Architettura

Arte come architettura. Una lettura futurista

Schizzo per la nuova Stazione di Milano, 1913 - 14

Antonio Sant'Elia
Schizzo per la nuova Stazione di Milano, 1913 - 14
Matita nera, azzurra e arancione su carta
Dim: 15 x 28 cm

Studio per monumento Caprotti, 1913 - 14

Antonio Sant'Elia
Studio per monumento Caprotti, 1913 - 14
Inchiostro e matita su carta
Dim: 27,2 x 20,6 cm

Chiesa, 1913 - 14

Antonio Sant'Elia
Chiesa, 1913 - 14
Inchiostro, matita nera, pastello arancione e oro su carta
Dim: 14 x 18,56 cm


Edificio a due torri con cupole gialle - Palazzo della Moda, variante, 1914

Mario Chiattone
Edificio a due torri con cupole gialle - Palazzo della Moda, variante, 1914
Matita e pastelli colorati su carta
Dim: 21,2 x 13 cm

L'intenzione della mostra muove dall'idea che nella cultura italiana del XX secolo il problema dell'avanguardia - elemento non presente in tutte le culture europee - abbia pervaso anche altri linguaggi, primo fra tutti quello dell'architettura; che l'architettura in Italia sia quasi totalmente identificabile con il concetto di città, più che in altri Paesi; che esista un filo d'Arianna, non spezzato, che unisce l'avanguardia per eccellenza - il Futurismo - con le Neoavanguardie degli anni a cavallo del 1960; che questo filo ideale sia visibile nell'atteggiamento che gli artisti hanno avuto proprio nei confronti della città, e quindi dell'idea di architettura; che il linguaggio dell'arte abbia talvolta voluto sostituirsi o affiancarsi a quello dell'architettura, con un intento dichiaratamente costruttivo, architettonico e al contempo utopico. "Arte come architettura", dunque, non "arte e architettura", a sottolineare una volontà e non un dato di fatto. E in questo, c'è sempre di mezzo l'idea di avanguardia...

Centrale elettrica, 1914

Mario Chiattone
Centrale elettrica, 1914
China e acquerello su cartoncino
Dim: 13,4 x 31,8 cm

Edificio con cielo rosso - Stabilimento termale, variante, 1914

Mario Chiattone
Edificio con cielo rosso - Stabilimento termale, variante, 1914
Inchiostro di china, acquerello e tempera su carta
Dim: 23,6 x 44 cm

Edificio ad un volume unico con grandi scalinate, 1914

Mario Chiattone
Edificio ad un volume unico con grandi scalinate, 1914
Matita ed acquerello su cartoncino
Dim: 20,4 x 23,5 cm

Edificio a due torri (su sfondo arancio), 1914

Mario Chiattone
Edificio a due torri (su sfondo arancio), 1914
Matita e pastello grasso su carta
Dim: 15 x 15,3 cm

Agli inizi del XX secolo il Paese vive la discrasia tra le poche città - Milano in testa - che si ammodernizzano, e la stragrande maggioranza del territorio rurale che ha perduto anche quei residui punti di riferimento cittadini, in conseguenza di un'unificazione politica maldigerita e accentratrice, e che vive nelle giornate senza tempo scandite dalle stagioni. Non allo stesso modo, ovviamente, ma avendo come termini del problema gli stessi elementi - la città, la campagna, l'inurbamento come conseguenza di una vera e piena industrializzazione - negli anni Cinquanta la città, in Italia, è "il" problema. La prospettiva da cui si guarda la questione, così come le condizioni socio-politiche, sono cambiate rispetto alla prima metà del secolo, ma stranamente l'attitudine e la percezione dell'idea di città e di architettura sono molto simili a quelle futuriste: la città è il presente e il futuro, possibile e necessario allo stesso tempo.
Da un lato, dunque, la città come "fuga in avanti", come unico futuro possibile, dall'altra la città come futuro probabile, vicinissimo, come "work in progress".

Cattedrale a due torri con cupole rosse, 1914

Mario Chiattone
Cattedrale a due torri con cupole rosse, 1914
China, matita e gouache su carta
Dim: 15 x 15,5 cm

Progetto per una villa nel Sottoceneri, 1918

Mario Chiattone
Progetto per una villa nel Sottoceneri, 1918
Tempera, china, acquerello e matita su cartoncino
Dim: 53,5 x 71 cm

Cittą, 1919

Virgilio Marchi
Città, 1919
Inchiostro e acquerello su cartoncino
Dim: 75,5 x 50 cm

Per questi motivi, basandosi su questo soggetto e su questa ipotesi, la mostra confronta artisti dichiaratamente futuristi, della prima metà del XX secolo, con artisti operativi negli anni cinquanta/sessanta: i primi rappresentano la città così come la immaginano, i secondi "sentono" la città - attraverso i materiali, le forme, i frammenti, le sensazioni - e ne restituiscono gli umori, in una società solo apparentemente conciliata col suo nuovo status industriale e metropolitano.

Studio per un teatro - Prospetto visto dal basso, 1931

Virgilio Marchi
Studio per un teatro - Prospetto visto dal basso, 1931
Matita e acquerello su carta lucida
Dim: 16 x 22 cm

La rassegna comprende dunque opere che abbiano come rimando tematico e ideale la città, in un percorso non tanto linearmente cronologico, ma fatto piuttosto di intrecci e di relazioni trasversali, in una rete di riferimenti che mira a evidenziare l'attualità del soggetto, anche a distanza di decenni dalla sua prima intuizione e formulazione: così il visitatore si trova di fronte grandi opere di Fortunato Depero e di Fausto Melotti, disegni inediti di Mario Chiattone e "macchine" cittadine di Piero Fogliati, straordinarie opere di Virgilio Marchi e progetti utopici (ma non troppo) di Pietro Consagra, le intuizioni formali di Enrico Prampolini e i "gesti futuristi" di Lucio Fontana, così come tanti altri lavori, tra cui straordinari e rari disegni di Antonio sant'Elia, una struttura primaria componibile di Nicola Carrino, un "igloo/capanna" di Mario Merz, i cementi armati di Giuseppe Uncini, un rarefatto modulo di Francesco Lo Savio, insieme a dieci rarissimi disegni per la sua utopica "Maison du Soleil".

Progetto per un teatro - Veduta prospettica, 1931

Virgilio Marchi
Progetto per un teatro - Veduta prospettica, 1931
Matita e acquerello su carta lucida
Dim: 26,8 x 35,2 cm

La rassegna e il catalogo, edito da Silvana Editoriale, sono curati da Marco Meneguzzo e Danna Battaglia Olgiati, con un contributo di Piero Sartogo.

Informazioni

Arte come architettura. Una lettura futurista


Luogo: Milano - Fonte d'Abisso Arte
Via del Carmine, 7 - Milano

Periodo: dal 25 ottobre 2007 al 26 gennaio 2008

Orari: 10.30 - 13.30 / 15.00 - 19.00 da martedì a sabato. Chiusura: lunedì, festivi e dal 27 dicembre 2007 al 6 gennaio 2008

Info: 02 86464407