Architettura

Ma quanto cosa?! Dopo 18 anni (e 467 milioni di euro) la Nuvola di Fuksas taglia il traguardo

Presentato ufficialmente alla stampa internazionale ieri sera a Roma il Polo dei congressi nel quartiere dell'Eur

di Massimo Frontera per "Edilizia & Territorio"

la Nuvola di Fuksas

Presentato ufficialmente alla stampa internazionale ieri sera a Roma il Polo dei congressi nel quartiere dell'Eur

la Nuvola di Fuksas

Più di 18 anni separano il concorso internazionale di progettazione per il Nuovo centro congressi dell'Eur, lanciato nel giugno del 1998, e il prossimo 29 ottobre, quando l'opera sarà ufficialmente inaugurata, alla presenza del premier Matteo Renzi. Intanto ieri sera il polo congressuale è stato presentato alla stampa internazionale. Tra questi due estremi c'è un'odissea di "stop and go", contenziosi e polemiche, varianti in corso d'opera, lodi arbitrali e parcelle milionarie, che si snoda attraverso cinque sindaci (da Francesco Rutelli a Virginia Raggi) con ben tre parentesi di gestioni commissariali.

La Nuvola non è mai piaciuta al sindaco Gianni Alemanno che l'avrebbe volentieri fermata se i lavori non fossero arrivati oltre il punto di non ritorno; contro la Nuvola si inoltre scagliata la candidata sindaca Giorgia Meloni. In entrambi i casi, sono stati evidenziati gli abnormi costi, tutt'ora difficili da definire, anche se la cifra "monster" di 467 milioni di euro emerge nel corso dell'audizione nella commissione Bilancio l'8 aprile 2015 del sottosegretario all'Economia, Paola De Micheli (l'Eur, come è noto è controllato dal Tesoro per il 90% e per il restante 10% dalla città di Roma). Sono i giorni in cui sta maturando la soluzione per il salvataggio della società (e della Nuvola), nel frattempo in procedura di concordato.

la Nuvola di Fuksas

Nel suo intervento in Parlamento, il sottosegretario De Micheli «evidenzia che la realizzazione dell'opera richiede un investimento complessivo di 467 milioni di euro, di cui 297 milioni già finanziati da Eur Spa, principalmente mediante il completo utilizzo della propria capacità di ricorso al credito bancario (157 milioni) e contributi per Roma Capitale (119 milioni), e che, in base al progetto iniziale, il finanziamento della restante parte dell'investimento avrebbe dovuto essere coperto mediante i presumibili proventi della vendita dell'albergo di nuova costruzione annesso al Nuovo Centro Congressi (ad un prezzo inizialmente stimato di 110 milioni di euro) e la valorizzazione dell'area dell'ex Velodromo Olimpico». Ma non saranno queste operazioni immobiliari a risolvere la situazione.
La salvezza, arriva invece dall'Inail che compra da Eur asset immobiliari per 297,5 milioni. In questo modo Eur Spa riduce l'indebitamento nei confronti delle banche creditrici da 200 milioni a 70 milioni e riesce a saldare una quota dei lavori (31 milioni) all'impresa Condotte.
Ma il costo complessivo della Nuvola non è ancora arrivato a una cifra definitiva. Sia perché ancora la struttura deve essere ulteriormente attrezzata con un sistema wireless sia soprattutto perché ci sono ancora due contenziosi pendenti: uno con il progettista, per una cifra vicino al milione di euro, l'altro - ben più consistente - con l'impresa costruttrice, che ha chiesto 200 milioni aggiuntivi oltre al costo di 245 milioni di lavori finora raggiunto. Il contenzioso è al vaglio di un giudice (monocratico) e la decisione è attesa nel 2017.

la Nuvola di Fuksas

Il primo passo falso per la Nuova è stato quello di aver puntato con eccessiva leggerezza sulla formula della concessione (di progettazione, costruzione e gestione per 30 anni). Una strada che non porta lontano. Il bando vinto nel 2002 dalla cordata Centro Congressi Italia per 200 milioni arriva al capolinea nel 2006, dopo la prima contestazione (sfociata in un contenzioso, con relativo lodo arbitrale) per la richiesta di elevare l'importo contrattuale da 200 a 250 milioni (dopo la redazione del progetto definitivo, firmato da Massimiliano Fuksas).
Da quel punto in poi, il polo congressi diventa a tutti gli effetti un'opera pubblica. Si passa all'appalto di lavori, sul progetto esecutivo, la cui redazione viene sempre affidata allo studio di Fuksas mentre la gara viene vinta dalla Società Condotte.

Sull'attività di progettazione (e relativi servizi) è la Corte dei Conti a ricostruire un prospetto dei costi che, si legge nella determinazione 99/2012 a cura del relatore Tommaso Miele, si attesta a oltre 19,9 milioni di euro, più 2 milioni di servizi di construction management. La delibera stigmatizza in particolare il compenso per l'architetto Fuksas: «In considerazione della ingente spesa sostenuta da Eur spa per la progettazione e la direzione artistica del Nuovo Centro Congressi - si legge sempre nella determinazione 99/2012 della Corte dei Conti - non può non rilevarsi come la spesa sostenuta da Eur spa per la progettazione, la direzione lavori e la direzione artistica per la realizzazione del Nuovo Centro Congressi (Nuvola), e segnatamente per il pagamento della parcella del progettista per l'opera professionale svolta per la progettazione e la direzione artistica, al di là di ogni più estensivo riferimento alle tabelle professionali, appaia eccessiva e spropositata, sì da chiedersi se la somma percepita dal progettista per l'opera professionale svolta per la progettazione e la direzione artistica del Nuovo Centro Congressi debba ritenersi giustificata».

la Nuvola di Fuksas

Infinite traversie anche sulla fase esecutiva. Il rapporto con la società costruttrice non è facile. Fino al 2013, la Corte dei Conti rileva dieci varianti in corso d'opera che hanno fatto crescere l'importo contrattuale dai 221,5 milioni del 2008 agli oltre 256 milioni (l'ultima autorizzazione è del 7 agosto 2013). Di più, «le riserve avanzate dall'appaltatore con riferimento al Sal n. 33 (a tutto il 30 settembre 2013) hanno raggiunto un importo complessivo di euro 188.157.745,91», segnala la Corte dei Conti. Varianti in corso d'opera e riserve sono andate a braccetto, come ha anche evidenziato, nell'aprile 2014, l'Autorità di Vigilanza sugli appalti pubblici, proprio in riferimento alla Nuvola, «le ripetute varianti - si legge nella delibera che porta la data del 23 aprile 2014 - oltre a determinare di per sé un incremento di spesa, hanno anche costituito il presupposto per la formulazione di riserve, con le quali l'Impresa ha richiesto il riconoscimento di maggiori oneri per andamento anomalo dei lavori».
Come si diceva, il punto più basso della storia della Nuvola - e dello stesso ente Eur - si raggiunge il 12 dicembre 2014, con la richiesta di concordato in bianco al tribunale fallimentare di Roma, proprio a causa della pesante situazione finanziaria causata dalla Nuvola e dall'irrisolta questione dell'albergo.

Il comunicato stampa diffuso ieri da Eur spa segnala che i lavori si sono conclusi «in anticipo di sei mesi rispetto all'ultimo cronoprogramma definito da Condotte Spa».

26 ottobre 2016
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