Architettura

Palladio. 500 anni

Vicenza - Palazzo Barbaran da Porto
Dal 20 settembre 2008 al 6 gennaio 2009

Dopo Vicenza, la mostra sarà allestita a Londra e negli Stati Uniti d'America

La mostra Palladio. 500 anni è la storia di una vita straordinaria e il tentativo di raccontare un mistero: come è stato possibile che il figlio di un mugnaio sia diventato il più famoso architetto degli ultimi cinque secoli? Il racconto è fatto attraverso "fotogrammi" unici, ritrovati in oltre ottanta musei e biblioteche di tutta Europa in cinque anni di ricerche da parte di una equipe internazionale di studiosi provenienti dall'Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, e Stati Uniti d'America.

Villa Emo a Fanzolo, Treviso: disegno da: Palladio Andrea, I Quattro libri dell'architettura di Andrea Palladio, Venezia, De Franceschi, 1570

Villa Emo a Fanzolo, Treviso

Teatro Olimpico, Vicenza: disegno da: Bertotti Scamozzi Ottavio, Il forestiere istruito delle cose più rare di architettura..., Vicenza, Vendramini Mosca, 1761

Teatro Olimpico, Vicenza

Villa Rotonda, disegni


Villa Rotonda

Villa Foscari detta La Malcontenta, Gambare di Mira, Venezia

Villa Foscari detta La Malcontenta, Gambare di Mira, Venezia

Villa Cornaro


Innanzitutto 78 disegni autografi di Palladio, molti dei quali ritornano in Italia dopo la vendita da parte di Vincenzo Scamozzi all'architetto inglese Inigo Jones nel 1614. Consentiranno di cogliere Palladio al lavoro, mentre concepisce i suoi capolavori, presentando anche il Palladio dimenticato, vale a dire quei progetti mai realizzati, o per ragioni finanziarie oppure perché troppo avanzati per il suo tempo: il ponte di Rialto di Venezia, ville grandi come templi antichi, il progetto per un nuovo Palazzo Ducale distrutto dall'incendio del 1577. Per consentire al pubblico di non addetti ai lavori di comprendere e apprezzare la portata spesso rivoluzionaria di questi disegni, gli esperti hanno curato la realizzazione di oltre trenta modelli tridimensionali che chiariscono lo sviluppo spaziale dei disegni tracciati nei fogli di carta.

Oltre 40 dipinti vi consentiranno di guardare in faccia gli amici di Palladio, ritratti da grandi pittori come Veronese, Tiziano o Tintoretto, ma anche i suoi nemici, come Jacopo Sansovino, di cui Palladio insidia il primato come leader dell'architettura a Venezia. Splendide vedute di Canaletto e Zuccarelli mostreranno gli edifici di Palladio realizzati per i palladianisti inglesi del Settecento, una vera e propria "mostra palladiana" concepita duecento anni fa. Sculture e bronzetti presenteranno per la prima volta il lavoro di artisti come Vincenzo Grandi e Valerio Belli fondamentali per la formazione del giovane Palladio

Ne emerge un Palladio inedito, ben diverso dalle consuete letture classiciste in bianco e nero: un Palladio immaginifico inventore di forme nuove, che crea creative soluzioni per superare le difficoltà imposte dal sito . Un Palladio che, soprattutto negli anni della maturità, vuole emozionare con i propri edifici, usando il colore, gli ordini colossali, le viste scenografiche. Un Palladio "moderno" come non lo avete mai visto, che cambia il volto di Vicenza e il modo di vivere nelle campagne del Veneto e le quinte del Bacino di San Marco a Venezia. Capiremo così la portata innovativa del suo messaggio, e l'attualità della sua convinzione che l'architettura possa cambiare in meglio il mondo in cui viviamo . Capiremo come sia possibile per il figlio di un mugnaio aver conquistato il mondo.

ANDREA PALLADIO 500
Il Simposio del Cinquecentenario
5-10 maggio 2008
Tutte le intelligenze palladiane del pianeta si riuniranno per sei giorni nel Veneto, nel più esteso simposio itinerante mai dedicato al grande architetto vicentino, in occasione del quinto centenario della sua nascita a Padova nel 1508.
Dal 5 al 10 maggio 2008, settantaquattro studiosi provenienti da tutta Europa e Stati Uniti d'America presenteranno le più recenti scoperte su Palladio, che confluiranno nella grande mostra del Cinquecentenario che aprirà nel settembre di quest'anno a Vicenza.

Lunedì 5 maggio 2008 sarà James Ackerman, il leggendario "grande vecchio" della storia dell'architettura dell'Università di Harvard, ad aprire a Padova il simposio con una lezione magistrale dedicata al rapporto fecondo instaurato da Palladio fra necessità pratiche e libertà creativa: "Decoro e licenza in Palladio".
Ackerman, che scoprì Palladio risalendo la penisola nel 1945 con l'esercito americano, è l'autore dell'ancora fondamentale monografia sul grande architetto, pubblicata in inglese nel 1966 (tradotta in italiano sei anni dopo). Un libro che, con oltre centomila copie vendute e decine di traduzioni, ha formato generazioni di studiosi e architetti anglosassoni, e ha accompagnato gli appassionati alla scoperta di Palladio nel Veneto. Con riconoscenza per questo suo ruolo fondamentale nella valorizzazione del grande architetto, la città di Padova gli conferirà la cittadinanza onoraria, con una cerimonia fissata per lo stesso lunedì 5 maggio alle ore 16.30 presso palazzo Moroni.

Nei cinque giorni seguenti saranno alcuni fra i maggiori specialisti mondiali di storia dell'architettura a coordinare le quattordici sessioni del Simposio che indagheranno i diversi aspetti dell'opera palladiana. Christoph Frommel (Biblioteca Hertziana) ha selezionato gli specialisti che indagheranno i rapporti fra Palladio e i grandi maestri della Roma di Giulio II e Leone X, da Bramante a Raffaello; Lionello Puppi (Università di Venezia) gli aspetti della biografia; Pierre Gros (Université de Provence, Aix-en- Provence) i suoi rapporti con l'architettura romana antica; Fernando Marias (Universitad Autonoma Madrid) quelli con l'Europa e Charles Hind (Royal Institute of British Architects) quelli con la Gran Bretagna; Howard Burns (Scuola Nrmale Superiore di Pisa) gli aspetti più strettamente legati al disegno e la progettazione; Arnaldo Bruschi (Università la Sapienza) quelli con i suoi grandi contemporanei, da Vignola a Michelangelo; Paola Marini (Museo di Castelvecchio) quelli con gli artisti figurativi; Guido Beltramini (CISA Andrea Palladio) il Palladio "scrittore"; Marco Gaiani (Università di Bologna) i nuovi strumenti tecnologici per lo studio di Palladio; Paolo Fiore (Università la Sapienza) i progetti per l'edilizia residenziale, Donata Battilotti (Università di Udine) quelli per il territorio; Deborah Howard (Università di Cambridge) i progetti per Venezia.

Le diverse giornate del simposio si terranno in quattro città venete: Padova (5 maggio), Vicenza (6-7 maggio), Verona (8 maggio) e Venezia (9-10 maggio). Insieme alle campagne venete, esse sono i luoghi di cui il segno di Palladio ha modificato profondamente l'immagine e il destino per i secoli a venire.