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Il nuovo volto di Ground Zero

Di Filippo Palladino

Il World Trade Center, com’è noto, rappresentava il simbolo di un modello di società avanzata o di civiltà industrializzata in senso lato e non solo un vanto per i newyorchesi e per gli americani. Rappresentava una delle tappe salienti dell’industrializzazione e della tecnologia applicata all’architettura, una delle massime espressioni "dell’utilizzo della tecnica con arte", come lo sono gli altri edifici di simili dimensioni esistenti nel mondo.

Le Torri Gemelle non sono solo una singolare opera d’arte, ma costituiscono un’architettura che, con la sua scomparsa, ha suscitato tanti e diversi stati d’animo e, per la ricostruzione del complesso, molteplici modi di ripensare il sito del World Trade Center, alla luce degli eventi inquietanti dell’11 settembre 2001. Ripensare l’architettura tenendo conto del ricordo di quella data, rinnovando senza stravolgere l’immagine tradizionale della Grande Mela, è stata la grande sfida della nuova New York.

Tra i progetti presentati nel 2002 vince quello proposto da Daniel Libeskind, l’architetto di origine polacco-americana, già autore del Museo ebraico di Berlino.

Skyline

Progetto di Daniel Libeskind
Skyline
©Studio Daniel Libeskind

View Financial Center

Progetto di Daniel Libeskind
View Financial Center
©Studio Daniel Libeskind



View West Street

Progetto di Daniel Libeskind
View West Street
©Studio Daniel Libeskind

Wedge of light

Progetto di Daniel Libeskind
Wedge of light
©Studio Daniel Libeskind



View Sept11th place

Progetto di Daniel Libeskind
View Sept11th place
©Studio Daniel Libeskind

Museum Entrance

Progetto di Daniel Libeskind
Museum Entrance
©Studio Daniel Libeskind


Tra i due progetti che hanno ottenuto i maggiori consensi, citiamo quello del team "Think", guidato dai newyorchesi Rafael Vinoly e Frederic Schwartz, che ha progettato l’idea di un "World Cultural Center" con due torri alte 507 metri ciascuna. Tale progetto propone di ripristinare l’originario skyline di New York, realizzando due nuove torri, nelle quali la struttura portante assume la valenza del significante, trasparendo attraverso un "involucro" di vetro che riveste ciascuno dei due edifici a torre; gli scheletri che ne costituiscono la struttura portante vengono posti in evidenza verso l’esterno. Un progetto che in sostanza ripropone di ricostituire quello che era il simbolo della "Grande Mela"; lo sfondo dei grattacieli di Manhattan, con le due torri svettanti in primo piano.

Team internazionale Think

Team internazionale Think

Secondo lo studio condotto dal team newyorchese, le basi delle due torri di vetro sono caratterizzate da due enormi cilindri trasparenti, costituenti una protezione per le vecchie fondazioni delle Torri Gemelle; la previsione di tale intervento diventa significativa e simbolica della volontà dei progettisti del team "Think" di conservare quello che rimane delle Twin Towers, nel ricordo, come in un’istantanea, dei tragici eventi.

Tra i due progetti contendenti, facenti parte dei sei arrivati nella fase finale per avere riscosso il maggiore numero di consensi, la Lower Manhattan Development Corporation premia l’idea di Libeskind. La LMDC è l’Agenzia Governativa dello Stato di New York costituita per il controllo della gestione della spesa pubblica stanziata per il nuovo maquillage della Grande Mela; la spesa prevista per la realizzazione dell’opera si attesta intorno ai 350 miliardi di dollari, con l’inizio dei lavori di costruzione previsto per il 2005.

L’Agenzia Governativa incaricata per la gestione del concorso ha applicato, per la scelta del progetto vincitore, una procedura insolita e nuova, fondata non solo su criteri di merito legati alla procedura concorsuale stessa, come possono essere le valutazioni dell’impatto sul contesto, della valenza estetico-architettonica, ma basata anche su un più largo consenso, che ha coinvolto tutte le realtà sociali, addetti ai lavori, gente comune, i parenti delle vittime. In questo modo la LMDC ha manifestato l’intenzione di dare al concorso di progettazione ed all’idea premiata un sigillo plebiscitario e democratico, proprio perché l’evento non poteva passare inosservato agli occhi del mondo "dei non addetti ai lavori", coinvolto improvvisamente in riflessioni profonde su un tema che ha stimolato le coscienze e le sensibilità mondiali.

Tra i progetti approdati alla fase finale, sicuramente è stato quello proposto dal team "Think" a contendere maggiormente il premio con lo studio berlinese di Libeskind. Citiamo tra gli altri, i progetti di Foster & partners, di Meier-Eisenman-Gwathmey-Holl, dei coniugi Peterson e Littenberg, architetti di Manhattan, dello studio Skidmore-Ownings & Merril. Tutti i progetti propongono il ricorso a valori numerici, parametri dimensionali ed elementi simbolici che ricordano la distruzione delle Torri Gemelle o diversamente il numero delle 2800 vittime dell’attentato terroristico.

Foster and Partners

Foster and Partners


Richard Meier and Partners

Richard Meier and Partners


Peterson/Littenberg Architecture and Urban Design

Peterson/Littenberg Architecture and Urban Design



SOM, SANAA, Michael Maltzan Architecture, Field Operations, Tom Leader Studio, Inigo Manglano-Ovalle, Rita McBride, Jessica Stockholder, Elyn Zimmerman

Il progetto dello staff di Libeskind ha prevalso sugli altri, mettendo il sigillo su di un’opera che si prevede debba diventare sicuramente tra le prime nel panorama dell’architettura mondiale.

Al posto del World Trade Center, sorgerà un complesso architettonico che avrà come suo elemento dominante una guglia alta 541 metri, oltre a due grattacieli "tagliati" come due cristalli nella parte alta. L’altezza considerevole assume un preciso valore simbolico, in quanto la sommità dell’edificio, secondo i progetti, sarà ad una quota di 1.776 piedi, numero che ricorda l’anno dell’Indipendenza. La guglia di Libeskind, se realizzata come prevista nel progetto, supera in altezza il complesso delle Petronas Towers in Malaysia, che attualmente sono gli edifici più alti del mondo, con 452 metri di altezza. Altro elemento predominante e che caratterizza fortemente il progetto sarà il Memorial Garden, un "giardino della memoria", che avrà un’estensione di circa 1,6 ettari rispetto agli attuali 6,5 di Ground Zero; l’intervento comprende aree con quote di progetto fino a 21 metri sotto il livello stradale, lasciando intatta l’unica parte ancora riconoscibile dopo l’attacco terroristico ovvero il muro di sostegno del "pozzo" del World Trade Center. I progetti, in effetti, inglobano il pozzo cintato da elementi originali delle fondazioni delle Twin Towers.

A completare la cornice del complesso, oltre ad uffici, negozi e servizi, è previsto un momento per il ricordo: un fascio di luce che riempia una piazza dalle 8.46 alle 10.28, un solo giorno di ogni anno, l’11 settembre.