Architettura

Pinacoteca del Lingotto
Il lavoro di ingegneria costruttiva e di realizzazione di Fiat Engineering

Tra la fine del 1999 e l’inizio del 2000 l’Avvocato Giovanni Agnelli ha deciso di donare alla città di Torino alcune tra le opere più importanti della collezione d’arte di sua proprietà.

Per l’esposizione di tali opere è stata scelta la "torre nord" del complesso industriale Lingotto: quest’area, su disegno dell’architetto Renzo Piano, ha subito, a partire dagli anni Ottanta, una profonda trasformazione e riqualificazione urbana che giustifica l’inserimento al suo interno di questa importante struttura.

L’impostazione della Pinacoteca ha subito numerose messe a punto progettuali e la soluzione finale prevede, tra l’altro, sia zone per esposizioni temporanee che uno spazio di forte qualità formale dedicato alla collezione permanente oggetto della donazione.
La Pinacoteca si articola su 6 livelli all’interno e al di sopra della torre nord del Lingotto. Si sviluppa da quota 8,01 metri a quota 38,60 metri su una superficie di circa 2000 mq ed è n grado di ospitare diverse funzioni tra loro aggregate.

Le esposizioni temporanee gli spazi per le attività didattiche e artistiche, le sale meeting e di incontro, la libreria e il bookshop trovano posto nei volumi esistenti.

L’esposizione permanente della collezione Agnelli è contenuta in un’apposita sala, denominata "scrigno", progettata come coronamento simbolico dell’intera Pinacoteca.


Lo "scrigno" è configurato come un blocco indipendente a sezione di nave posto al di sopra della torre nord, in posizione simmetrica all’altro importante simbolo della riqualificazione del Lingotto: la sala riunioni panoramica a forma di "bolla" e l’eliporto ad essa adiacente. Le sue caratteristiche architettoniche e la conseguente impostazione strutturale derivano dalla volontà di realizzare un volume scultura in acciaio senza aperture e protetto verso l’alto da una copertura a trasparenza calibrata.

All’interno dello "scrigno" la luce è modulata, impiegando frangisole in alluminio orientabili e tessuto semitrasparente teso con funzione di controsoffittatura.

In questo spazio di grande valore architettonico le opere vengono custodite ed esibite con luce fortemente calibrata. La sua copertura, infatti, è trasparente ed è protetta all’esterno da una struttura detta "tappeto volante".


Il "tappeto volante" è costituito da grandi pale frangisole in vetro stratificato montate su una tralicciatura metallica di dimensioni in pianta di 55x20 m. La copertura vetrata ha la funzione di schermare la luce solare che nelle varie ore della giornata e delle stagioni entrerebbe nella sala espositiva.

Il peso complessivo della struttura del "tappeto volante", vetri compresi, è di 260 t circa. Tiranti collegati ad un sistema di molle e di smorzatori idraulici impediscono l’innesco di oscillazioni incontrollabili.

I carichi dello "scrigno" e del "tappeto volante" sono sostenuti da una struttura in travi a cassone di acciaio denominata "ragno" che crea un collegamento con i pilastri in calcestruzzo, realizzati all’interno dell’edificio esistente.


La distribuzione verticale negli spazi espositivi della Pinacoteca e l’accesso allo "scrigno" avvengono mediante due ascensori panoramici a cabina trasparente.

L’insieme è caratterizzato da meccanismi di movimento in vista e accuratissimi dettagli in pressofusione.

Una scala centrale appesa allo "scrigno", costruita in acciaio, vetro e legno, attraversa tutti i piani e li collega dal punto di vista funzionale, volumetrico e visivo.


Il "tappeto volante e lo "scrigno" rappresentano l’elemento architettonico più significativo e di maggiore visibilità dell’intero progetto, realizzato per garantire un perfetto confort al visitatore che vuole assaporare le pregevoli opere d’arte esposte.


Fiat Engineering S.p.A.
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