Architettura

Ricordando Egle Renata Trincanato e Giuseppe Samonà.
Conversazione con Corrado Balistreri Trincanato

di Ivana Riggi

Egle Renata Trincanato: Ritratto di Giuseppe Samonà - 11 giugno 1940

Nel periodo universitario, trascorso alla Facoltà di Architettura di Palermo, un giorno nel seguire l'esame di Composizione Architettonica antecedente al mio mi colpì la risposta di un collega al nostro professore; alla domanda “fuori campo”: << Secondo lei chi siamo? >> Questi rispose: << Siamo l'esperienza degli altri!>>… L'esperienza comprende la conoscenza che “esiste” quando un'intelligenza è in grado di utilizzarla; se ciò accade, a mio giudizio, i muri dei confini territoriali, spaziali, temporali in cui si opera si rompono e il tutto acquista una forma di sapere particolare dotato di una sua utilità fruibile da tutti e per sempre.

Egle Renata Trincanato - 25 agosto 1940

Parleremo di due progettisti che hanno segnato la storia dello IUAV e quella dell'Architettura; il loro lavoro rientra nell'ambito della riflessione appena espressa, sono: Egle Renata Trincanato e Giuseppe Samonà.
Sarà uno scritto più ampio del solito: dopo aver segnato delle dovute note biografiche su entrambi, ne ricorderemo il profilo professionale e umano conversando con Corrado Balistreri Trincanato, Professore Associato all'Università IUAV di Venzia - Dipartimento di Progettazione Architettonica, nipote dell'Architetto Trincanato.

Egle Renata Trincanato: Taccuino - anni' 40

Egle Renata Trincanato: Progetto Valdagno Cinematografo - 1946

Egle Renata Trincanato ed Elena Bassi - 1949

Egle Renata Trincanato: Progetto Hotel Danieli - 1949


Egle Renata Trincanato e Frank Lloyd Wright - 1951

Mestre - Quartiere San Giuliano - 1951

Egle Renata Trincanato,Giuseppe Samonà e Le Corbusier - 1952

Mario De Luigi e Carlo Scarpa - anni'50


Egle Renata Trincanato e Giuseppe Samonà - anni'50

Egle Renata Trincanato a Palazzo Grassi - 1954

Egle Renata Trincanato e Harry Truman - 1954

Giuseppe Samonà: foto Ferruzzi - anni'60


Egle Renata Trincanato a Ca' Pesaro - 1960

Egle Renata Trincanato e Carlo Scarpa - anni'60

Egle Renata Trincanato: Premio Torta - Rio Mondo Novo, 1982

Egle Renata Trincanato: gessi - anni'20


Egle Renata Trincanato: Ada, gesso e foglia d'oro - anni'20

Egle Renata Trincanato: Ritratto di Ada, gessetti - 1932

Egle Renata Trincanato: Canale, carboncino - anni'30

Egle Renata Trincanato: Rio dei Frari, tempera - anni'30


Egle Renata Trincanato: Rio, olio - 1933

Egle Renata Trincanato: Giudecca  Corte Cordami, acquerello - anni'40

Egle Renata Trincanato: Dorsoduro Ospizio Zuane Contarini e Castello Calle delle Furlane, in “Venezia Minore” - 1948

Egle Renata Trincanato: Santa Croce Palazzo dell'INAIL a San Simeon Piccolo, schizzo - 1950-56

Classe 1910, romana di nascita ma vissuta principalmente in Veneto, Egle Renata Trincanato fu la prima donna a laurearsi al corso di studi di Architettura Civile del Regio Istituto Superiore di Venezia nel 1938. Nel 1939, dopo aver insegnato in diverse scuole veneziane, fu nominata nello stesso Istituto in cui studiò assistente incaricata della cattedra di “Elementi di architettura e rilievo dei monumenti”; diventò di ruolo nel 1941, da lì a seguire verrà una crescente carriera accademica. In quel periodo titolare della disciplina appena menzionata era il Professore Giuseppe Samonà incontrato durante un viaggio studio organizzato dall'università in Libia nel 1937. Tra i due nascerà un proficuo sodalizio.
Donna tenace e impavida dinanzi alle difficoltà che spesso ostavano le figure professionali femminili, la “Dottoressa” Trincanato (amavano chiamarla così) si iscrisse a vari concorsi di architettura. Vinse il terzo premio per l'ampliamento dell'Ospedale al Mare del Lido (1946) e il primo e il secondo premio ex æquo nel concorso per una serie di case da costruirsi nell'Estuario Nord e Sud, bandito dal Comune di Venezia (1947). Nel 1948 pubblicò il volume “Venezia minore”, uno studio accurato sul tessuto edilizio residenziale della città lagunare dal Trecento al Settecento; lo scritto echeggiò a livello internazionale. Contemporaneamente analizzò le nuove tipologie abitative volte a risolvere i problemi della città contemporanea. Espose alla settima edizione dei Congrès International d'Architecture Moderne (CIAM) di Bergamo in un gruppo coordinato da Giuseppe Samonà. Nel 1955, divenne Segretario del Consiglio dell'Istituto di Urbanistica della Sezione Veneta.

Tra i suoi principali lavori di ricerca, progettazione e pianificazione urbanistica, rammentiamo:
l'esperienza in cantiere per l'esecuzione del Palazzo INA Casa di Treviso progettato da Samonà (1949-53); la realizzazione di Case per lavoratori a Sant'Agata sul Santerno (Ravenna, 1952-56); le Case INCIS al Lido di Venezia (1954-57); il progetto per i Nuovi uffici per l'Istituto Nazionale per gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), compiuto con Samonà e conclusosi nel 1961; la partecipazione al Concorso per il nuovo Piano Regolatore Generale di Venezia (1957) insieme a Giovanni Astengo e Mario Coppa di cui si occuperà, anche se non vincitrice, nella sottocommissione per il Risanamento presieduta da Samonà; la compartecipazione con Samonà e Costantino Dardi al Piano Regolatore Generale di Cavarzere (1962-66); la collaborazione con il gruppo Samonà per il Progetto Novissime al concorso di idee per la nuova sacca del Tronchetto (1964); la ricerca generale preliminare al Piano Regolatore di Ancona, per il risanamento  del centro storico in qualità di capogruppo (1974-1988).

Tra le importanti cariche ricoperte e i ruoli di docenza si evidenziano:
Capo Divisione tecnico-artistica e Direttore del Palazzo Ducale presso il Comune di Venezia (1954-1964); Professore ordinario presso lo IUAV per la cattedra di Urbanistica (1966) e per quella di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti (1967); Membro del Consiglio di Presidenza della Fondazione Querini Stampalia (1971) della quale tra il 1990 e il 1994 assumerà la Presidenza; Vice Direttore dello IUAV (1974); Direttore dell'Istituto di Rilievo e Restauro dello IUAV da lei fondato (1975).

Tra i rilevanti studi e mostre organizzate si menzionano:
Venezia Viva al Centro Internazionale del Costume di Palazzo Grassi (1954); Italia Nostra difende Venezia; Errori problemi prospettive dell'urbanistica veneziana a Palazzo Ducale (1962); Carpaccio a Palazzo Ducale (1963); Venezia ieri e oggi negli spazi di Palazzo Vendramin Calergi (1966); Ritratto di Venezia al Museo Correr (1973).

Tra i riconoscimenti ricordiamo:
il Premio nazionale Olivetti di architettura e di urbanistica per la critica per i meriti scientifici di “Venezia Minore” (1955); il Premio Pietro Torta per il Restauro di Venezia (1982); la Medaglia d'oro ai Benemeriti della cultura dal Ministero della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana (1987); l'Onorificenza ai Benemeriti della Scienza e della Cultura da parte del Presidente della Repubblica (1997).

Tra i più importanti volumi pubblicati:
Venezia minore (Ed. Il Milione - Milano 1948) cui faranno seguito una fitta serie di articoli e saggi sia su Venezia e la sua laguna che sulla storia dell'architettura e dell'urbanistica del territorio veneto; Venise au fil du temps: Atlas historique d'urbanisme et d'architecture (Ed. I tipi DI Joel Cuenot-1971), volume illustrato pubblicato con Umberto Franzoi sull'architettura di Venezia che impegnò due anni di lavoro.

Egle Renata Trincanato scomparve a Mestre il 5 marzo 1998.


Classe 1898, nato a Palermo e vissuto tra il Sud, il Centro e il Nord dell'Italia, Giuseppe Samonà è stato architetto e ingegnere tra i più riconosciuti del Novecento. Noto urbanista, fu Rettore dello I.U.A.V. dagli inizi degli anni Quaranta alla fine degli anni Sessanta. A lui si deve la cosiddetta “Scuola di Venezia” che portò il paese in sinergia con la cultura internazionale. Lungimirante chiamò all'insegnamento storici, architetti, urbanisti tra i più impegnati: Bruno Zevi, Giuseppe Mazzariol;  Franco Albini, Carlo Scarpa, Ignazio Gardella, Daniele Calabi, Giancarlo De Carlo, Ludovico Barbiano di Beljoioso; Giovanni Astengo, Luigi Piccinato. Interpellò gli strutturisti Gilulio Pizzetti e Franco Levi e artisti del calibro di Mario Deluigi. Fu il periodo in cui contemporaneamente vennero portati avanti gli studi su Venezia da Egle Renata Trincanato che lo affiancò con entusiasmo e produttivo impegno e quelli su Michelangelo e Biagio Rossetti da Bruno Zevi. Il riconoscimento di quanto svolto in quegli anni fu testimoniato dalle visite a Venezia dei più noti architetti del panorama mondiale: Frank Lloyd Wright, Richard Neutra, Alvar Aalto, Le Corbusier, Louis Kahn …

Tra i suoi principali lavori di ricerca, progettazione e pianificazione urbanistica, rammentiamo:
 il Progetto per il concorso del Palazzo del Banco di Sicilia a Siracusa (1925) che vinse il terzo premio; il Concorso per la sistemazione della Villa Bellini a Catania e sue adiacenze (1930), in collaborazione con l'architetto C. Autore e lo scultore Giarrizzo, che si aggiudicò il primo premio; l'Ospedale ortopedico-Traumatologico dell'INAIL  a Bari (1947-1952); Villa Scimeni a Mondello (1950); il Quartiere INA casa a San Giuliano - Mestre (1951); le Unità residenziali per i lavoratori dell'INA casa a Sciacca e a Palma Montechiaro - Agrigento (1951-1954); il Progetto per il Palazzo degli Uffici della SGES ( Società Generale Elettrica della Sicilia) a Palermo (1953);la Villa Samonà a Gibilmanna - Palermo (1954), edificio costruito su un terreno delle proprietà Samonà che l'architetto amava tanto da far predisporre una serie di cartoline, con le fotografie della stessa, da spedire ai propri amici durante i suoi soggiorni estivi in Sicilia; il Progetto pilota del Comitato della Produttività Edilizia del Ministero dei LL.PP. per Borgo Ulivia a Palermo (1958) in collaborazione con gli architetti Bonafede, Calandra, Caracciolo; il Concorso per il progetto del Piano Regolatore Generale del comune di Messina (1960), in collaborazione con gli architetti Bonafede, Calandra, Alberto Samonà e gli ingegneri Cutrufelli e De Cola, che ottenne il Primo Premio; la Consulenza urbanistica alla Direzione del Piano Urbanistico Provinciale del Trentino (1961-1964); la Centrale Elettrica a Trapani per conto della SGES (1963); il Piano di ricostruzione per Longarone, Erto e Casso (1964) in collaborazione con gli architetti C. Dardi, E. Mattioni, V. Pastor, G. Polesello, l. Semerani, M. Tessari.

Tra le importanti cariche ricoperte e i ruoli di docenza si evidenziano: 
Assistente volontario alla cattedra di Disegno d'ornato e Architettura elementare nell'Università di Messina dal 1927 al 1930; Assistente alla cattedra di Restauro dei Monumenti nella R. scuola superiore di Architettura di Napoli dal 1930 al 1933; Incaricato alla Cattedra di Elementi di Architettura nella R. Scuola Superiore di Architettura di Napoli dal 1931 al 1935; Incaricato alla Cattedra di Composizione Architettonica nella R. Scuola Superiore di Architettura di Napoli  dal 1935 al 1936; Segretario dell'Archivio Storico per l'Italia Meridionale per il riordino e la raccolta di elementi bibliografici e grafici sui monumenti dell'Italia meridionale, nomina ricevuta nel 1936; Professore Straordinario  nella Scuola Superiore di Architettura di Venezia per la cattedra di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti (1936); Incaricato alla Cattedra di Composizione Architettonica nella Facoltà di Ingegneria di Padova dal 1936 al 1943; Ordinario della cattedra di Elementi di Rilievo di Architettura e Rilievo dei Monumenti nell'Istituto di Architettura Universitario di Venezia nel 1940; Ordinario di Composizione Architettonica dal 1943 al 1971 e Direttore dell' Istituto di Architettura Universitario di Venezia dal 1945 al 1971;
Membro effettivo dell'Istituto Nazionale di Urbanistica e Presidente della Sezione Veneta (1948); Membro del Comitato per la formazione del piano territoriale di coordinamento presso il Provveditorato delle Opere Pubbliche di Venezia (1948); Membro onorario corrispondente del Royal Institute British Architects (R.IB.A) (1949); Membro del Consiglio Ospedaliero del ministero dei LL.PP. per la ricostruzione in Francia (1949); Membro del Comitati internazionali d'Architettura moderna (C.I.A.M.) - Gruppo italiano (1949); Capogruppo per l'Urbanistica dell'Opera di valorizzazione della Sila (1950); Membro della Società europea di Cultura (S.E.C.) (1950); Incarico dal Ministero dei LL.PP. nella Commissione di Studio per la riforma della allora vigente Legislazione Urbanistica (1961).

Tra i rilevanti studi e mostre organizzate si menzionano:
l'allestimento della Prima Mostra d'Architettura Siciliana (1927) in cui espose anche alcuni suoi disegni a forte chiaroscuro; la partecipazione alla Exposition International de l'Hurbanisme et de l'Habitation (1947) con uno Studio per unità nucleari a San Giuliano (Venezia) che si aggiudicò un Diplome de Grand Prix e che fu presente anche alla Mostra delle Griglie (1949) pianificata dai CIAM a Bergamo (occasione in cui conobbe Le Corbusier); la presenza alla Mostra di Architettura di Rabat-Marocco (1951) pianificata dal Congresso dell'UIA.

Tra i riconoscimenti ricordiamo:
l'Onorificenza di Grand'Ufficiale dell'Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”. Ministero della Pubblica istruzione (1957); il Premio Olivetti per l'Architettura e l'Urbanistica e per il Magistero (1958); il Diploma di prima classe ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte da parte del Ministero della Pubblica Istruzione- Medaglia d'oro (1959); il Premio In/Arch - per la ricerca scientifica, tecnica, e tecnologica - per la formazione di un Codice di Urbanistica (1961) e Premio In/Arch per la Sicilia - per la Centrale Termoelettrica di Augusta (1961) ricevuti dall'Istituto Nazionale di Urbanistica.

Tra i più importanti volumi pubblicati:
Giuseppe Samonà scrisse parecchi articoli (per le riviste “Rassegna di Architettura”, ”Architettura”, ”Palladio”, “Accademia”, “Urbanistica”, “Casabella”, “Edilizia Popolare”, “La biennale”, “Critica d'Arte”…), recensioni, alcune voci per l'Enciclopedia Treccani (si ricordi “Famedio” del 1932- vol.14 p.764), diversi gli atti pubblicati da conferenze da lui presidiate. Citiamo alcuni libri di suo pugno: Elementi medioevali nell'architettura del sec. XVI in provincia di Messina (Napoli 1935), Monumenti medioevali nel retroterra di Cefalù (Napoli 1935), La casa popolare (Ed. Politecnica-Napoli 1935), Schemi compositivi di palazzi napoletani del'500 ( Ed. Ricciardi- Napoli 1935), Il duomo di Cefalù, testo e disegni nella collezione “I Monumenti Italiani” a cura dell'Accademia d'Italia (Roma-1939),L'Urbanistica e l'avvenire della città in Europa (Ed. Laterza-Bari 1959).

Giuseppe Samonà scomparve a Roma il 31 ottobre 1983.


Professore Balistreri Trincanato, grazie per la sua presenza oggi. Inizierei con un primo quesito abbastanza diretto: che cosa è per lei l'esperienza e che importanza ha nella società?
Le rispondo in modo indiretto; ho avuto la fortuna di conoscere il prof. Samonà sin da bambino ed il primo vivido ricordo del Professore risale a quando avevo sei anni (1948); stavo giocando nel giardino del palazzo Giustinian a Dorsoduro, dove allora aveva la sede lo I.U.A.V., quando mi accorsi di un signore che stava disegnando seduto su una panchina, mi avvicinai e quando gli fui vicino con il gesto della mano mi fece cenno di guardare il disegno che stava acquerellando; quel gesto di coinvolgimento era frutto dell'esperienza del professore nell'insegnamento, quello di rendere compartecipi coloro che lo attorniavano.
Nella società contemporanea ho l'impressione che spesso l'esperienza accumulata non abbia alcun peso.

In cosa, a suo giudizio, consistette la “felicità” del connubio professionale Trincanato - Samonà? Crede che un buon contributo possa essere pervenuto anche dal confronto tra le differenti terre di appartenenza intrise di diversi connotati culturali? Se sì, in che modo ed in cosa trasparirebbe?
Posso affermare con certezza che il connubio felice tra la “Dottoressa” ed il Professore era dato dal totale affiatamento culturale e progettuale tra i due; un legame di una tale solidità era dato dalla fermezza di Egle e dalla caparbietà di Giuseppe nel loro vivere quotidiano professionale-didattico.
Ho trovato in loro due qualcosa che esulava dal classico vincolo che lega due persone che si sposano; si sono conosciuti nel 1936 e sino al 1983 sono stati legati dalla passione dello studio, della ricerca, della progettazione, della discussione mai interrotta, anche dello scriversi, per un lunghissimo tempo.
Certo che sia Egle sia Giuseppe erano figli di due isole: Venezia, per lei, la Sicilia, per lui, ma il loro respiro culturale era così ampio che nulla li fermava.
La loro comunanza era così forte che in moltissimi progetti non c'è la firma di Egle ma basta osservarli e subito si possono separare con certezza da quelli in cui Lei non ha partecipato.

Il volume “Venezia minore” scritto dall'Architetto Trincanato, pubblicato a Milano nel 1948, ebbe subito un riscontro positivo a livello nazionale e internazionale. Fu apprezzato da Giuseppe Fiocco, riconosciuto da Bruno Zevi sulla rivista “Urbanistica”, segnalato da Nikolas Pevsner su “The Architectural Review” come “an excellent new italian book”. Come vennero “riscritte” l'architettura ed il volto della città? Che peso venne dato al restauro?
Tutte le pubblicazioni di Egle sono pregevoli, e così quelle di Fiocco, Samonà, Zevi ed altri, ma riescono a sensibilizzare una parte minoritaria dell'Università, del mondo professionale, degli Enti Pubblici, della grande massa degli individui; Venezia Minore è considerato un bel libro dai molti perché ci sono dei “bei disegnini”, come ha scritto qualcuno, ma pochi sono entrati nella vera essenza del libro scritto e disegnato da Egle.
Se osserviamo lo sviluppo delle nostre città, le periferie, le frange urbane, dobbiamo amaramente constatare che ben pochi hanno tenuto conto degli scritti della Trincanato, di Samonà, di Zevi, e nel campo del restauro credo che purtroppo Venezia sia il tragico esempio di come si siano attuati gli sventramenti non solo dei piani terra, ma di interi edifici per far posto ad alberghi, ristoranti, centri commerciali, una vera mercificazione postribolare del patrimonio artistico veneziano sino all'inutilità dell'ultimo ponte sul Canal Grande o all'errore urbanistico del Tronchetto (illuminante il progetto di Samonà, Trincanato ed altri che prevedeva il totale annullamento di queste aree, frutto di imbonimenti).

Lei è suo figlio Emiliano avete curato una pubblicazione commemorativa su Giuseppe Samonà, intitolata “Disegni di Giuseppe Samonà” (con il contributo dell'Ordine degli Architetti di Venezia - anno 1998), che ho avuto il piacere di leggere e osservare con attenzione. Le rappresentazioni grafiche, inserite a seguire, pagina dopo pagina, ci mostrano degli aspetti più intimi di questo personaggio, mi sembrerebbe un “racconto per immagini”…  Mi parlerebbe di questa vostra ricerca? Perché ad un certo punto avete deciso di farla? Cosa avete voluto trasmettere e cosa, a sua volta, vi ha trasmesso?
Questo taccuino che raccoglie 26 disegni d'appunto tracciati dal Professore quando nel 1940 era stato richiamato alle armi sul fronte Jugoslavo mostra la ricerca di una quiete interiore; Samonà aveva già prestato servizio nella Prima Guerra Mondiale come ufficiale (croce al merito) nel V battaglione Zappatori fin dall'ottobre del 1917, vivendo in prima persona il disastro della disfatta di Caporetto.
Quel taccuino, altri sono andati perduti, era conservato tra le carte della “Dottoressa” ed in occasione del centenario della nascita del professore abbiamo ritenuto di partecipare con un piccolo spezzone sconosciuto della vita del professore alle manifestazioni in suo onore.
Del resto Egle è mancata proprio nel 1998 e quindi abbiamo avuto la fortuita occasione di “scoprire” il taccuino tra le sue carte mentre ne stavamo riordinando l'archivio personale. Devo aggiungere però che le riproduzioni presenti nella pubblicazione non rendono felicemente il tratto peculiare degli originali.

Nel 2007, con il patrocinio del Comune di Venezia, la Fondazione Querini Stampalia e l'Università IUAV di Venezia, uscì il volume “Egle Renata Trincanato -Regesto delle Opere” pubblicato da Emilano Balistreri. È un testo che ci mostra altri delicati mondi interiori di sua prozia Egle: ritratti, nature morte, vedute, gessi … Ho l'impressione, ma potrei sbagliarmi, che siano rimasti sommersi per anni … Come mai?
In effetti sono tutte opere che Egle ha mantenuto in una sfera prettamente privata fin dal momento in cui ha smesso di dipingere e di modellare; si tratta di opere che lei ha custodito quasi segretamente o che forse ha proprio dimenticato in una soffitta, come se tale sua attività figurativa e creativa per lei non avesse grande importanza ed infatti non si riteneva in alcun modo artista; mio figlio invece, da quando negli anni '90 ha visionato schizzi, disegni, acquerelli e tempere ha ritenuto tali opere degne d'essere mostrate pubblicamente e frutto, specie delle vedute di Venezia, di un modo molto peculiare di raffigurare con il segno e con i colori particolari atmosfere di una Venezia perduta … speriamo di poter presto esporre queste sofisticate vedute in una mostra monografica, magari in concomitanza con il centenario della nascita di Egle.
Quanto alle sculture basti riportare un aneddoto:
Adolfo Wildt (1868 - 1931),in visita presso i laboratori del Regio Liceo Artistico di Venezia, colpito dalla visione dei modellati di Egle le propose  di diventarne allieva nel suo studio milanese ritenendola particolarmente dotata nell'arte del plasmare la forma, ma Egle, allora aveva solo 17 anni (1927), fu trattenuta dalla famiglia.

Cos'è il pudore? Che legame ha con la bellezza?
Credo siano i mondi interiori di ognuno di noi; Egle considerava la propria produzione artistica come un mondo che si era concluso; le sue ultime opere pittoriche risalgono agli anni ‘40; oserei dire che scelte precise l'hanno portata a dedicarsi esclusivamente alla didattica, alla ricerca ed alla progettazione.  

Giuseppe Samonà, durante la sua direzione all'Istituto di Venezia ebbe l'enorme capacità di chiamare e riunire le più grosse figure professionali di quel periodo. In questo contesto ve ne fu qualcuno in particolare con il quale l'architetto Trincanato ebbe maggiore sintonia? Se sì, cosa svilupparono insieme?
La natura stessa di Egle ha fatto sì che nell'ambito dei rapporti interpersonali all'interno dello I.U.A.V. tutti i docenti chiamati a costruire la “Scuola samonàniana” avessero nei suoi confronti una grande stima sia per le sue capacità nel campo della didattica, sia per quelle professionali e di studiosa.
Con estrema capacità spaziava dai temi della conservazione a quelli del restauro, dall'urbanistica alla salvaguardia del territorio; i suoi molteplici scritti lo attestano.
Già da studentessa aveva ricevuto stima ed incoraggiamento nei suoi studi dai professori Guido Cirilli, Brenno Del Giudice, Giulio Lorenzetti, Duilio e Giuseppe Torres e Carlo Scarpa allora assistente di Cirilli.
Negli anni '40 e '50 del Novecento, Gino Damerini ed Eugenio Barbantini la coinvolsero in ricerche e studi; Guido Piovene nel 1954 nel Viaggio in Italia così la definì:”Egle Trincanato, questa donna ancor giovane è una Venezia incarnata” per la sua profonda conoscenza di Venezia.
Da Enrico Calandra a Bruno Zevi, da Mario De Luigi a Carlo Scarpa, tutti la consideravano la più attenta studiosa dell'architettura e dell'urbanistica veneziana.
Per tornare però alla sua domanda credo che maggior sintonia l'abbia avuta con Elena Bassi, amica che a quel tempo stava sviluppando i propri studi sull'architettura veneziana; nello specifico tra i docenti I.U.A.V. fu forte il legame con Astengo, De Luigi, Scarpa e Zevi:
con Astengo partecipò al Concorso per il Piano regolatore del Comune di Venezia nel 1956, con Scarpa collaborò alla sistemazione delle sale del Museo Correr (1955-1964).

Il mondo professionale del dopoguerra fu sicuramente duro e difficile per l'inserimento di una donna. Sua zia gliene parlava? In che modo riuscì ad imporsi ricoprendo i ruoli che ottenne?
Era persona riservata e non ne parlava molto.  Riteneva che ciò che aveva realizzato sia professionalmente sia come studiosa fosse l'esito dell'impegno quotidiano nel lavoro che andava dalla presenza attiva allo I.U.A.V. ed all'Ufficio Tecnico-artistico del Comune di Venezia, fino alle molteplici conferenze ed ai vari dibattiti in difesa del Beni Architettonici ed Ambientali, tanto da vedersi conferiti alcuni prestigiosi riconoscimenti internazionali e premi nazionali.
Questo suo modo d'essere fece sì che Richard J. Neutra (1948), Frank Lloyd Wright (1951), Le Corbusier (1953), presenti a Venezia vollero conoscerla e da Lei essere accompagnati durante le loro giornate veneziane; Walter Gropius (1951), la incontrò a Milano; né ci si può scordare di Alvar Aalto e di Louis Kahn e di tutti gli architetti che frequentarono il C.I.A.M. veneziano od entrarono in contatto con Lei attraverso gli scambi culturali dello I.U.A.V. con docenti europei e transoceanici.
Relativamente alle difficoltà da lei incontrate mi limito a ricordare che dovette richiedere la modifica del bando per poter partecipare al Concorso per la Direzione dell'Ufficio Tecnico-artistico del Comune di Venezia che era precluso ad eventuali partecipanti di sesso femminile.

Secondo lei in architettura è dall'associazione di idee semplici che nascono la formulazione di idee complesse e di un giudizio? Cosa andrebbe ricordato, oggi più di ieri, del lavoro degli Architetti Trincanato e Samonà?
Ho sempre visto nel prof. Giuseppe Samonà una fortissima personalità legata ad una possente progettazione architettonica accompagnata da approfonditi studi filosofici; la sua solarità siciliana traeva però linfa dal continuo dibattere con la Trincanato.
Quando li osservavo intenti nel disegnare, vedevo le linee progettuali uscire dalla punta della matita o del graphos, come se fossero contenute all'interno dell'asticciola lignea o nel serbatoio della china.
Quando li ascoltavo discutere concetti e pensieri, le parole erano come il battere all'unisono di due remi che affondavano ed uscivano dall'acqua; erano come due vogatori protesi all'unisono verso un traguardo, esso fosse una conferenza, una pubblicazione, un progetto od un piano regolatore.
Solo conoscendoli profondamente, si può distinguere in ogni loro opera e la mano ed il pensiero, poiché spesso compariva solo la firma del professor Samonà.
Essendo fortemente legato a queste due figure posso solo auspicare una riscoperta della loro progettazione e dei loro scritti, anche perché oggi la “Scuola samonàniana” è una entità pressoché sconosciuta alle studentesse ed agli studenti architetti.

Per concludere: la forma ed il potere di produrre diverse sensazioni in noi come dovrebbero coniugarsi?
In architettura la forma non può prescindere dalla sostanza come pure dalla funzionalità.
Salvo che in rari casi di eccelse creazioni di genio l'architettura non dovrebbe essere solo e meramente monumento di se stessa.
Il senso dell'architettura odierna è antropizzare un luogo in modo armonico e funzionale con un segno rappresentativo distintivo razionale e tecnologico, parsimonioso di risorse e territorio.
Del resto l'architettura d'oggi comprende sia la creazione di nuove forme e tipologie, sia la conservazione di patrimoni storici, sia il ripristino e la riqualificazione dell'accozzaglia indistinta delle costruzioni residenziali, commerciali ed industriali del secolo scorso e presenti, sia, persino, la demolizione del pattume edilizio.
L'architettura quale espressione artistica invece è altro ed è dote di pochi eletti, la valenza artistica non potendo essere materia d'insegnamento.
Quest'architettura è manifestazione estetica di forme geometriche combinate a proporzioni e correlazioni numeriche, matematiche.


Corrado Balistreri
Nato a Venezia l'8 giugno 1942.
Laureato in Architettura presso lo I.U.A.V. nel 1973 con il massimo dei voti e la lode con il Tema di Laurea:
Una proposta di interventi urbanistici per la città di Venezia; proposta vincolata ad un programma di ricerche morfologiche, Relatore prof. Giuseppe Mazzariol, Presidente della Commissione di Laurea prof. Carlo Scarpa.
Abilitato alla professione di Architetto nell'Esame di Stato del 1973 con punti 100 su 100.
Iscritto all'Ordine degli Architetti di Venezia dal 1973.

Esperienze di insegnamento presso lo I.U.A.V.
Dal 1973 al 1979 Assistente alle Esercitazioni.
Nel 1974 Borsista per le Attività di Ricerca e di Assistenza Didattica.
Nel 1974 Vincitore di assegno biennale per la formazione scientifica e didattica, classificandosi al 54º posto al Concorso per titoli a millecinquecento assegni biennali.
Dal 1980 al 1986 Ricercatore Universitario Confermato di Disegno e Rilievo con il regime a tempo pieno.
Dal 1987 al 2009 come Professore universitario di ruolo II fascia (Disegno H 11, ora ICAR/17 Disegno), in seguito alla vincita del Concorso libero a posti di professore associato - Disegno e Rilievo - n. 257, con il regime a tempo pieno dal 1987 al 2009 ha tenuto corsi di Rilievo dell'Architettura, Disegno dell'Architettura, Fondamenti e Applicazioni di Geometria Descrittiva ed in seguito all'ultima riforma della didattica ha tenuto corsi di Disegno dell'Architettura e di Rilievo dell'Architettura presso il CLASA e di Disegno e Rilievo dell'Architettura presso il CLAPE  (Università I.U.A.V.).

La continuitá didattica
I programmi dei corsi ufficiali ed a supplenza dal 1987 al 2009 sono presenti negli Annuari della didattica I.U.A.V.

Elenco delle principali pubblicazioni
Tra le 34 pubblicazioni a stampa a carattere didattico e di ricerca si segnalano:
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Dario Zanverdiani, Egle Renata Trincanato. Venezia Minore. Riedizione e saggi a cura di Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Dario Zanverdiani, Cierre edizioni, Sommacampagna (VR), 2008.
Corrado Balistreri Trincanato (a cura di), Jean Pierre Thénot. Trattato di prospettiva Pratica ed altri scritti sulla prospettiva, con 240  immagini, Cetid, Mestre, 2001.
Corrado Balistreri Trincanato, Paolo Pizzati, Dario Zanverdiani, Dalla Geometria Euclidea al Rilievo Architettonico, Cetid, Mestre, 2000;
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Jacopo De Barbari. Il racconto di una città. Con la Pianta prospettica di Jacopo De Barbari “VENETIE MD” e 890 immagini, Cetid, Mestre, 2000.
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Disegni di Giuseppe Samonà, Cetid, Mestre, 1999, pubblicazione commemorativa con il contributo dell'Ordine degli Architetti di Venezia.
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Sui principi della prospettiva di Laura Pittoni ed altri scritti sulle rappresentazioni. Elaborazione computerizzata con 244 disegni intercalati nel testo e prospettive di G. Cirilli, G. Samonà, E. R. Trincanato, Cetid, Mestre, 1999.
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Egle Renata Trincanato. La casa veneziana delle origini. Ed altri scritti sulla casa veneziana con 85 disegni intercalati nel testo dell'autrice, Cetid, Mestre, 1999, con il contributo dell'Ordine degli Architetti di Venezia.
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Il manuale pratico di voltimetria di Giambattista Talotti ed altri scritti sulla rappresentazione delle volte, Cetid, Mestre, 1998.
AA. VV. (Corrado Balistreri), Costruire insieme per la PACE: Progetto Cipro, CittàStudi, Milano 1994.
AA. VV. (Corrado Balistreri), Aci S. Antonio (CT), un rilievo orientato, Cartotecnica Veneziana Editrice, Venezia, 1993.
AA. VV. (Corrado Balistreri), La Memoria I - VII inventario dei Rilievi dei Corsi di Disegno e Rilievo, aa. aa. 1987/91, Cluva, Venezia, 1988/1991, 7 volumi.
Corrado Balistreri, Marco Lovato, Giovanni Traverso, Paola Vighy, Costabissara (VI): memorie e rilievi degli edifici di un tempo, Cluva, Venezia, 1991.
Corrado Balistreri, Alberto Mambriani, Dialogo - Due progetti inediti di Giuseppe Samonà, Cluva, Venezia, 1991.
Corrado Balistreri, Daniele Molinaro, Paolo Pizzati, Mori, Val di Gresta (TN), dalla natura all'ambiente costruito, Cluva, Venezia, 1990.
Corrado Balistreri, (a cura di), 1980 - 1984, i rilievi dell'Arsenale di Venezia, Venezia, 1986, dattiloscritto ad uso didattico.
Corrado Balistreri, Case veneziane a loggia, Cluva, Venezia, 1985.
Corrado Balistreri, Agostino Buda (a cura di), Laszo Moholy-Nagy. Vision in Motion, Venezia, 1984, dattiloscritto ad uso didattico con traduzione in italiano.

Mostre e seminari
Partecipazione all'organizzazione di mostre sulle opere pittoriche e di modellato di Egle Renata Trincanato in occasione della commemorazione del decimo anniversario della scomparsa della “Dottoressa”.
Nell'ambito delle campagne di rilevamento di manufatti storico-artistici, con l'appoggio di Pubbliche Amministrazioni, sono state tenute delle Mostre esplicative sui risultati d'indagine e sugli studi con conferenze e convegni.
Nell'ambito dell'organizzazione di seminari didattici si segnalano i più recenti:
Arch. Alessandro Lenarda, “Dall'artigianato delle origini al design contemporaneo ”.
Prof. Peter Page, University of the Arts Central St. Martins, London, Senior lecture, “From Ramsbury to St. Petersburg discovering  italian architecture”.
Prof. ing. arch. Alberto Mambriani, arch. Mauro  Lazzarotto, Università di Parma, “Egle Renata Trincanato, Giuseppe Samonà, Carlo Scarpa: tre figure emblematiche dell'architettura italiana del ‘900 ”

Conferenze, interviste, recensioni e saggi
Conferenze di presentazione del libro:
Egle Renata Trincanato. Venezia Minore. Riedizione e saggi a cura di Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Dario Zanverdiani, unitamente all'arch. Dario Zanverdiani.
Conferenze pubbliche ed interventi a stampa su temi di storia dell'architettura, di urbanistica, di protezione e tutela del territorio, connessi all'attività di rilevamento del patrimonio architettonico veneto ed a pubblicazioni e/o ricorrenze commemorative (articoli e/o pubblicazioni in ricordo di Giuseppe Samonà, Giannantonio Selva, Egle Renata Trincanato).
Dibattito con lo studioso Mark Robinson autore del Venice the lasting glory. Discovering today's city in a map 500 years old, Londra.
Intervista a Radio France Culture sull'opera e la vita di Jacopo De Barbari, Venezia, 2001.
Conferenza di presentazione del libro:
Jacopo De Barbari. Il racconto di una città, tenuta all'Ateneo Veneto, San Fantin, Venezia, insieme ai prof. Augusto Gentili e Giannantonio Paladini dell'Università Ca' Foscari, 2000.
Interviste a varie emittenti radio televisive locali per il Cinquecentenario della Pianta Venetie MD di Jacopo De Barbari.
Interviste e recensioni apparse nelle testate quotidiane locali, regionali, nazionali ed estere sul libro: Jacopo De Barbari. Il racconto di una città.
Recensioni ai vari libri editi sono apparse su quotidiani e periodici:
Il Corriere della Sera - Corriere del Veneto, Il Gazzettino, Gente Veneta, Il Manifesto, La Nuova Venezia e sul Notiziario Bibliografico, periodico della Giunta regionale del Veneto, nonché su siti culturali e di informazione su Internet ed infine a mezzo comunicati stampa ANSA.
Recensioni, a carattere gratuito, in alcuni cataloghi pertinenti ad opere pittoriche di architetti-pittori paesaggisti contemporanei.
Bravi saggi, a carattere gratuito,  per mostre di rilievi di manufatti aulici e minori attuati da Studenti IUAV e giovani laureati IUAV.

Relazioni a convegni, giornate di studio, seminari organizzati:
dai Comuni e dalla Comunità Montana della Lessinia;
dall'Ente Progetto Marmo di Verona;
dall'Ordine degli Architetti di Venezia;
dall' all'Università di Ingegneria di Parma;
dall'Università IUAV.

Attività di studio e ricerca in collaborazione con l'arch. Dario Zanverdiani.
“La rappresentazione della città di Venezia. Le strutture urbane, l'edificato, gli spazi pubblici e privati nell'iconografia dei secoli XV - XIX”; esame della documentazione archivistica, cartografica, fotografica e pittorica, in relazione allo sviluppo urbanistico, morfologico e tipologico della città di Venezia (in stato d'avanzamento).

Donazioni
La donazione dell'archivio personale di Egle Renata Trincanato (unitamente al figlio Emiliano) all'Archivio Progetti dello IUAV.
La donazione di una vasta mole di libri appartenenti alla biblioteca personale di Egle Renata Trincanato (unitamente al figlio Emiliano) alla Fondazione Giorgio Cini, alla Biblioteca dell'Università di Architettura di Trieste, alla Biblioteca Civica di Mestre ed altre istituzioni minori.

Ricerca d'archivio, raccolta di materiali e di pubblicazioni dal XVI al XX secolo
Tra i risultati più recenti si segnalano:
Acquisizione di cartografia storica e vedute dal XVII al XIX secolo inerenti al Libano ed all'isola di Cipro.
Acquisizione di cartografia e vedute storiche dal XVII al XIX secolo inerenti alla città di Venezia.
Acquisizione di disegni d'architettura, d'ornato, di geometria descrittiva e teoria delle ombre, anonimi, XIX secolo.
Acquisizione di testi d'architettura, assonometria, disegno, prospettiva, teoria delle ombre, scienza e tecnica di costruzioni di ponti e grandi strutture, dal XVI al XX secolo.
Presentazione in anteprima all'Università di Ingegneria di Parma di due progetti inediti di Giuseppe Samonà:
un cinematografo per Jesolo (VE) del 1943; una villa a Baia (NA) del 1948/'50.
Recupero della Pianta del piano terreno, scala di 1 a cento, G. Torres 4 agosto 1907, china nera e rossa su lucido, progetto per la Villa Tretti, Bevadoro, Campodoro (PD).
Reperimento nell'Archivio Trincanato di due schizzi su carta con vedute e macchiette d'ambito della Scuola di Francesco Guardi.
Ritrovamento di 11 acquerelli autografi di Giuseppe Samonà ed un abbozzo di ritratto a pastello di Egle Renata Trincanato ad opera di Giuseppe Samonà.
Ritrovamento del quaderno di esercizi matematici di Martin Dunn, datato “St. Ives 19 gennaio 1842” e contenente sotto il titolo:
“Plane Trigonometry. Definitions; Solution of Right-angled Triangles …; Solution of Oblique-angled Triangles …”, testi con calcoli e figure geometriche ed un diario stilato tra il 14 maggio 1849 ed il 27 marzo 1859.

Pubblicazioni in bozza.
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri, Anna Maria Ghion, Dario Zanverdiani, Venezia città mirabile: guida alla veduta prospettica di Jacopo de' Barbari, Cierre edizioni, Sommacampagna (VR), 2009.
Corrado Balistreri Trincanato, Scansano e l'asino. Cinque finestre sul mondo (prima bozza di stampa).
Corrado Balistreri Trincanato, Vincenzo Lucchese, Dario Zanverdiani, San Donà di Piave: didattica e ricerca. Case e idrovore tra la Grande Guerra e la Seconda Guerra Mondiale (prima bozza di stampa).

Pubblicazioni in preparazione a lungo termine.
Corrado Balistreri Trincanato, Vincenzo Lucchese, Dario Zanverdiani, 25 aprile 1483 - febbraio 1856. Vedute della “Serenissima” e dell'area marciana. La rappresentazione della città di Venezia. Le strutture urbane, l'edificato, gli spazi pubblici e privati nell'iconografia dei secoli XV - XIX.
Corrado Balistreri Trincanato (a cura di), Egle Renata Trincanato, Appunti e quaderni di storia dell'architettura antica e moderna (materiale didattico inedito dell'autrice).
Corrado Balistreri Trincanato, Progetti d'architettura di Egle Renata Trincanato (progetti inediti dell'autrice).
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri (a cura di), Egle Renata Trincanato, Venezia. Immagini emblematiche (saggi inediti dell'autrice e del prof. Giuseppe Samonà).

Trascrizione ed informatizzazione di testi dal XVI al XIX secolo e prove d'esame.
Coordinamento del lavoro, svolto dai discenti I.U.A.V., di trascrizione di trattati e saggi d'architettura, di disegno, di geometria descrittiva, di teoria delle ombre, dal XVI al XIX secolo; il risultato materiale di questa attività è rappresentato da 364 CD-Rom e 152 floppy.
561 CD-Rom contenenti le prove d'esame dei frequentanti i corsi di:
Disegno dell'Architettura “A” CLASA, Rilievo dell'Architettura “A” CLASA, Disegno e Rilievo dell'Architettura CLAPE.
 Collaborazione nella stesura delle pubblicazioni e dei “Quaderni” di Emiliano Balistreri in onore di Egle Renata Trincanato:
Emiliano Balistreri (a cura di), Egle Renata Trincanato, Le Corbusier, Neutra, Samonà, Scarpa, Trincanato, Wright e Venezia: Documenti, progetti, scritti, testimonianze dall'Archivio Trincanato, Cetid, Mestre, 2002, con il patrocinio della Provincia di Venezia e dell'Ordine degli Architetti di Venezia.
Emiliano Balistreri (a cura di), Giannantonio Selva. Elogio di Michele Sammicheli. La Voluta Jonica. Con scritti di Antonio Diedo, Pietro Selvatico, Simone Stratico ed  Egle Renata Trincanato, Cetid, Mestre, 2000.
Emiliano Balistreri (a cura di), Egle Renata Trincanato, Ordini Restauro Venezia, Cetid, Mestre, 2000, con il contributo dell'Ordine degli Architetti di Venezia.

Emiliano Balistreri, Egle Renata Trincanato. Regesto delle opere, Cetid, Mestre, 2007 (2° Quaderno).
Emiliano Balistreri, Egle Renata Trincanato, Cetid, Mestre, 2003 (1° Quaderno).

Edizioni Stamperia Cetid, serie di disegno e rilievo
Corrado Balistreri Trincanato (a cura di), Jean Pierre Thénot. Trattato di prospettiva Pratica, Ottobre 2001.
Corrado Balistreri Trincanato, Paolo Pizzati, Dario Zanverdiani, Dalla Geometria Euclidea al Rilievo Architettonico, Settembre 2000.
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Jacopo De Barbari. Il racconto di una città. Con la Pianta prospettica di Jacopo De Barbari “VENETIE MD” e 890 immagini, Aprile 2000 (I edizione Febbraio 2000).
Corrado Balistreri Trincanato, Emiliano Balistreri (a cura di), Egle Renata Trincanato. La casa veneziana delle origini. Ed altri scritti sulla casa veneziana con 85 disegni intercalati nel testo dell'autrice, Giugno 1999, con il contributo dell'Ordine degli Architetti di Venezia.
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Il manuale pratico di voltimetria di Giambattista Talotti ed altri scritti sulla rappresentazione delle volte con 217 disegni intercalati nel testo, Settembre 1999 (I edizione Novembre 1998).
Corrado Balistreri Trincanato, Dario Zanverdiani, Sui Principi della prospettiva di Laura Pittoni ed altri scritti sulle rappresentazioni con 244 disegni intercalati nel testo e prospettive di G. Cirilli, G. Samonà, E. R. Trincanato, Gennaio 1999.