Architettura

Pubblicato in anteprima da archimagazine nell'aprile 2007, prende corpo la
Rotating Tower dell'architetto fiorentino David Fisher

Presentato il 25 giugno 2008, a New York, il grattacielo rotante che verrà costruito a Dubai, opera dell'italiano David Fisher












Un grattacielo girevole che permetterà ai suoi abitanti di vedere sempre un panorama diverso. E' questa l'idea centrale dell'avveniristico progetto che e' stato presentato a New York dall'architetto italiano David Fisher. La prima "Rotating Tower" verrà costruita a Dubai e sarà pronta alla metà del 2010. Chi volesse prenotare un appartamento, ha spiegato, potrà farlo a partire da settembre, al costo di (30mila dollari (19mila euro) al metro quadrato. Un secondo esemplare verrà poi costruito a Mosca. I piani del grattacielo gireranno, molto lentamente, come anelli attorno ad un perno centrale di cemento, e fra un piano e l'altro verranno installate turbine a vento in grado di generare l'energia necessaria a tutto l'edificio. Chi sceglierà i lussuosi appartamenti dell'attico potrà addirittura far salire l'auto in ascensore e parcheggiarla davanti casa. Ogni piano, ha spiegato l'architetto, verrà prefabbricato in Italia e poi portato a Dubai per essere assemblato. Un sistema, assicura, che permetterà d'impiegare solo un'ottantina di tecnici nella costruzione per un periodo limitato di 20 mesi. Il costo della costruzione sarà così limitato a 700 milioni di dollari.


L'architettura del futuro parla italiano. È stato presentato a New York il "grattacielo rotante" disegnato dall'architetto italiano David Fisher, che avvia così l'era dell'architettura dinamica, realizzando un edificio di 80 piani , tutti in grado di ruotare su sé stessi in maniera indipendente. Di più, si tratta di un "eco-grattacielo", in grado di produrre energia per tutti gli inquilini e per l'intero quartiere in cui sarà costruito con pannelli solari e pale eoliche.

Ma la meraviglia sta soprattutto nel panorama, che cambia, da un piano all'altro. Il sistema, realizzato grazie a speciali turbine progettate da Bosch, consente cioè di mutare il panorama delle proprie finestre in ogni momento, disegnando così un profilo continuamente diverso del grattacielo. Gli abitanti della torre potranno scegliere a piacimento il panorama e la luce del giorno che desiderano, grazie ad un meccanismo che consente ad ogni piano di ruotare in modo autonomo.

I primi esemplari sorgeranno a Mosca e Dubai nei prossimi mesi. La "Rotating Tower" di Dubai avrà 80 piani e sarà alta 420 metri e avrà appartamenti con una superficie minima di 124 metri quadrati sino a un massimo di 1.200 metri quadrati. L'architetto Fisher ha anche annunciato che la seconda torre dinamica, già in fase avanzata di progettazione, sarà costruita a Mosca, per diventare la nuova icona della capitale russa. Questo grattacielo, commissionato dalla Mirax, il gigante russo del Real Estate, guidato dall'investitore Sergei Polonski, avrà 70 piani e sarà alto 400 metri. La produzione del grattacielo di Mosca, sito presso il nuovo centro direzionale di Mosca City, avrà inizio nei prossimi mesi e sarà completata entro il 2010. Altre torri dinamiche saranno costruite in diverse città del mondo, tra cui New York, dove è prevista la terza.

Ci sono state numerose richieste da parte di investitori, autorità pubbliche e governi per costruire le Rotating Towers nei loro paesi, quali Italia, Francia, Germania, Svizzera, Corea e Canada.

"I miei palazzi sono i primi ad essere in movimento, sono i primi ad essere completamente autonomi energeticamente e sono i primi ad essere costruiti in fabbrica", ha detto Fisher, a New York per la conferenza stampa di presentazione. Il progetto prevede, oltre ai tradizionali pannelli solari, anche delle pale eoliche nelle intersezioni tra un piano e l'altro per produrre energia.

I grattacieli saranno composti di moduli costruiti interamente in Italia ed inviati successivamente in loco, dove saranno assemblati alla velocità di un piano ogni sei giorni. Un sistema che dovrebbe abbattere i tempi di realizzazione, il numero della forza lavoro necessaria e di conseguenza i rischi in cantiere.