Architettura

Progetto architettonico Cantina Tramin

L'idea da cui ha preso vita il progetto è la vite, nella sua morfologia e funzione sul territorio. Un segno che nasce dalla terra grazie all'opera delle sapienti mani dei coltivatori e che crea nel caso della cantina un involucro tutt'intorno all'edificio che la ospita. La struttura diventa quindi una scultura, un'opera capace di segnalare la presenza e la missione della cantina. Il suo impatto iconografico legato all'ambiente e insieme di forte differenziazione, unendo metallo, cemento e vetro, rendono la costruzione un segnale di riconoscimento per l'intero paese di Termeno quale porta d'entrata al paese.










Il progetto mira a creare una netta divisione tra l'attività di cantina e i flussi dei visitatori. Per entrambe le funzioni si viene a creare uno spazio distinto e dedicato senza percezioni reciproche anche ottiche. Nel reparto al piano inferiore, quello verso i vigneti, rimane l'accesso per i contadini e per il trasporto delle merci che raggiungono e che partono dall'azienda, nonché il parcheggio per i collaboratori. In tal modo si eliminano tutti i disturbi visivi al visitatore della cantina. L'area di accesso al pubblico e ai visitatori è coperta da una piattaforma al di sopra della quale è invece posta l'entrata al pubblico. Il foyer d'entrata è stato ricavato nella parte di cantina preesistente, che rappresenta la tradizione dell'azienda e che diventa il cuore della nuova struttura. Dal cuore si dipartono le due nuove ali, che come due braccia aperte invitano a entrare. Le due nuove ali accolgono diverse funzioni, nella parte destra si trovano gli uffici amministrativi e marketing, a sinistra le sale di rappresentanza con un piccolo museo, sale riunioni e conferenza, nonché la nuova enoteca con la vendita diretta che si trova nella parte più panoramica dell'edificio. Le due nuove ali nascondono inoltre la vista sulle parti operative preesistenti, meno interessanti dal punto di vista architettonico.

Progetto realizzato dall'architetto Werner Tscholl
Tempi:
Concorso: marzo 2007
Progetto: novembre 2007
Inizio lavori: marzo 2008
Fine lavori: gennaio 2010
Volume dell'intervento di ampliamento: 19270 m3

Ditte coinvolte:
Impresa edile: Bernardbau, Montan Bz
Facciate: MetallRitten, Renon, Bz
Arredamento: Barth, Bressanone
Illuminazione: Zumtobel, con Bachmann, Termeno Bz

Il concorso aveva coinvolto altri studi di architettura invitati:
Trojer Vonmetz, D'Angolo - Kelderer, Bergmeister, Bampi Zeno, Scherer.

Werner Tscholl nasce a Laces in provincia di Bolzano nel 1955, studia archiettura a Firenze e fonda lo studio Tscholl Werner Architekt nel 1983 a Morter (Bz). Sue sono le progettazioni della Cascina Mondadori, a fianco della sede centrale del gruppo editoriale, e l Messner Mountain Museum di Bolzano. Numerose le mostre personali in gallerie e le presenze alla Biennale di Architettura di Venezia


Tramin: un progetto collettivo d'amore verso il territorio
La Cantina Tramin è in Alto Adige un esempio di rispetto e di impegno verso la cultura del vino.
Una realtà che riassume in sé tutti i caratteri tipici della propria terra: l'incanto della natura e le sue suggestioni polisensoriali, la precisione creativa e produttiva verso una qualità costante, la capacità di fare sistema e di cooperare, la sintesi di lavorazioni tradizionali e innovative soluzioni.
Lavorare insieme alla composizione di vini che siano sempre l'interpretazione superba e armonica della ricchezza del territorio è la ragione che guida mese dopo mese, anno dopo anno le scelte della azienda.
La natura di questa realtà cooperativa implica la diretta gestione di vigneti di proprietà e l'impegno diffuso tra i soci nel condividere lo stesso progetto di rispetto, ricerca e qualità del lavoro.
Una responsabilità che avviene secondo i ritmi della natura, mantenendo le lavorazioni a mano e tradizionali, offrendo un eccellente rapporto qualità/prezzo.
La tensione continua alla qualità ha portato all'adozione di processi di lavorazione che salvaguardino la qualità dell'uva e del territorio. Ad esempio, la scelta di non utilizzare erbicidi e l'uso di un nuovo centro di torchiatura realizzato secondo gli ultimi progressi tecnici consente di rispettare e non alterare la composizione delle uve.
La ristrutturazione che ha visto il completamento nel 2010 ha portato oltre a una importante innovazione sul piano funzionale e produttivo anche una forte determinazione della sua immagine sul territorio, inserendosi contemporaneamente come elemento di continuità e di rinnovamento.


Il profilo
La Cantina Tramin conta oggi quasi 290 soci per un totale di circa 230 ettari di vigneti sparsi fra i comuni di Termeno, Egna, Montagna e Ora. Ciò che caratterizza i viticoltori associati è l'impegno a tradurre il valore del territorio in una qualità enologica oggettiva e duratura, con continui investimenti nella produzione, trasformazione e distribuzione dei vini. La produzione si assesta mediamente sulle 1.500.000 bottiglie all'anno. La superficie produttiva è di circa 8.000 metri quadri. Molte sono le sperimentazioni biologiche che vengono intraprese in questi ultimi anni, a testimonianza della ricerca verso la qualità.

Tramin e la sua terra
L'Alto Adige é situato al punto più settentrionale dell'Italia e Termeno (286 m) si affianca alla Catena della Mendola, ai piedi del Monte Roen (2116 m).
La microzona attorno a Termeno gode dei favorevoli influssi di clima caldo mediterraneo anche provenienti dal Lago di Garda, associati a notevoli sbalzi di temperatura fra giorno e notte. Sono poche le zone vinicole che vengono esposte ad oscillazioni tanto marcate, una peculiarità che si imprime nei vini. Il terreno di produzione si caratterizza come argilloso in parte ghiaioso, sabbioso e calcareo.

L'evoluzione del successo e i riconoscimenti
Negli ultimi quindici anni si è innescato un percorso di crescita nella produzione dell'azienda che ha portato a un innalzamento decisivo in direzione della qualità, e al conseguente raggiungimento di premi e notorietà. Questo processo virtuoso nasce dalla consapevolezza di un nuovo approccio, in cui gli sforzi sono univocamente orientati alla comprensione e valorizzazione delle potenzialità del territorio. In cantina negli ultimi decenni vive una nuova energia che interpreta ogni gesto come una grande occasione per esprimere al meglio la propria terra, come ad esempio il lavoro compiuto sulla selezione delle uve e sulla valorizzazione dei vigneti cru. E i vini rispondono con le loro magiche sequenze aromatiche, tanto da conquistare le più alte vette del settore enologico.
I primi segnali risalgono agli anni Novanta con i tentativi di utilizzo dei grappoli secchi di Gewürztraminer, per passare poi all'essiccazione dei grappoli direttamente sulla vite in un piccolo vigneto vicino a Termeno. Questo diede vita al celebre Gewürztraminer Passito - Terminum 1997.
Nel novembre 1998 si compì una vendemmia storica che portò al Gewürztraminer Terminum 1998, giudicato nel 2001 il miglior vino dolce italiano dalla guida enologica Vini d'Italia.
Nel 2002 la prestigiosa rivista Civiltà del bere inserì la cantina tra le 7 migliori cantine d'Italia, grazie ai riconoscimenti ottenuti dalle guide maggiori (Vini d'Italia, Luca Maroni, La guida dell'Espresso, Veronelli, AIS).
Nel 2003 la guida Vini d'Italia, edita da Slow Food & Gambero Rosso, ha eletto l'enologo interno Willi Stürz come miglior enologo d'Italia 2004.
Ma fu il 2005 l'anno delle grandi ricompense: i molti premi alle etichette memorabili (Nussbaumer 2004, Stoan 2004, Gewürztraminer Vendemmia Tardiva 2003, Gewürztraminer Roan 2003, Pinot Grigio Unterebner 2004) si sommano alla definizione come migliore azienda dell'anno da parte della Guida ai migliori vini d'Italia 2006.
“Semplicemente il miglior Gewürztraminer d'Italia”: così Cernilli del Gambero Rosso premia nel 2007 il Nussbaumer Gewürztraminer come uno dei 50 vini che hanno cambiato l'Italia.
Dal 2007 vi sono segnalazioni continue nelle più prestigiose guide internazionali come Winespectator e Parker.
Ora nel 2010 è della Cantina Tramin la migliore bottiglia dell'anno tra le guide italiane del settore.