in Spagna per ragioni naturali, sarà utilizzato il vimini del luogo.
Riba Stirling Prize nel 2005, il Parlamento Scozzese (Edimburgo), di cui Miralles Tagliabue EMBT ha vinto il concorso nel 1998 per terminare la costruzione nel 2004, è lo statement più forte dell'architettura contemporanea: un edificio simbolo per una comunità (il principale elemento della vita democratica di un paese) si confronta finalmente con la natura psicologica e non retorica del rapporto con il cittadino. E utilizza il paesaggio, ridefinendolo, per inserirlo in un flusso di senso e nuova coscienza che parte dall'edificio stesso. Orizzontale, trasparente ed inclusivo nei suoi rapporti con il cittadino.
Uno dei frutti del concorso vinto per la realizzazione del Parlamento Scozzese, è stato un altro importante "premio nel premio": il Premio Nazionale, massimo riconoscimento di architettura spagnolo che ha incaricato Miralles Tagliabue EMBT alla realizzazione di un progetto di housing sociale, tendenza molto viva nell'architettura spagnola contemporanea, nel quartiere popolare di Barajas, poco lontano dall'aeroporto di Madrid, periferia nord della capitale spagnola.
Si tratta di 120 residenze popolari non solo sostenibili nei costi, ma anche nella realizzazione: tutte hanno la doppia esposizione est-ovest, che protegge dal calore estivo ma sono anche protette da uno spazio esterno che, in linea con il severo masterplan del luogo e grazie al trattamento delle facciate, aumenta il senso di indipendenza degli abitanti, che possono scegliere tra tre dimensioni di appartamento (uno, due, o tre vani)
Il city design del Porto di Amburgo (Hafencity), primo concorso che Miralles Tagliabue EMBT vince nel 2001, dopo la scomparsa di Miralles, trasforma forse uno dei più illustri fronti del mare nel cuore dell'Europa in un quartiere residenziale contemporaneo.
Che tenga conto della naturalità del sito fisico e geografico, dialogando con le maree ed il clima – influenti abitanti dello spazio!
Qui Miralles Tagliabue EMBT ha ridato un nuovo volto allo spazio pubblico, intessuto di elementi di mobilità e di uso: come scale, panchine, illuminazione.
Miralles Tagliabue EMBT ha progettato su scala verticale, ubicando percezioni dello spazio e corrispondenti attività su livelli determinati. Partendo da quello dell'acqua (+00) fino a + 7.5 metri di altezza. Ciascuna funzione dello spazio si nutre perciò dei movimenti dell'acqua, come appare naturale sul fronte del mare.
Legno di quercia, cemento e granito grigio di Mondariz sono i punti di tessitura principali del Campus di Vigo, dove Miralles Tagliabue EMBT costruisce il rettorato (terminato nel 2006), i collegamenti pedonali e l'urbanizzazione, gli spazi dedicati al leisure (caffè, teatro e ristorante, il deportivo), così come le abitazioni e le aule degli studenti.
Da una periferia ad un'altra, stavolta per disegnare e realizzare un parco. In mostra a Napoli anche il Parc Mollet del Vallés, Parc dels Colors, nei sobborghi di Barcellona, dove Miralles Tagliabue EMBT ha sviluppato 34.000 mq di verde attrezzato, con centro civico, ispirata da una periferia che offre una ricchezza quasi inestimabile al giorno d'oggi: vuoti urbani che attendono di essere riempiti di senso. Il progetto, sviluppato dal 1992 al 1995, è stato poi eseguito nel 2001 con un budget poco superiore ai quattro milioni di euro.
Allocato nel 2000, ora in fase di completamento, il Trinity Quarter Shopping Centre di Leeds è significativo per riconoscere, in una scala di progetto completamente diversa, la cifra compositiva di Miralles Tagliabue EMBT ancora in azione sullo spazio pubblico. Il centro della città inglese a forte vocazione commerciale, ed in particolare la chiesa del Trinity, diventano un luogo del commercio ed insieme nuova piazza pubblica grazie ad una serie di camminamenti aperti sui tetti, una sorta di venature sospese e trasparenti che fanno di un non-luogo un sistema di conoscenza e di puntuale verifica sull'intorno.
Tra gli altri progetti in mostra, merita più di una riflessione un altro progetto italiano: la nuova sede dello IUAV, l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia (che è anche la città dove Benedetta Tagliabue, di origine milanese, si laurea nel 1989).
Il progetto, iniziato nel 1998, dopo aver ottenuto tutti i permessi della Sopraintendenza, ha aperto il cantiere ed ha cominciato i lavori nel 2002, lavori che sono stati poi bloccati dalla impresa costruttrice. Lasciando un grande cratere nel cuore ferito di Venezia che contava su questo strategico intervento.
Attualmente la banchina è doganale e per questo l'area è segregata dal resto della città di Venezia che sorge direttamente alle sue spalle.
Lungo la banchina invece sorgono omogeneamente edifici industriali la cui data di costruzione varia dal finale del secolo XIX agli anni cinquanta del secolo XX.
Il desiderio odierno della città di Venezia è quello di reinserire questo luogo nel tessuto della città e ricostituire la permeabilità dei percorsi così come una certa omogeneità visiva.
La costruzione della Nuova Sede IUAV avrebbe avuto un'importanza fondamentale per l'inizio di questo processo vivificatore.
Gli oltre 700 metri quadrati della biblioteca di Palafolls, nel distretto catalano, è un progetto vinto nel 1997 e terminato nel 2007, nell'arco temporale che questa mostra vuole raccontare.
Palafolls è un caso eccezionale nell'architettura contemporanea ed un luogo, una città, in cui i sogni degli architetti sono o possono divenire realtà. Con un vicino come il palazzetto dello sport di Isozaki, questa libreria è un grande sogno che Miralles Tagliabue EMBT ha realizzato nella sua casa natale, Barcellona e la Cataluña: un edificio non lineare, che mischia le funzioni di un giardino e un archivio del sapere, in continua mutazione. Non è la grande scala costruttiva il sale di questo progetto, essendo un edificio di oltre 700 metri quadrati su un'area di 1700 mq, ma che per una biblioteca pubblica, frattalità e curve siano il contesto in cui la linearità del tempo si infrange.
Giovedì 10 gennaio 2008 alle ore 16.30 Benedetta Tagliabue terrà una lezione per gli studenti napoletani di architettura, aperta alla città, nella sala Sala Maria Cristina, Complesso Monumentale di S. Chiara. La lezione sarà introdotta dal prof. Paolo Giardiello.
In occasione della lezione sarà presentato il catalogo della Mostra Miralles Tagliabue EMBT 10 anni di architetture 1997-2007 a cura di Paolo Giardiello e Marella Santangelo edito da CLEAN, Napoli.

Informazioni

10 anni di architetture di Miralles Tagliabue EMBT (1997/2007). Tradizione del fare


Luogo: Napoli - Sala delle Prigioni in Castel dell'Ovo
Via Eldorado, 3 (borgo Marinaro) - Napoli

Periodo: dal 14 dicembre 2007 al 15 gennaio 2008

Orari: 10-17 (tutti i giorni, tranne 25 dicembre e 1 gennaio)

Ingresso: libero

A cura di: Miralles Tagliabue EMBT Arquitectes Associats, Benedetta Tagliabue